Questo è per F. Dieci spanne sopra.
Il disagio è una sensazione di solitudine. Ci sono momenti in cui le conseguenze delle proprie azioni ti si ritorgono contro, come un boomerang.
In pieno viso. Bam.
In quei momenti ti vorresti spogliare nudo all'istante e correre sotto la doccia. In quei momenti vorresti cancellare tutta la rubrica, eliminare tutti i mezzi per essere contattato, resettare l'esistenza. In quei momenti, desideri una sola cosa:
Smettere di pensare.
E Claudio su quel divanetto si sente così.
Ha una ragazza sconosciuta di fronte. Togliti.
Ha una moglie in arrivo. Magari casca l'aereo.
C'è un ragazzo che l'ha cambiato, ora insieme ad un altro. Mi hai rovinato la vita per niente. Frocio di merda.Ma chi? Te o lui?
Finiti i convenevoli si passa al piatto forte. Al petrolio più scuro del mondo. Al vero tumore.
C'è il suo riflesso nella colonna specchiata. Fai schifo. Guardati. Fai ribrezzo. Ti meriti tutto questo e molto di più. Hai voluto seguire il cuore. Checca che non sei altro. Il cazzo hai seguito, ecco cosa. Come un pervertito qualunque, lo hai succhiato fino in fondo. E ti è piaciuto, oh se ti è piaciuto. Insulso. Se ti avessero visto i tuoi amici, o ancora peggio la tua famiglia. Cristo, posso vedere l'espressione di nausea sui loro volti. E come ti ha rigirato il morettino poi. È bastata una toccatina, due paroline. Che c'è Claudio? Quando ti offrivano le caramelle da bambino, tu correvi, giusto? Sei proprio un coglione, lo sei sempre stato. Solo a basket potevi giocare con quei due neuroni che ti ritrovi, tua madre lo ha sempre pensato. Fortuna che fisicamente non fai altrettanto schifo, sennò Sara non ti avrebbe nemmeno notato. Pensavi fosse per il tuo carisma? Come no. Pure alle professorotte come lei piacciono un bel paio di addominali e qualcosa da toccare quando si sentono sole, che credi. Perché questo sei. Per lei, per la troia davanti a te, e soprattutto per lui. Claudio l'imbecille da usare. E tu lì, che piagnucolavi per amore, che lasciavi tua moglie e i tuoi sogni per un ragazzino di ventiquattro anni, come un fottuto contabile obeso che non arriva a slacciarsi la cintura e puzza di patatine fritte. Ma quanto cazzo sarai ridicolo, dio. Ci credevi, vero? Quando ti diceva che eri l'unico e ti stringeva forte. Stupido. Quando ti guardava negli occhi e ti sussurrava la sua voglia. Stupido. Quando lo coglievi in fragrante mentre ti fissava. Stupido, stava pensando a come cazzo disfarsi di te. Un peso morto. Questo sei. Come quella volta che hai fatto una sorpresa a Sara ma lei era al mare con le amiche col cellulare spento. Come quella volta che hai svegliato tua mamma piangendo, per l'appendicite, ma ti ha detto di tornare a dormire. Come quella volta che, ah no, questo è solo pochi giorni fa, ridicolo.
Sei davvero andato via prima dalla tua famiglia, hai comprato un altro volo, ti sei fatto trovare sul pianerottolo, hai praticamente lasciato tua moglie, tutto questo bordello per il ragazzino di ventiquattro anni. Così in basso non eri mai arrivato. Fai quasi pena.Anzi, fai pena.
Povero ragazzo, ti ha sopportato tutto questo tempo. Anche troppo. Se ripensi a quanto devi essere stato pensante e spiacevole. Chiunque al suo posto sarebbe scappato.
E chiunque scapperà. Stanne sicuro.
Le risate che si starà facendo. Hai controllato le carte di credito? Magari ti ha preso pure soldi. Mentre tu facevi la doccia nel suo bagno, annusando i suoi asciugamani. Lo sai che ti può minacciare, vero? Ah, non c'avevi pensato? Oltre che coglione sei pure ingenuo. Le persone sono cattive Claudio, a nessuno sbatte un cazzo di te. Dio, hai mai visto un telegiornale?
Uomo di trent'anni si uccide. Debito di cinquantamila euro con l'ex amante: voleva dire a mia moglie che sono stato con un uomo.
Ring ring ring. Vedo che stai capendo ora. Complimenti, ci sei arrivato. Mi dici sennò, per quale altro cazzo di motivo, uno come lui, con le sue possibilità, dovrebbe andare dietro ad uno come te, sposato? E dai Claudio, ce la puoi fare pure tu. Con chi è stasera? Con uno a caso? Con uno dei tanti bei ragazzi single che lo vogliono? Macché.
È con il prossimo.
Credevi davvero ci fosse una scommessa? Tu come minimo sarai il numero dieci degli uomini sposati. Hai superato il limite, ti sei piegato sulle tue ginocchia per lui, lo hai pregato di prenderti, hai chiamato tua moglie. Era il momento perfetto per liberarsi di te.
Adesso che ha tutto il potere.
Adesso ti potrà rigirare come vuole mentre si diverte con il prossimo. Chissà come si chiamava quello prima di te. No, non Niccolò, parlo di coglioni. Quelli con una fede al dito e il cazzo dentro di lui. Voi, insomma.
Vedo che stai capendo. Vedo il terrore sul tuo volto. Bravo Claudio, così mi piaci. Cosciente di quello che hai combinato. Consapevole della barzelletta che è la tua vita. Conscio della merda in cui ti ritrovi.
Adesso sei pronto.
Claudio sbatte le palpebre. Tutto ha un odore diverso. Sa di precipizio.
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Quando George aveva trovato Mario per strada, da solo, che tornava verso casa incazzato, si era praticamente messo a piangere pur di offrirgli una cena. Mario dentro di sé aveva sorriso. Alla fine aveva ragione quello stronzo di Claudio. Poi aveva accettato per togliersi lo sfizio. Meglio sbollire la rabbia così che litigare tutta la notte quando tornerà a casa. Almeno ci metto un po' di divertimento. Che vuoi che sia, una pizza al volo.
Non aveva resistito. Quella foto era scappata dal suo orgoglio e dalla sua gioventù frizzante. L'idea di farlo ingelosire un po', da una parte lo stuzzicava, dall'altra era quasi fastidiosa perché lo stava facendo morire dalla voglia di correre da lui per dirgli che non voleva nessun altro e baciarlo fino a stare male.
Era arrivato a malapena fino al conto. Non per esser scortese, ma avrebbe preferito mangiare in ginocchio sui sassi con Claudio, piuttosto che continuare quello strazio per altri cinque minuti.
Finalmente. Mario ringrazia George velocemente. "Se ti lascio il mio numero, un giorno mi chiami?".
"No guarda scusa, sei stato molto carino ma non mi interessa". "Dai fermo aspetta, cosa devo fare per convincerti?".E quindi.
"Devi avere dieci anni meno, gli occhi verdi, le labbra grosse, un fisico perfetto e chiamarti Claudio".
Ok.
Torna a casa quasi correndo, prova a chiamare Claudio ma non risponde. Pensa a come farsi perdonare e sorride malizioso. Entra in casa, accende la musica, alcune candele, apre una bottiglia costosa di rosso. Inizia ad andare avanti e indietro.
Dai scemo, era solo uno scherzo. Muoviti a tornare da me.
Le lancette come un detonatore.
Cla ma dove sei? Dai, ho capito. Basta. Sto impazzendo, ti voglio.
Lo so che fa male. Mi dispiace.
Claudio mi sto preoccupando. Ho paura sia successo qualcosa. Ti prego rispondi, sto uscendo fuori di testa.
Al tre ti devi buttare e chiudere gli occhi. Via.
Amore mio dove sei. Sto uscendo a cercarti. Non so cosa fare. Mi sto sentendo male.
Tutta la notte. Per locali, ospedali, soliti posti. Sfinito, sfatto, consumato, divorato, terrorizzato, solo.
Sono le 8 del mattino adesso. Si siede sul divano, blocca l'urgenza di piangere un'altra volta. Ha bisogno fisico di lui, si sta spegnendo. Raggiunge il cellulare, non sa che altro fare. Compone, chiama per la milionesima volta.
Sono quattro gli squilli prima di,
Pronto.
"Clau.."
No, aspetta. Quella voce è familiare. Quella è voce di donna.
Quella è la voce della sua morte.
Mario. Tu non ti devi mai più azzardare ad avvicinarti a lui. Cancella questo numero. Sparisci dalla nostra vita.
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Fiori d'arancio nel nero di seppia
FanfictionCOPYRIGHT TUTTI I DIRITTI RISERVATI Ciao diavoli ???? Loro sono la mia ispirazione per ora. Vediamo dove ci porteranno questa volta. Tenetevi pronti come sempre. Questa è la storia di un fulmine a ciel sereno. Sempre con voi. Lori