Capitolo 7 - Kageyama x Reader - Esperimenti ( Parte 1)

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Attenzione: se siete sensibili e molto perbenisti state attenti alle piccole sfumature del capitolo ( intero), grazie!

Tobio aveva portato tutti i prigionieri nella stanza.
Le donne e gli uomini erano stati separati con cura.
Le prime sarebbero state usate come mero personale.
Un equipe di prescelti avrebbe analizzato la parte "sentimentale" di quegli esseri, mentre gli uomini avrebbero subito esperimenti estremi per captnarne la resistenza fisica.
Tobio Kageyama era conosciuto in tutto il regno per la sua precisione, forse alle volte anche troppo meticolosa.
Non era un'anima malvagia, lo faceva per i demoni.
Torturare, uccidere e saccheggiare era il frutto da pagare per quella guerra a cui tutti i regni ribelli si stavano preparando.
Gli "esperimenti" erano diventati più precisi e spietati rispetto ai primi tempi, spesso causati dai risultati inutili a cui le ricerche avevano condotto.
Dopo aver scoperto quella antica profezia, il re nero era rimasto nella sua stanza a studiare.
I suoi seguaci non lo vedevano mai tranne alcune eccezioni.
Le guardie stesse avevano smesso di seguirlo per suo ordine.
Tobio era ritornato alle sue origini, a quelle di uno stratega di corte.
Il solo pensiero lo fece rivoltare.
Non voleva più pensare a quella vita.
~
Kageyama Pov

Ero rimasto sveglio tutta la notte.
Da quando Bokuto, il gufo grigio, mi aveva portato quella orrenda notizia non avevo avuto altra scelta se non quella di agire.
Ero tornato alla mia vecchia casa, nell'Ahoba, dal mio vecchio re : Oikawa-san.
L'odore di quei corridoi era ancora familiare.
Ma adesso ero finito nei guai.
Il grande re aveva ricevuto le informazioni necessarie per ostacolare i piani della resistenza.
Ed io al contrario non avevo provato niente con quegli esperimenti.
Gli umani morivano subito, spesso dopo appena qualche attività troppo stancante.
Le donne si lamentavano senza mai fermarsi, riducendo la mia quiete pomeridiana ad un inferno.
Bokuto aveva anche fallito nel portarmi un ultimo esemplare umano.
Gliene avevo chiesto solo un altro, ma quello era tornato a mani vuote affermando strane cose.
Appoggiai la piuma sporca di inchiostro sulla pergamena.
L'odore dei libri era sempre confortevole, spesso anche troppo piacevole per il mio naso. Adesso che ero diventato il sovrano della Karasuno le mie responsabilità mi impedivano di leggere un buon libro.
Non ero molto portato per le cose complesse, ma i libri sulla guerra ispiravano ogni mia azione.
Un bussare alla porta non interruppe il mio lavoro.
In quel palazzo coperto dalle ombre della foresta nera, solo una persona aveva il coraggio di venire alla mia porta la mattina tarda: Hinata.
Hinata era il tipico tirapiedi di cui si legge nei libri per bambini.
Una di quelle persone sempre con il sorriso in volto, disponibile e affaccendato.
Una figura troppo appariscente per i miei gusti.
L'unico motivo per cui lo avevo tenuto era la sua grande capacità di comprendere il Koma, la lingua della Nekoma, una delle nostre alleate.
Con loro i dissidi erano tanti, forse troppi.
Alzai lo sguardo oltre la scrivania di marmo nero, quel bussare era insopportabile anche per un demone ex-seguace di Oikawa-san.
- Chi mi desidera? - chiesi scocciato ma deciso,
- Kageyama! Kageyama! - quella voce spunto' da oltre le fauci della porta, intravidi i capelli fulvi del proprietario.
- Hinata, cosa vuoi adesso? - non mi stupivo della sua visita,
lui veniva sempre a quell'ora.
- Kageyama! Ho una notizia incredibile! - il rosso cammino' verso di me,
- È sua maestà non Kageyama...- gli ripetei aggrottando la fronte.
Era la trentesima volta in una settimana che succedeva.
- Un umano! Un umano ha ucciso uno dei ricercatori! - il rosso si mise ad imitare la scena in modo orribile.
- Quando? Come è successo? Dove è l'umano ora? - mi alzai dal trono di pelle nera, il tempo aveva finalmente dato i suoi frutti?
Tutta questa attesa ne era valsa qualcosa?
- Due ore fa e' stato commesso il delitto la donna ha tentato di scappare ma le guardie l'hanno intercettata! - ascoltai per la prima volta ciò che Hinata stava dicendo.
- Sembra che lo scenziato abbia adottato un metodo diverso su di lei, fuori dal regolamento stabilito - il rosso si gratto' il capo quasi arrossendo,
- Ehm...lui è morto subito dopo quella pratica...-.
Fissai il piccoletto davanti a me.
Sapeva qualcosa che io non sapevo.
- Cosa ha fatto? - chiesi senza badare ad imbarazzi,
- Beh...ecco... solo l'umana può saperlo, dopotutto il demone è morto...- Hinata non era bravo a mentire. Quando lo faceva, l'unico corno che aveva sulla fronte cambiava colore.
-Allora perché stai arrossendo? Sentiamo...- il demone fulvo sorrise sorpreso,
- Ecco beh...lei è riuscita a scappare a causa di un piccolo problemino...- lo incitai a proseguire,
- Non avevo chiuso la gabbia...- sbuffai annoiato, era ovvio che la fuga fosse opera sua.
- Non mi interessa cosa è successo Hinata. Voglio che me la porti qui, voglio sapere come ha fatto ad uccidere un demone! - era il mio unico interesse, poi sarebbe potuta morire senza problemi.
Il rosso scattò a quelle parole ed uscì.
- Non combinare guai stavolta Hinata...-.
~
Reader Pov

Lo strano ragazzino dai capelli rossi era venuto a prendermi poco dopo l'accaduto.
Il suo unico corno era visibile a tanti metri di distanza.
- Umana - mi disse una volta fatto segno alle guardie di lasciarmi in sua custodia,
- Kageyama vuole vederti subito! - spostai la testa da un lato,
- Chi? Non conosco questo Kageyama- lui scosse le mani a quella dichiarazione,
- Il re, sua maestà, sua signoria Kageyama!!!- si corresse colpendosi ripetutamente.
Il rosso fu veloce a condurmi in quella specie di soffitta ammuffita.
Dopo avermi liberato ed aiutato a fuggire ero ormai convinta che fosse saggio fidarsi del piccoletto.
Il nero e la muffa coprivano ogni angolo del soffitto di quel corridoio in penombra.
- Siamo sicuri che sia qui? - Hinata, il rosso, mi aveva detto tante cose sul suo sovrano.
Forse troppe.
La cosa più spaventosa erano i suoi libri di tortura.
Spesso ciò che ci avevano inflitto era derivato da attente procedure che il sovrano nero aveva studiato dai suoi libri.
" Esperimenti", era quello il nome con la quale ci chiamavano quei demoni.
Per mia fortuna Hinata mi aveva concesso di ripulirmi prima di arrivare al cospetto del suo re.
Inoltre si era presentato con un sorriso in volto ingenuo e naturale.
Era completamente diverso dagli altri demoni.
Eppure l'odore di sangue fino a quel momento sembrava nulla in confronto all'odore di libri che l'aria possedeva.
Odore di guai e di demone...

Note autrice:
Ciao a tutti miei piccoli Tulipani spanpanati!
Eccoci qui a sabato come promesso!
Scopriremo presto come gli esseri umani riescono ad uccidere i demoni.
Presto inizierà anche la guerra, qualcuno dovrà morire...
Ma non disperate!
Gli eserciti sono tanti, sicuramente qualcuno si salverà per forza XD
Al prossimo capitolo!

- Blue

Ricordo che l'aggiornamento sarà effettuato il sabato :)





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