6 Capitolo REVISIONATO

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5 p.m.
Cammino ancora con delle gocce d'acqua che mi bagnano il viso e con la musica alta mentre noto una figura familiare:
Lei,la "nonna" mi passa accanto e non mi saluta nemmeno
Un brivido mi percorre la schiena,
E resto lí immobile,da sola.
Mi accascio sul marciapiede portando le ginocchia vicino al mio petto e cercando con delle forze disumane di riuscire a trattenermi,di riuscire di essere forte.

Dopo un po' mi alzo,per strada non c'è nessuno,la pioggia aumenta sempre di più e io inizio a correre verso casa, ma sono parecchio scossa quindi mi chiudo in camera cercando di dare un senso a tutto questo.

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Ricopro il mio corpo con il caldo piumone mentre al mio interno brucia un fuoco ancora più rovente.
È tardi,ormai sarà mattina
La aspetto ma non arriva mai.
Guardo l'ora.
Le 4 a.m.
buongiorNO.
Sono parecchio stressata così decido di fare una doccia rilassante e rimango lì dentro fino alle 5:30 a.m.
Mi infilo l'intimo e mi preparo per scuola,voglio uscire presto,voglio rivederla,voglio urlarle contro quanto mi fa schifo, sono incazzata nera,nessuno può fermarmi, nemmeno me stessa.
"E quindi non è vero che io sono bipolare
Anzi dicevo è vero che io sono bipolare
Sono sicuro che non so quello che dico
Dicono che tutto torna quindi ti tornerò."

Infilo degli skinny,una maglia nera e una felpa del medesimo colore, le air force,premo play ed esco.
Fanculo mondo.
"Lasciatemi stare
Qua tutto è troppo irreale
Impazzire o scappare?"

Cammino per le vie della mia città con la testa bassa fino alle 8, fin quando non mi trovo all'ingresso di scuola,non ho proprio voglia oggi,ho voglia solo di scomparire.

"Senti non me ne frega niente" Rispondo con rabbia e menefreghismo allo stesso tempo alle stupide osservazioni di Maria

"Sei troppo arrogante"

"Allora vattene, non me ne frega di ciò che pensi di me"

"Cambio posto"

"L'hai capito finalmente"

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Rimetto le cuffie e passano le ore.
È ormai la 3 ora e non ce la faccio più, vado alle macchinette per prendere un caffè,infatti non ho chiuso occhio e le mie occhiaie neanche con il trucco si sono coperte e vedo l'amico di Andrea: Mirko, il quale si avvicina salutandomi

"Buongiorno Adele"

"Oh ciao Mirko"

"Tutto bene?"

"Sì,a te?"

"Tutto bene dai"

Mentre parliamo passa il ragazzo col codino e mi incanto a vederlo,ha degli anfibi,un jeans e una felpa nera molto larga con il cappuccio che copre per metà la sua faccia, ma noto comunque i suoi occhi rossi.

"Ehi bella addormentata"

"Ma cazzo vuoi"

"Ahahah Andrea mi ha parlato molto di te ma non ti aspettavo così, somigli ad una persona che conosciamo entrambi"

"Ah e chi è?" Rispondo vaga,in realtà ho già capito a chi si riferisce.

"Giorgio,quel ragazzo che tanto ti ha preso,credo ne abbia passate tante in passato,parla poco con noi e sempre del più e del meno,però sta attenta."

"Non mi ha presa per niente,manco ci conosciamo"

"Devo andare,ci vediamo"

Non mi dà neanche il tempo di rispondere che sparisce nel caos del corridoio, lasciandomi alle macchinette,ad osservare il caffè scendere goccia dopo goccia e cadere nel bicchierino,mentre penso che allora si chiama Giorgio quel ragazzo,
Giorgio come Giorgio Ferrario aka Mostro,la mia salvezza.

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2 a.m.
Ho passato tutto il giorno tra compiti e urla contro mia madre
Quella donna non l'ho mai capita e mai la capirò probabilmente.
Sono in cucina a prepararmi un panino e nel frattempo cerco un film drammatico per ingannare il tempo,dato che i miei occhi proprio non ne vogliono sapere di riposarsi,non ce la fanno più nemmeno loro.

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5 a.m.
Non riesco a dormire
Vado in cucina per un bere po' d'acqua e vedo i miei che litigano

"Oh ma sono le 5 di mattina la smettete?"

"Torna a dormire ,non sono affari tuoi"

"Eh no,mi sono rotta ora mi dite che sta succedendo cazzo"

"Non usare quel linguaggio"

"Rompipalle" sussurro

"ANCORA?!" iniziano ad urlare
"SEI UNA DELUSIONE,NON SEI COME I FIGLI DEGLI ALTRI,A DIR LA VERITA' MANCO TI VOLEVAMO " Urlano sempre più forte

"ANDATEVENE A FANCULO, TUTTI."

Urlo anch'io e vado in camera
Prendo la mia lametta e mi distruggo letteralmente, i miei non urlano più.
Non ce la faccio più io,
Hanno ragione,sono una delusione,
Non sono mai riuscita a renderli fieri di me.
Nemmeno quando ero piccola siamo riusciti ad avere un bel rapporto,o comunque uno normale,mi sentivo sempre un peso. Passavo giorni interi,soprattutto dopo che lei se n'è andata,da sola nella mia camera,e loro non mi hanno mai chiesto come stessi,o se avessi voglia di vivere la mia infanzia normalmente,perché cazzo lo volevo,volevo essere felice,ma la felicità è una meta troppo alta per una come me.

"Proprio adesso
Ora che sei distrutto
Che hai l'opportunità di ricostruiti tutto, da zero
Guarda chi sono e guarda chi ero
Puoi fare ciò che vuoi se ci credi davvero
E non pensare agli altri,no chi cazzo sono gli altri
Promettiti di non permettergli di fermarti
E vai
Dai
Fallo subito
Io credo in te
Perché tu non sei Solo
Sei Solamente Unico."
Mi siedo fuori al balcone,con le gambe che penzolano, a guardare le stelle mentre alzo sempre di più il volume delle mie cuffie,da piccola mi sedevo sempre così, aspettando quella donna che non arrivava mai,la felicità.

"Io la felicità l'ho vista nel momento in cui andava,con gli occhi di un bambino che manco se lo aspettava."

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7:50a.m.
mi sono addormentata con i polsi doloranti sul balconcino e ho fatto tardi,
Infilo al volo un jeans nero,una felpa di Mostro per coprire i numerosi tagli,le vans e scendo.
Mio padre è a lavoro.
Mia mamma in camera da letto.
Sbatto la porta e mi incammino per andare in un altro inferno.

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Lowlow- Bipolare
Illmovement- M.O.S.T.R.O
Mostro- Solamente unico
Cima- Ancora in piedi


❌Lieto Fine❌ (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora