Capitolo 13 - Wakatoshi x Reader - Potere rivelato (Parte 1)

537 29 11
                                    

Wakatoshi accarezzò la testa dell'umana davanti a sè.

La giovane castana era inginocchiata accanto a lui, un collare d'acciaio intorno al collo stretto come pochi e i lunghi capelli davanti al volto, facevano presagire di non essere una delle dame di compagnia del demone.

La tunica grezza e consumata lasciava intravedere molto di più di un semplice lembo di pelle, ma Wakatoshi amava quella visione così provocatoria nella sua corte.

Quella donna era sua, così come la corona di Oikawa.

Trattenne tra le dita una ciocca dei capelli di lei. Aveva il volto basso, sempre posato a terra, forse troppo abituata a quella sensazione di essere un "oggetto" e non una persona.

Il demone capra aveva alzato gli occhi su di lei più volte, distraendo più volte la sua lettura pomeridiana.

Da quando Kageyama aveva scoperto come sfruttare gli umani, Ushijima era riuscito ad impossessarsi di una delle sue cavie: (...).

La ragazza aveva opposto resistenza con molta forza, ma il demone, alto molto più di lei, era riuscito con facilità ad annegarla nel suo potere di "sottomissione".

Eppure la ragazza non era ancora del tutto docile con lui.

Il suo corpo obbediva, ma nei suoi occhi azzurro scuro, poteva vedere la scintilla della ribellione sgorgare in lei.

Ne richiamò l'attenzione chiamandola.

- Chibi* guardami - la sua voce roca echeggiò tra le mura della stanza permettendo alla castana di alzare lo sguardo un poco per poterlo osservare troneggiare su di lei

- Vieni qui - le disse facendole segno di sedersi sulle sue gambe,

- Fammi vedere i tuoi occhi umana - sorrise con divertimento, facendole segno di muoversi...

                              ~

                    Wakatoshi Pov

Chibi, così chiamavo (...), era un pericolo per la mia salvezza.

Il mio regno si sarebbe potuto distruggere a causa sua, per colpa degli umani.

Kageyama il mio più fidato seguace mi aveva avvertito: Baciare l'umana e dire solo dopo il suo nome era cio' che scatenava la morte dei demoni.

Secondo il corvo, in base all'individuo che ne fa uso il potere è diverso.

I demoni deboli, morivano loro stessi dopo il bacio, ma i demoni potenti come lui, avrebbero generato poteri di distruzione di massa senza precedenti.

Dunque, io avrei usato (...) come meglio potevo.

La ragazza si era portata tentoni verso di me.

Gli occhi fieri con cui mi guardava mi gelavano il sangue ogni volta.

Come faceva una creatura così piccola essere piena di animo?
Il suo corpo esile si issò sulle mie gambe, lasciando che i nostri volti fossero vicini, quasi uniti.

Le osservai i lineamenti ancora una volta.

Sebbene Kageyama fosse severo con i suoi "prigionieri", l'umana sembrava aver ricevuto meno "lezioni" delle altre cavie.

Le afferrai il volto con decisione, lasciando che i suoi occhi annegassero nella mia possessione.

La vidi socchiudere i due laghi profondi, lasciando che una semplice frase uscisse dalle sue labbra

- Lasciami stare...- le tappai le labbra con l'indice, lasciando che la pelle fredda del mio corpo ricevesse il calore del suo respiro ora mozzato.

Lei era un oggetto, un semplice oggetto, eppure non avevo la minima idea di essere così interessato a lei.

Non sapevo se era attrazione od altro, conoscevo solo il mio desiderio di farla mia e di scoprire che potere enorme ciò mi avrebbe giovato.

Però mi trattenni.

Kageyama non sapeva ancora se c'erano delle conseguenze negative su questa "procedura", ed io non potevo morire prima dell'unione degli stati sotto il mio nome.

La ragazza provò ancora a parlare, ma io al contrario mi ero stufato di quel silenzio che arpeggiava su di noi.

Le morsi le labbra stavolta, cercando invano di farla gridare, forse spaventare chissà, ma non funzionò.

Lei era ormai diventata resistente a queste mie provocazioni.

Ed io non avevo molti trucchi leggeri da usare su di lei.

Fu solo quando la sentii fare altrettanto che la mia risata, conosciuta a pochi nel castello raggiunse le sue orecchie

- Riprovaci Chibi - le sussurrai, attirandola verso di me con convinzione.

                               ~

                      Reader Pov

Wakatoshi era conosciuto per essere un demone estremamente carismatico, ma nulla poteva essere più esatto della sua "forza".

Ogni volta che mi opponevo ad un suo ordine dovevo sottomettermi a lui, volente o dolente.
Dopo la mia "partenza" dal castello della Karasuno, ero caduta in un vortice di manipolazione psicologica da parte di quegli esseri così diversi dal piccolo Hinata che avevo visto sempre nelle segrete.
Per mia fortuna, il destino mi aveva riservato un posto d'onore: ero diventata la donna di Wakatoshi, il demone capra.
Non era una fortuna, ma almeno riuscivo a mangiare più di un tozzo di pane al giorno, ed il "nuovo" sovrano non esitava mai a lasciarmi senza cibo.
Gli servivo in forze, sia fisicamente che mentalmente.
Aveva deciso di attaccare i territori della Ahoba.
Ed io sarei dovuta essere in forze per il momento tanto atteso.
Per giorni interi, ero stata portata nelle sue stanze per esercitarmi.
Il demone era stato chiaro: non c'è nulla di sentimentale in tutto questo.
Eppure da quando aveva iniziato ad "usarmi", sembrava quasi intossicato dalla mia presenza continua.
Non riuscivo a stargli lontano, così come lui non poteva esserlo da me.
Non eravamo amanti.
Io sono l'oggetto e lui è il mio padrone.
Ogni bacio, ogni parola che mi proibisce di dire me lo evidenziano ogni giorno.
Lui non e' un mostro.
È solamente un demone.
Mi staccai dal suo viso come ogni altra volta, disgustata dal continuo dolore che i suoi morsi mi avevano arrecato.
Si divertiva a testare la mia soglia del dolore, adesso divenuta molto più alta delle altre volte.
- Voglio fare una prova oggi - mi disse prendendomi per le spalle e facendo per alzarsi.
Voleva provare il nuovo potere che aveva tra le mani, dal suo sguardo era evidente.
Batté le mani sul bracciolo del grande trono di pelle di cervo.
Una piccola botola, nascosta dalla parete della stanza fece uscire un prigioniero.
Inbavagliato e legato era immobile come un legno secco.
Non sapevo chi era.
Non conoscevo la divisa che indossava.
Vedevo solo dei capelli estremamente peculiari, di un biondo acceso, quasi surreali in quel mondo di buio.
Wakatoshi mi tese una mano per avvicinarmi a lui
- E' il momento di provare qualcosa di diverso - disse ripulendosi il volto in un fazzoletto rosso,
- Vieni (...)- disse il mio nome e il demone mi attrasse a sé con forza...

Note autrice:
Hello! Eccoci di nuovo in un altro capitolo!
Finalmente abbiamo capito perché Kageyama non riusciva a far "funzionare" la Reader XD
E che al contrario Wakatoshi ha intenzione di usarla bene XD
Tralasciando queste cose, volevo scusarmi se il capitolo non è molto avvincente. Volevo mostrare una X Reader più contorta delle altre presentate (e se vi siete scandalizzati chiedo scusa)!
Questa richiesta e' da parte di Scema-senpai! (Ciao! :3)
Nel prossimo episodio vedremo cosa succederà nell'utilizzare la Reader XD
Alla prossima,

-Blue

Chibi in giapponese significa "piccolo", ed è riferita al fatto che la Reader era piccolina di altezza U.U

Avventure dell'altro mondo - Haikyuu X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora