Capitolo V

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La festa cominciò, i ragazzi mi fecero morire dalle risate. Il solo con cui non parlavo e che faceva finta che non esistessi era Sergio! Dopo un ballo sfrenato con Marcelo e gli altri, quando finalmente l'attenzione non era più puntata su di me, presi una sigaretta e uscii a fumare un po'!

Sergio:
Entrai al locale con un'ansia pazzesca! Non sapevo che cosa volesse dire alle nostre compagne. Ai mondiali non avevo una compagna e all'europeo la mia compagna era lei. Non potevo chiedere ad Iker e nemmeno a Xavi, mi avrebbero preso per scemo e quindi mi ero limitato di dirlo a Pilar che ne era entusiasta. Voleva conoscere la famosa Lu che mi aveva spezzato il cuore, quello che non sapeva era che il cuore ancora doveva essere restituito. Entrai e la vidi, stava giocando con Martin e gli altri bimbi, era in disparte rispetto alla festa. Non le era mai piaciuto essere al centro dell'attenzione. Pilar mi venne incontro, mi raccontò del discorso e da quanto avevo capito era stata parecchio convincente, perché già l'amavano tutti. Come poteva essere il contrario? Dopo la cena e i vari balli di rito con Marcelo, ad un tratto la vidi uscire e senza un motivo la seguii! "Da quando fumi?" chiesi. "E tu da quando mi segui?" ribatté. "Non ti sto seguendo" Mentii spudoratamente. "È vero, tu sei Ramos, chi ti vuole ti segue o ti rimane al fianco" "Quanta ironia nelle sue parola signorina Cambiol" dissi. La vidi innervosirsi, fece un lungo tiro di sigaretta e poi mi ringhiò: "Sergio che vuoi! Perché sei qui e non lì dentro da tua moglie?" disse indicando il locale. Non sapevo neanche io perché fossi li, era stato Puro Istinto ma risposi "perché dobbiamo parlare se dobbiamo lavorare insieme" "Beh, stiamo parlando" disse mentre rientrava. Non so perché ma la fermai prendendola per un polso "Sei tornata per farmi impazzire?" domandai. "Lasciami" sibilò con uno sguardo e un tono gelido. "Sono tornata per lavoro, perché mi hanno voluto! Io non lo avrei fatto. Per orgoglio e perché non puoi più darmi quello di cui ho bisogno!" Entrò e io rimasi li. Non so per quanto, ma il mio cuore batteva forte, lei mi voleva ancora, e io non avevo mai smesso di amarla! Non posso farlo però! Pilar è incinta, aspettiamo un maschietto. Il mio primo erede! È tornata e come sempre mi ha incasinato l'esistenza! O forse me la sono incasinata io perché entrai dentro e la raggiunsi, mi avvicinai al suo orecchio e le dissi "Non è mia moglie"!

È passata una settimana dal mio arrivo a Madrid, è passata una settimana da quella benedetta festa. Le parole di Sergio continuano a girarmi in testa. Sto cercando in tutti i modi di evitarlo, sono uscita poco, ho lavorato in ufficio e ho volutamente lavorato poco con i ragazzi! Ho bisogno di parlare con le mie amiche quindi prendo il telefono e chiamo Martina che per fortuna risponde subito: "Lu!!! Come stai?" chiese perplessa la signora Bonucci "Marti!! Bene, sono ancora a Madrid per una settimana, poi ho bisogno di una giornata solo donne" ammisi esasperata. "Immaginavo. Sei stressata ed è successo qualcosa. Perché non è da te chiamare a quest'ora e non è da te chiamare a quest'ora nei giorni lavorativi" spiegò l'amica. "Sono così prevedibile? Si, voglio tornare a casa, mi mancano i ragazzi, mi mancano i miei nipotini e non posso stare più qui" ammisi. "Quanta voglia di scappare. Eppure il Real ha un sacco di bei ragazzi! Dimmi cosa è successo Lu! Cosa vuole Ramos" "Non vuole niente Ramos, devi chiedermi cosa voglio io Marti! Devi chiedermi cosa ha provato il mio cuore quando i nostri sguardi si sono incrociati dopo due anni, devi chiedermi cosa ho provato quando la sua pelle ha di nuovo toccato la mia, devi chiedermi cosa succede al mio cervello quando si avvicina a me! Chiedimelo Martii!" dissi con la voce rotta. "Non devo chiederti niente Lu! Assolutamente niente. Lo sapevo che lo amavi ancora quando ti ostinavi a non voler tornare a Madrid. Però ora non puoi più fare niente! Non c'è via d'uscita! Potevi fare qualcosa prima, prima che aspettasse un figlio da un'altra donna! Ora devi solo lasciarlo andare" spiegò. "Non è uno scherzo lasciare andare qualcuno che fa parte della tua vita. È una specie di omicidio interiore senza sangue apparente. Te lo porti dentro, e può tornare fuori in qualsiasi momento. Io ci ho provato" "Allora parlagli, parlane con lui vedi che dice" l'incitò Martina "NON è semplice, ora devo andare, saluta Leo e i piccoli e le ragazze se le vedi o le senti" "Ci vediamo presto Lu! È solo una settimana, resisti".

Dopo aver chiuso con Martina uscii dal mio ufficio e mi diressi verso il campo. Erano tutti li che si allenavano. Mi sedetti sul campo con le gambe incrociate a guardarli. Nessuno di loro capiva cosa stessi facendo, ma da quando ero tornata in Italia era il miglior modo di pensare, di rilassarmi. Guardare i ragazzi correre sul campo mi distaccava dal mondo! Rimasi lì per un po', fin quando Fabio mi venne incontro e mi chiese "Ohi, stai bene?" io ritornai in me e lo guardai in faccia sorridendogli "Si. Ci sono. Sto bene. Stavo pensando." "Tu pensi così?" chiese indicando la mia posizione. "Mi rilassa guardarvi, è il solo momento in cui posso pensare ai fatti miei. Ma questo non diciamolo al mister" risposi facendogli la linguaccia! Fabio scoppiò in una fragorosa risata, mi aiutò ad alzarmi e ci avvicinammo ai ragazzi! Appena raggiunsi il gruppo, ricordai al mister della conferenza e poi dissi "Vi ricordo che Isco, Casemiro, Morata e Di Maria hanno la sessione dal fisioterapista tra 1 ora, in più di la ci sono due ragazze che aspettano Benzema e c'è la giornalista del quotidiano spagnolo per l'intervista di Gareth. Per tutti gli altri passate da me per vedere se domani avete impegni extra. Ci vediamo comunque domani alle 9 per l'allenamento" acconsentirono tutti quando Benzema mi fermò chiedendomi "Chi sono le ragazze che mi aspettano?" "Non ho la più pallida idea Karim, sembrano incazzate. Fai sempre danni" ammisi allontanandomi dal campo con Nacho, Morata e Isco. Ad un tratto Iker mi raggiunse dicendo "Devo scappare oggi! Ho chiesto a Sergio di aspettarti" "Cosa?????" "Devo accompagnare Martin dal dottore. Lo hai detto tu che ha una tosse che fa paura e Sara non c'è oggi". Davvero Iker lo stava facendo? Era impazzito o cosa? Se anche Casillas la mandava nella tana nel lupo senza protezioni, allora era vero che l'universo le stava remando contro.

NdA: Ciao ragazze! Ammetto di essere un po' preoccupata. Ho notato che ci sono poche stelline e mi chiedevo se la storia continua a piacervi o meno! (Please, ditemi cosa ne pensate!!!) Ci saranno ancora tanti colpi di scena, Lu vi sorprenderà!

La volta buona - EC19 || S. Ramos e A. MorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora