40 Capitolo

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Vivere con la costante paura di fallire pur sapendo di averlo già fatto,
Vivere con l'ansia che ti divora ogni giorno come se niente fosse,mentre tutti fanno le stesse cose che facevano il giorno prima,mentre tutto gira,mentre tutto viene e tutto va regolarmente.
Avere paura di crescere,
Che cosa buffa se ci penso,
Da piccola speravo che il tempo passasse in un soffio,speravo di diventare grande,
Volevo partire,girare il mondo,andare ai concerti,
E invece ora vorrei non essere mai cresciuta,vorrei essere piccola piccola,così piccola da essere protetta da qualcuno,da un paio di genitori che ti tengono la mano mentre corri per il parco,
Proprio come la visione che ho davanti ai miei occhi appannati di lacrime.
C'è chi gioca con le bambole,chi a rincorrersi,chi a palla e così via,
e giocando un bambino lancia la palla nella mia direzione,lo guardo e noto i suoi occhi puri,pieni di luce e tenerezza.
Con imbarazzo gli porgo la palla e lui mi ringrazia

"Grazie,come ti chiami?"

"Adele,e tu?"

"Giorgio"

Nel sentire il suo nome una lacrima solga il mio viso,dio se mi manca.

"Perchè piangi?"

"Oh niente tranquillo,torna a giocare"

"La mamma dice sempre che quando una persona piange bisogna abbracciarla forte forte"

E dopo aver detto così mi salta addosso abbracciandomi,o perlomeno cercando con le sue piccole braccia di cingermi i fianchi.

"Grazie Giorgio"

Gli dico dopo essermi staccata da lui,il quale mi saluta con la sua piccola manina e ritorna dai suoi amici voltandomi le spalle.

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"Mi spiace ma non so più aprirmi
Qui tutti quanti escono per divertirsi
Mentre io invece mi godo
una sera tra le più tristi
Ed osservo le nostre polaroid
che stanno per sbiadirsi."

Cammino sotto le piccole gocce d'acqua che cadono dal cielo per poi finire di me,
mi sento così sola.
Mi fermo su un ponte poggiando le mie mani sulla ringhiera e lo sguardo in basso,verso l'acqua che scorre,
vorrei così tanto abbandonarmi ad essa.
Inizia a piovere sempre più forte e ormai sono bagnata dalla testa ai piedi,così cammino fino a casa mia dove apro la porta e salgo in camera per cambiarmi con una felpa di mostro.
Mi siedo per terra,vicino al balcone ad osservare la pioggia che scorre vicino ai vetri,e sento che la mia testa tra poco scoppia.
Sposto il mio sguardo sulla scrivania,mi alzo e prendo le cuffie,le quali si trovavano vicino a una lametta.
La afferro per poi iniziare a tracciare dei pronfondi e piccoli tagli sui miei polsi,continuo così per un bel po',
Mentre la musica quasi mi esplode le sinapsi, le lacrime scendono a cascate, e la voglia di scomparire mi assale,superando tutto quanto.
Voglio lui,qui,ora con me.
Senza parlare,mi basta rimanere in silenzio.
Noi due,soli.
Senza pensarci prendo il telefono e digito velomente "Vieni da me ti prego" bagnando il telefono di un liquido roseo.

"All alone, call my phone,
make me feel right
Girl you know when you call,
make me feel right."

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Sento bussare alla porta e con le maniche della felpa alzate,i tagli scoperti e doloranti apro,trovando Giorgio davanti a me,a un metro da me,che ora sembra molto di più.
Lui guarda i miei polsi,ma non urla come la prima volta che li vide,mi prende per mano portandomi in bagno.
Mi siedo sul bordo della vasca e lui prende dallo scaffale le garze e il disinfettante, poi si avvicina a me e inzia a curarmi.
Io sussulto per il dolore e lui in risposta posa i suoi occhi nei miei,mandandomi in paradiso.

Una volta che ha finito, sposta il suo sguardo su di me incastonando le sue mani ai lati della mia testa,
ci guardiamo a lungo per poi perderci in un bacio.
Uno di quelli belli,ma belli da morire
Uno di quelli che ti fanno venire i brividi
Uno di quelli che ti fanno piangere
Uno di quelli che ti toglie il fiato,
Uno di quelli che sa di dolore,
Di passato,
Ormai di fine.

Mi guarda un'ultima volta per poi andarsene da casa mia,e dalla mia vita, così senza salutare,senza un "ciao" o senza un "vaffanculo", se n'è andato,
E ciò mi uccide definitivamente,
Non ho bisogno di una lametta per sentire dolore,mi è bastato questo momento.

"Ho una calibro nove sotto il mento,
Sai, volevo solo dirti quello
Che in tutti questi anni io
non ti ho mai detto
Ti ho chiamata non per nulla d'importante
Ma perché tu mi dessi
solo un valido motivo
Per non premere il grilletto,
Ma in fondo non vedo cosa cambi
Visto che sono già morto
Dentro, da troppo tempo."

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Blue virus- Sono felice di essere triste
Xxxtentaction- Moonlight
Mostro- Sabato sera

❌Lieto Fine❌ (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora