Fiammiferi e informazioni

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La tranquillità e la fluidità dei movimenti sono indispensabili per non farsi notare.
I comportamenti strani risplendono colpevoli nella normalità.

•••

Le scaffalature erano piene di riviste, enigmistiche e giornali di ogni tipo.
I vari personaggi, per la maggior parte famosi, sembravano quasi fissarmi dalle copertine delle riviste di gossip.

C'erano due persone davanti a me, in fila. Dovevo solo avere un'informazione, ma preferii attendere che gli altri due se ne andassero.

In seguito alla richiesta del primo dei due, un uomo in jeans con un pullover sopra la camicia, il commesso andò a prendere qualcosa nella stanza a sinistra di quella dove mi trovavo. Nel frattempo, la donna che era davanti a me ne approfittò per prendere una piccola confezione di fiammiferi e un accendino dalle mensole attaccate al muro. Il suo sguardo, meccanicamente, poi tornò a rivolgersi ai pacchetti di sigarette dietro al bancone. L'altro uomo prese alcune penne a sfera e le poggiò sul bancone.

Il tabaccaio, un uomo sulla sessantina la cui felpa azzurra risaltava rispetto al resto, tornò con una risma di fogli che infilò in un sacchetto insieme alle penne e ad una rivista, per poi darlo all'uomo in cambio del denaro dovuto.

Con due cordiali «arrivederci», il tipo del pullover uscì dal negozio.

E fu così che rimanemmo io e la donna. Mentre quest'ultima, come avevo immaginato, chiedeva tre pacchetti di sigarette all'uomo, decisi di prendere una scatola di fiammiferi.

Mi ricordavano la stanza con il forno e il ragazzo del sogno. E poi... mi sarebbe anche potuto capitare di dover accendere un fuoco.

La donna pagò e rispose con un cenno del capo al ringraziamento dell'uomo.
Dopodiché, uscì dalla cartoleria come il cliente prima di lei.
E fu così che rimasi solo con il tabaccaio.

A quel punto, mi avvicinai al bancone.
Poggiai la scatola di fiammiferi sul bianco rivestimento in plastica del banco.

«Salve» esordii accennando un sorriso «prendo questo.»

La mia gola particolarmente irritata protestò e tossii.

Lui mi scrutò, probabilmente decidendo se poteva dare una scatola di fiammiferi ad un ragazzino o se non c'era da fidarsi.
Non capivo perché, ma il mio viso non ispirava fiducia. Per un attimo l'uomo aggrottò la fronte, marcando ancora di più le rughe del volto, poi i suoi lineamenti si distesero: avevo superato la prova.

«Nient'altro?» chiese.
Scossi il capo.

In quel momento entrò un uomo sulla trentina con occhiali rettangolari piccoli e a montatura fine, capelli marroni corti e ricci. Aveva il viso allungato e gli occhi scuri, attenti, un'espressione intelligente sul viso. Sembrava il tipico professore di fisica o chimica.

Sia io che il tabaccaio ci girammo al suono della porta che si apriva. I due uomini si salutarono con un cenno.

Avrei preferito chiedere informazioni con il minor numero di persone possibili, ovvero uno, ma a quel punto non potevo tirarmi indietro. Un testimone in più non mi avrebbe creato così tanti problemi.

«Saprebbe dirmi dove trovare un Internet Point?» domandai.
Il tabaccaio assunse un'aria pensierosa, gli occhi fissavano un punto imprecisato del bancone.
«Un Internet Point? Fammi pensare...»
Parlava in modo particolare, lasciando la frase aperta, come se ogni volta ci fossero dei puntini di sospensione.

«Non in questo paese, sicuramente... forse nel paese vicino... non saprei...»
A quel punto intervenne l'altro cliente: «C'è un Internet Point nel paese qui accanto, ragazzo. Beh, non è proprio un Internet Point, è una Biblioteca con una sala computer aperta a tutti. Per arrivarci puoi benissimo prendere l'autobus, c'è una fermata proprio davanti.»
Quel cliente era stato la mia salvezza.
«Grazie mille» dissi, annuendo.
Pagai e presi la scatola dei fiammiferi, poi sorrisi, riconoscente ad entrambi, e uscii da quel luogo pieno di carta.

Avevo una gran fretta di andarmene.
L'uomo con gli occhiali mi aveva messo un po' in soggezione. Si vedeva che era intelligente e perspicace, e rimanendo con lui più del dovuto avrei rischiato fin troppo di farmi scoprire. Tornai nello spazio aperto della piazza per quella che, decisi, sarebbe stata l'ultima volta.

Angolo Autrice

Che dire, ragazzi? Come al solito, devo ringraziarvi infinitamente.

Ma oggi vi devo ringraziare molto più del solito!
Il motivo?
Semplice, siamo arrivati a 500 visualizzazioni.

Ancora non riesco a crederci.
Questa è la prima Fanfiction che scrivo (e non so se ne scriverò mai altre, visti gli impegni), e davvero non credevo di arrivare a così tante visualizzazioni.

Vi ringrazio infinitamente per visualizzazioni, voti e commenti, che non mancano mai di farmi sorridere ogni volta.

Questo traguardo è stato raggiunto grazie a voi.

Non voglio dire nient'altro in questo spazietto a me dedicato perché non credo ci sia qualcos'altro di abbastanza importante.

Grazie.
Ark

Cronache di un MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora