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Tanti auguri Ceci

Le due settimane successive sono trascorse tra incontri clandestini, lotte di potere, abbandoni e sesso.

C'è stato il giorno di Mario e Claudio nello spogliatoio.

C'è stato il giorno di Claudio e Sara. Giuro che chiedo il divorzio.

C'è stato il giorno di Mario. Voglio di più.

C'è stato il giorno di Sara e Mario. Anche tu qua? Donami tuo marito ti scongiuro.

C'è stato il giorno di Claudio. Cresce. È ovunque.

E poi ci sono stati perdoni, abbracci, giuramenti, graffi, segni indelebili. Mario c'era quasi riuscito a fargli quel succhiotto. Non aveva potuto resistere. Ti voglio marchiare, per una volta, per favore. Ma Claudio se ne era accorto ed erano arrivati quasi alle mani.

"Ma che cazzo fai. Se poi Sara lo vede che cazzo le dico, eh? A volte si vede l'età che hai".

Questa cosa fa letteralmente imbestialire Mario. Una spinta.

"L'età che ho un cazzo. Non giocare questa carta con me Claudio perché perdi. Casomai si vede la voglia che ho di avere il mio uomo tutto per me e non doverlo condividere con due tette e una figa".

Eh vabbè.

La situazione era degenerata. Claudio se ne era andato dopo aver ascoltato una frase che gli aveva tolto la voglia di rimanere in quella casa. La frase era.

"Chiunque sarebbe meglio per me".

Poi all'una del mattino un messaggio.

È vero. Qualsiasi situazione sarebbe meglio per me. Ma non chiunque. Chiunque non mi potrebbe dare quello che mi dai tu. Perché chiunque non è la persona che mi fa impazzire. Tu lo sei.

E quindi sai.

Quella mattina Claudio era uscito di casa all'alba per fare degli allenamenti speciali per il dolore alla spalla.

Solo che in palestra non c'era andato.
Aveva dato tutto se stesso a Mario. Le forze erano finite lì. Nemmeno il tempo di entrare in casa sua. Vederlo con il viso assonnato, con gli occhi gonfi, con la voce rauca. Forse non ha dormito per colpa mia. Come glielo faccio capire che io non dormo da quando l'ho conosciuto? Come glielo dico che mi annienta se mi sostituisce con chiunque?

Così.

"Ho bisogno di te".

E si era buttato togliendogli il fiato all'improvviso. Avvolgendolo come uno strumento musicale. Una mano più in su sotto la nuca, l'altra più in giù al limite del fianco destro. Una che lo tirava a respirare la stessa aria mentre l'altra lo spingeva verso la stanza dove tutto è possibile.

E non si può.

Resistere non si può.

Oggi c'è la partita. Claudio è distratto, nervoso, pensieroso. Partita significa Submarine. Ovvero Mario. E quindi Sara nella stessa stanza.

"Dai amore, stasera non importa che vieni, è una partita noiosa, vatti a divertire che è sabato sera".

Non mi fare questo. Lasciami lo spazio per guardarlo, per sparire in cucina. Lui si arrabbierà e rischierò di perderlo. E non posso proprio. Scusami.

"Ma no Cla, ho fissato anche con Nancy Fisherman, la moglie di Paul".

Perfetto. Non solo vieni tu. Ma vieni pure accompagnata da una delle mogli degli omofobi. Lo perdo. Per colpa tua. Soffrirà come un cane a vederci tutti. Io lo so perché quando mi guarda mentre entro dentro di lui, è così puro Sara. Quello che sento è così puro.
Mi viene da vomitare.

Fiori d'arancio nel nero di seppia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora