❌Lieto Fine❌ (COMPLETATA)

42 Capitolo

Apro gli occhi e li incrocio a quelli della persona che mi ha salvata tante volte,e che anche questa volta lo ha fatto:
Giorgio Ferrario, Mostro.
Mi porge la mano e io la afferro tornando in piedi,toccando di nuovo terra con i piedi.

"Ma che cazzo volevi fare eh?"

"G-giorgio sei tu?"

Lui mi ospita tra le sue braccia,
e dio mi sento veramente in paradiso.
Ma se fossi veramente morta e tutto ciò solo un sogno?
Oppure se questo fosse soltanto un altro dei miei incubi?
Non è possibile,non posso averlo qui davanti a me.
Dio quanto volte ho sognato di incontrarlo e oggi mi ha salvato la vita,ma per davvero.
Mi stringe nelle sue braccia per poi guardarmi negli occhi e sussurrarmi :

"Non risolvi niente facendo così"

"Forse stavolta non dovevi salvarmi come le altre volte"

"Non dire minchiate,ti sbagli,dovevo farlo."

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Siamo ormai usciti dalla stazione e siamo seduti su una panchina mentre gli racconto un po' di cose,di solito provo molta difficoltà ad aprirmi con qualcuno,ma con lui no,lui conosce tutto di me,
lui c'è sempre stato.
Mi sembra tutto così irreale,
si insomma un po' tutti immaginano e sperano di incontrare una persona tanto importante come questo ragazzo lo è per me,
non è un semplice rapper,
lui è il motivo che mi ha fatto correre sempre più forte quando sentivo che tutto precipitava,
quando non sentivo il terreno sotto ai miei piedi,
quando intorno a me non c'era niente di stabile,
lui c'era,
la sua musica c'era.

Mentre cerca di farmi ragione raccontandomi anche di alcune sue esperienze,il mio sguardo si ferma sulla strada,macchine che corrono a tutta velocità, moto che le raggiungono,
una in particolare però cattura la mia attenzione:
la sua,
ferma al semaforo.
Il ragazzo al mio fianco si accorge della mia espressione e mi chiede "E' lui?"

"Si" mi limito a rispondere

I nostri sguardi si incrociano,provocando una serie di brividi fuori e dentro me,un po' per la paura e un po' per la frustrazione,ma poi diventano solo di terrore quando vedono il suo corpo finire a terra a causa di una macchina che andava troppo veloce e che ha colpito il suo mezzo.

"Cazzo Gio chiama un'ambulanza"

Dico iniziando a correre verso il ragazzo steso per terra,gli tengo la mano e noto il suo viso bagnato da delle lacrime e la mia lettera tra le mani.
Gli urlo di non fare cazzate,di vivere,cerco di tenerlo in vita.
Ma pff io tenere in vita una persona?
Non ne sono capace.
Ma ora devo provarci,cazzo è Giorgio.

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Sono passati circa 10 minuti e finalmente sono arrivati i soccorsi e ora stiamo andando in ospedale.
Gli stringo ancora la mano.
Non può morire.

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"Bevi questo piccola" mi dice Giorgio porgendomi un caffè

"Grazie"

"E' tanto importante per te,si vede,non mentire a te stessa dicendo il contrario"

"Si Gio,però è meglio se sparisco"

"Tu non lo farai,te lo impedisco,
ancora una volta dammi l'opportunità di aiutarti"

"L'ho già data a lui,e guardaci ora,io qua seduta a parlare con te,e lui in una stanza d'ospedale."

"Signorina,il ragazzo è stabile ma sta dormendo,vuole vederlo?" ci interrompe il dottore

Annuisco per poi seguirlo ed entrare nella stanza di Giorgio,
se ne sta lì steso sul letto,
pieno di tubicini vicino alle braccia,
con gli occhi chiusi.
Gli accarezzo il viso sussurrando:

"Scusa gio,per tutto,
Ti prometto che starai meglio.
Sparirò dalla tua vita."

Inizia a muoversi e a stropicciarsi gli occhi,
segno che si sta svegliando,
e sento la porta aprirsi,
così mi nascondo velocemente in bagno e sento Giorgio urlare cose tipo
"Lei è morta ed è tutta colpa mia"

E poi ci sono i suoi amici che cercano di dargli forza,si sente in colpa,ma non deve.
Vorrei uscire di qui e dirgli che la colpa è tutta mia e dei miei stupidi demoni e del mio stupido egoismo,
ma proprio a causa di quest'ultimo rimango dietro la porta,guardandolo delirare.

Aspetto che i ragazzi escano e che lui si addormenti per uscire anch'io dalla stanza e raggiungere mostro.

"Hey piccola,ci hai parlato?"

"No gio,è meglio se pensa che io sia morta,
non voglio ricaderci."

"Però promettimi che non ci riproverai"

"Non posso" dico abbassando lo sguardo sulle nostre scarpe e poi sulla sua mano che mi accarezza dolcemente il viso

"Facciamo così,se per te sono stato così importante,fammi un favore"

"Vuoi?"

mi limito ad annuire e ad ascoltarlo

"Vieni in tour con me,dammi questa possibilità"

"Gio,ti ripeto che l'avevo data anche al mio ragazzo e vedi com'è finita"

"Ma io sono mostro, non ti ho mai lasciata."