Questo è per Marta. Sotto lo stesso cielo nero.
Mele. Arance. Fragole. Ananas. Kiwi.
Tutti tagliati a piccoli pezzi. Velocemente, ripetutamente. Colori vivi che si scontrano. Un mucchio che cresce, alcuni pezzetti scivolano dalla cima fino ad uscire dal tagliere. Sono i rivoluzionari, quelli che scappano dal gregge.
E poi dentro al frullatore. Un quadro d'arte contemporanea. Gli interi si scompongono in miscela.
Come quando fai l'amore.
Come quando muori.
Eros e Thanatos, amiche inseparabili, gemelle omozigoti. Non c'è nessuna tristezza o malinconia. Si vive amando, si ama morendo. Sono bellezze astratte imprescindibili che a volte finiscono nello stesso frullatore e creano bombe nucleari.
Radono al suolo tutto.
È passato un mese, ci sono state le vacanze di Natale, capodanno. E loro due non si sono né visti né sentiti. È andata così.
Quel pugno è stato il loro frullatore. Pezzi di loro rivoluzionari si sono urlati amore. Ma la miscela reale si è giurata addio.
Mario ha corso fino a casa, ha strisciato. Con una mano sotto la costola e una stretta alla giacca. Ogni passo un mattone di quel muro che si è alzato definitivamente quando ha chiuso la porta di casa sua. Si è spogliato, si è fatto una doccia, seduto per terra. Non ha pianto. Si piange quando l'emozione arriva fino agli occhi.
La sua è ferma nello stomaco.
Si è messo vestiti comodi e si è infilato a letto. Sì è dato malato a lavoro, ha spento la luce, ha chiuso gli occhi.
Io ti devo dimenticare. Ci sono sempre stato prima io e poi gli altri. Lo sapevo che mi sarei innamorato di te ma non sono riuscito ad evitarlo. Ti ho reso un killer perfetto. Non è nemmeno colpa tua forse. La parte della vittima non mi appartiene, non lo sono mai stato. E ora non è diverso. Io ti ho dato il mio amore perché a te lo volevo dare. Tu non hai potuto curarlo. Adesso ti dimentico. Con il tempo ti dimenticherò. Appena va via il tuo odore da questo letto. Domani lavo tutto. Io sono così e tu lo sai, hai preso una scelta. Come ne ho prese io.
Adesso scelgo di amarti ma di non volerti.
Fine di quel giorno.
Poi l'aereo per casa, la famiglia, le feste.
Ci sono state tre tipi di persone.
Persone passanti conosciute.
Allora, che mi racconti, tutto bene là?
Sì ma forse voglio cambiare, sono stanco della Scozia.
Persone familiari ma fatevi i cazzi vostri.
Dai Mario dimmi qualcosa di più.
Ma che vuoi sapere, niente, come al solito, non c'è nessuna novità.
E poi persone diari segreti.
Che c'hai?
Questa volta è diverso. Non ci riesco. Che stronzo.
Chi?
Io, odio essermi fregato. E lui, per essere come è.
Poi distrazioni, svago sincero, odori del passato, cibo buono, il vino di Serena.
Niente è perenne. Tutto si mette in pausa.
Poi ci sono alcuni cliché che hanno senso di esserlo, davanti ai quali alzi le mani inerme e li accogli.
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Fiori d'arancio nel nero di seppia
FanficCOPYRIGHT TUTTI I DIRITTI RISERVATI Ciao diavoli ???? Loro sono la mia ispirazione per ora. Vediamo dove ci porteranno questa volta. Tenetevi pronti come sempre. Questa è la storia di un fulmine a ciel sereno. Sempre con voi. Lori