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Oggi è il 13, devo scrivere.
Siate clementi.
Il nuovo viaggio inizia così.

"Dai muoviti". La casa è piena zeppa di scatoloni. Alcuni segnati con fragile altri chiusi alla meno peggio con scotch spesso. Trasferirsi in un altro paese non è semplice. Si ha come l'impressione di doversi lasciar dietro tutto o quasi. Come saranno i supermercati? Quale bancomat posso usare? È vera quella cosa che dicono? Al massimo torno indietro. Ma quando trovi un'opportunità di lavoro, una finestra su un futuro più sicuro, una boa di salvataggio, inutile fare tanti discorsi; quando si è giovani difficilmente non si decide di impacchettare tutto e partire. A maggior ragione se non implica partire soli. Infatti, loro partono insieme. 

Un giorno qualcuno aveva risposto ad un'email. Stiamo cercando qualcuno che corrisponde al suo profilo. Si prega di chiamare al più  presto se ancora interessati. Un contratto a tempo determinato con ottime possibilità di trasformarsi in indeterminato. Uno degli studi di design con più filiali a livello globale. Che fai? Sputi in faccia ad una cosa del genere? Inoltre là, appena al di fuori da Edimburgo, in quel paesino residenziale, ci vive già suo cugino. Non a caso hanno cercato là. E quindi, con la voglia di costruire un futuro insieme come si erano ripromessi, avevano iniziato ad impacchettare gli oggetti comprati nel tempo per lasciarli custoditi nel garage dei suoi e poi partire con poca roba, più che altro vestiti. 

Ieri sera hanno scopato come animali per salutare la piccola casa che ha accolto il loro amore. Si sentono vivi, quella sensazione tra la paura e la voglia di cadere nel vuoto. "Non ti mancherà questo posto?". "Sì ma è ora di cambiare. Non vedo l'ora di vedere la palestra dove si allenano. Porca troia, non ci credo che allenerò le giovanili dell'Edimburgo". Sì perché, oltre allo studio di design era stato necessario trovare una palestra disposta ad assumere un nuovo allenatore. È vero che le credenziali ed i numerosi campionati vinti erano convincenti ma sai, non si sa mai che cazzo pensano di un italiano qualunque che arriva in Scozia. Comunque grazie ad un'amichevole giocata in casa due anni prima, non era stato così complicato.

"Se non ti sbrighi perdiamo l'aereo". Cazzo che ansia. Ho tutto sotto controllo ma mi manca l'aria. Sono impaziente di arrivare ma ho paura di vedere cosa mi aspetta. Mi sento sicuro perché non sono solo ma, in fondo, chi non è solo? Voglio cambiare abitudini ma sento già la mancanza di quei coglioni dei miei amici, dei miei ragazzi, degli allenamenti al parco. Però cazzo, ci trasferiamo insieme come abbiamo sognato da quando ci siamo visti la prima volta in quel locale. Devo volere altro? Forse questo è il limite. Non credo si possa chiedere troppo dalla vita, non sarebbe giusto. Ho un buon lavoro, ho solo ventinove anni, sono innamorato, sto per iniziare una nuova avventura, proverò l'ebbrezza di vivere in un altro paese. Oddio, magari i miei figli avranno nazionalità scozzese e parleranno inglese come un nativo. Dio che figata sarebbe. E poi in quei posti là ci sono molti più agganci per il basket magari ne approfitto per prendere un volo per Boston. 

"Mi stai ascoltando?". "No, scusa, ero sovrappensiero". Amore, poi ci sei tu. Sei il mio orgoglio. Lo sapevo che prima o poi si sarebbero accorti del tuo talento, della tua intelligenza, del tuo prezioso valore. La tua bellezza esteriore mi toglie il fiato ma ciò che hai dentro ti rende quello che sei tu per me. Non ce l'avrei mai fatta senza il tuo aiuto. Mi hai dato la forza di credere in me stesso e per questo io oggi ti seguirei ovunque, perfino in quel clima del cazzo scozzese. Vorrà dire che ci scalderemo noi. Guardati, come ti prendi cura delle nostre cose, come conosci a memoria le mie. Sarei perso senza di te. Lo so che non ti ringrazio spesso ma è solo per il mio carattere chiuso ed introverso. Solo perché mi vergogno a dire certe cose. Ma tu lo sai, lo so che lo sai, vero? Tu non mi hai mai chiesto di cambiare, lo vedo nei tuoi occhi che ti vado bene come sono, che stravedi per me come io faccio con te, senza bisogno di sforzarsi. Giuro che ti compro un cane ora che avremo tutto quel verde attorno. Un giorno, tu tornerai da lavoro e mi troverai lì nel salotto che leggo le notizie sportive. Mi saluterai con un bacio ed io farò finta di niente. Poi entrerai in cucina  e vedrai una scatola grossa con un fiocco sopra. Già mi immagino il tuo sguardo inquisitore e quel tuo sorriso che esce anche quando non vorrebbe uscire. Forse la scatola si muoverà un po', ma sarà comunque una sorpresa. Aprirai e troverai un cucciolo di Pitbull. Su questo non si discute. I cani piccoli non sono cani e basta. 

"Claudio smettila di guardare nel vuoto e aiutami. Sto facendo tutto io". "Non è assolutamente vero. Io sto controllando dall'alto per essere sicuro che non ti dimentichi niente". Claudio sorride. Si baciano velocemente. 

Sono di quelle coppie. Quelle che quando vedi per strada ti chiedi perché la tua vita fa schifo. Sono di quelle coppie che sapevi sarebbero finiti insieme. Dai, era ovvio. Sono di quelle coppie che te li puoi immaginare mentre fanno sesso e non ti fa schifo. Sono di quelle coppie che non sono mai stati davvero amici, si sono guardati da subito con quella luce in più. Sono di quelle coppie che i genitori di entrambi sono fieri del proprio figlio e della sua capacità di scegliere bene. Sono di quelle coppie che l'albero di Natale è odiosamente perfetto ma senza sforzo, solo una cosa in più che esce bene. Sono di quelle coppie che non ce n'è uno palesemente più innamorato. Sono innamorati entrambi, in modo complementare. 

Sono di quelle coppie che è giusto così. Che se l'amore è quello perché cercarne altro? Quelle circondate da  altre coppie così assurdamente simili che ti chiedi se siano state allevate nello stesso recinto. Quelle coppie che guardi per strada e, in realtà, la prima cosa che ti viene in mente, laggiù dove si dicono le cose vere, è: scontati. Sì perché è una di quelle coppie che giustamente ha seguito il percorso naturale degli eventi, che non ne ha sbagliata una. Primo appuntamento con imbarazzo, sesso al terzo, piccole gelosie, dopo tre anni a vivere insieme, al sicuro, al riparo. Una fiducia basata sulla mancanza di mistero, tutto così evidente e trasparente. Nessuna colpa, tutti viviamo in questo modo. E anzi, spesso e volentieri è una fortuna, un motivo di invidia. Beati loro, hanno tutto. A quelli non manca proprio niente. Guarda come si guardano, che gli vuoi dire?

Non si dicono le bugie però. Non parlo di loro due, loro due sono trasparenti come l'acqua tra di loro. Parlo dell'essere veri con se stessi. Lì le bugie non le puoi dire. 

Ma non lo puoi sapere. Non puoi sapere di essere un bugiardo quando tutto quello che esce dalla tua bocca è vero. Come potresti? 

"Amore ci siamo. Stiamo per decollare". Stanno partendo, stanno per cambiare. Tutte giuste le hanno fatte, anche il passo più importante, due anni fa.

Infatti, Claudio e Sara sono sposati da due anni. 

Fiori d'arancio nel nero di seppia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora