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"Ma dove cazzo eri?".

Sara.

Claudio si sente come se avesse appena commesso un omicidio.

"Amore scusa...", si gira, attacca la giacca, "lo sai come sono io prima delle partite...", le sorride velocemente guardandola mezzo secondo, smette immediatamente quando le dà di nuovo le spalle.
"Mi sono addormentato sulla scrivania".
Cerca di scappare. La sua salvezza eterna si trova nella doccia. Ma lei lo blocca. Sara esiste.

"Claudio guardami".

Il fiato sparisce. Si gira lentamente.

"Non so cosa succede ma nell'ultimo periodo sei strano". Sara lo guarda con gli occhi di chi lo conosce da una vita. Claudio si sente nudo come un verme. Muto.

"Sei distante, non so mai dove sei, non parli". Sara fa un passo verso di lui. Il cuore di Claudio sta per scoppiare.

Lei lo sa.

I timpani vanno a fuoco.

Lei si avvicina ancora.

L'odore di lui dappertutto.

La mia vita sta per frantumarsi.

Il basso ventre si sta sciogliendo in paura.

Sara gli mette le braccia attorno alla vita.

"Lo so che ti manca casa nostra. Ti mancano Ale e Massi e tutte le nostre abitudini. Ma devi essere paziente, piano piano stiamo costruendo anche qui. E poi l'importante è che siamo insieme.

Vero amore?"

Quella non è una domanda. Quella è una richiesta di soccorso.

Claudio sente il sangue riniziare a circolare. Il momento non è arrivato. Lei mi sta lasciando ancora vivere.

Non è esatto Claudio. Io sono Sara. Tu sei l'uomo della mia vita. Ho notato la prima differenza nel giorno 1 delle differenze. Ti ho osservato. Ho una serie infinita di opzioni. Più della metà mi ucciderebbero. Inizio dall'unica via che non distrugge.

"Sì, mi ci abituerò. Adesso vado a farmi una doccia veloce prima di dormire". Le sorride appena. La lascia lì, insoddisfatta.

Ti ci abituerai davvero Claudio? Si sciacqua via tutto. Se lo chiede mentre è appoggiato al muro e piange.

Ti abituerai mai a lui?

Ti abituerai mai alla sensazione di vuoto che provi adesso, distante da lui?

Esce dalla doccia e si strofina il viso con l'asciugamano. Fa un lungo sospiro ed esce dal bagno. Sara è girata su un fianco. Claudio sa che non sta dormendo, conosce i suoi respiri. Entra sotto le coperte. Si avvicina a lei. Al suo calore.

Non è ancora pronto a non averne bisogno.

Poi sente che si è addormentata. Dopo un tempo indefinito si gira verso l'angolo freddo. D'improvviso gli manca l'aria, la vita che scorre solo su quelle labbra, la forza con cui lo prende.

Afferra il cellulare.

Ti penso.

Sono le 6 del mattino, non risponderà.

Anche io.

L'intestino si intreccia. Mario scrive prima di lui.

Sei stato con lei?

Il letto si divide in due, Claudio sprofonda nel mezzo.

Non mi fare questo per favore. No, non sono stato con lei. Non l'ho quasi toccata. Se ne sta accorgendo, non so cosa fare. Ti scrivo e tu mi dici così. Ti dico che ti penso cazzo, aiutami.

Fiori d'arancio nel nero di seppia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora