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Ho dovuto dare delle priorità a mio scapito. O forse no. L'ho riletto tutto. Vi ho lasciati sul più bello ma mi riconosco anche in questo. Si riparte.

Era inevitabile che quel bacio in mezzo alla strada durasse una vita. Stai morendo di caldo sotto il sole e non ti butti in acqua? Ti butti, vai a fondo, ti lasci trascinare. Poi torni a galla e senti che, se ci stai troppo, il sole brucia pure lì.

Mario apre gli occhi, prende aria e sposta leggermente Claudio. "Aspetta Claudio".

Claudio lo guarda tramortito dal susseguirsi di emozioni appena provate. Mario si tira su la zip del giubbotto, si mette il cappuccio ed incrocia le braccia prima di appoggiarsi al lampione. Sospira con un mezzo sorriso.

"Quindi ora che succede? Per capire... Adesso ti posso sfiorare alla luce del sole? Adesso posso rimpiazzare tua moglie?".

Uh. La frecciatina.

Claudio la coglie in pieno petto. Di facile nella vita c'è veramente poco. Lui sa che Mario deve aver sofferto come uno stronzo.

Sorride e si mette le mani in tasca. Con gli occhi indica il lampione acceso. "Se per ora ti va bene la luce del lampione... Per la luce del sole decido domani". Sopprime una risata.

Mario alza un sopracciglio. "Ti sembra che io stia scherzando? Tutto ruota attorno a te. Devo seguire le tue tempistiche, vero? Claudio ha deciso che tutto va bene! Chi sono io per dire il contrario?".

Claudio si morde la lingua per non doversi pentire dopo di ciò che potrebbe uscire dalla sua bocca senza rifletterci. Gli riesce così e così.

"Se preferisci vado a dire che era tutto uno scherzo. A Sara, a loro, al direttore della squadra che domani mi licenzierà".

Ah. I famosi sensi di colpa.

Mario ride. "È inutile che fai la vittima con me. È la tua vita e sono decisioni tue. Io non ne posso portare il peso solo per essere la persona che ha scatenato in te tutto questo. Quello che posso fare invece è... Sì, posso ricordare al mio illustre e fantomatico ragazzo che poche settimane fa mi ha lasciato solo, senza una parola, per tornare da sua moglie. Sì, questo lo posso fare".

Avete presente il Far west? Ecco.

Una vecchietta alta quanto il bacino di entrambi passa, con il suo cagnolino, alla velocità di una tartaruga lasciando che i loro sguardi di sfida si trasformino, poco a poco, in espressioni ridenti.

Claudio scoppia a ridere e Mario, a suo malgrado, deve girare la testa per non ridere con lui.

"Smettila Claudio. Sono serio."

Anche Claudio si tira su il cappuccio e rimette la mano in tasca facendo un passo verso di lui.

"Lo so che sei serio. Ti conosco".

Queste parole, da una parte, fanno male a Mario.

"Se mi conosci così bene, come pensi che mi dovrei comportare in questo momento?".

Claudio alza le spalle.

"Quello che penso io è irrilevante se lo comparo con il dolore che devi aver provato".

Dio che odio quando ti danno ragione. Mario alza gli occhi al cielo.

"Non te la cavi così. Ti aiuto io, Claudio...".

Prende una sigaretta, l'accende.

"Sono stanco. Stanco di te".

Vede il treno che passa sul cuore di Claudio.

Fiori d'arancio nel nero di seppia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora