Appena sentì bussare alla porta della sua camera Lu andò di corsa ad aprire e vedendo Sergio preoccupato disse "Entra Ramos". "..che è successo?" chiese lui un po' preoccupato. Lu sbuffò. Camminò agitata avanti e dietro per la camera e poi disse: "Ok. Sergio io ho scelto. Io voglio rimare, voglio accettare l'offerta del Real e anche quella di Del Bosque. Voglio riprovarci. Se tu vuoi" Sergio rimase in silenzio per circa 2 minuti e Lu non sapeva cosa fare, aveva capito che era andata troppo veloce per la normalità di Sergio e allora lo scosse "Ohi.. Sergio" lui si voltò la prese per i fianchi e fece aderire i loro corpi perfettamente, iniziò a baciarla e solo quando entrambi furono sul letto disse "Ti amo." Lu si lasciò completamente andare e iniziò a baciarlo con tutta la passione che aveva in corpo. Voleva sentirgli dire quelle parole da così tanto tempo che toccò il cielo con un dito. Dopo 2 anni tornarono a fare l'amore, come solo loro sapevano fare. Le mani di Sergio su di lei la facevano sentire viva e per tutti e due almeno per ora era tornato il sereno.
Lu si svegliò poco dopo. Sergio non c'era, ma il balcone era aperto e dal letto dove poco prima avevano fatto l'amore riusciva a vederlo, affacciato, con la schiena nuda! Si alzò, si mise la prima maglia che le capitò sotto mano e uscì sul balcone lasciandogli un bacio sulla spalla. Sergio non disse nulla, si limitò a sorriderle tornando a fissare il panorama. Lu aveva capito che si era pentito per quello che era appena successo e iniziò "Sergio? Ne vuoi parlare?" "Non ricordavo fosse così bello" ammise lui! Lu lo guardò confusa ma lui continuò "perché sono un coglione? Perché ho rinunciato a te! A tutto questo?" ammise posando una mano sul braccio della ragazza. "Penso fossi impaurito. Forse lo eravamo tutti e due" rispose Lu. "E perché quando ce ne siamo resi conto non siamo tornati sui nostri passi?" replicò l'andaluso. "Orgoglio. Io per orgoglio. Tu non so" "Dio Lu! Quanto ti voglio. Quanto ti desidero. Non è una situazione facile però. Non sono pentito di averlo fatto. Non mi pento mai delle cose che faccio con te. Mi pento di averti lasciato andare in Italia, mi pento di non averti detto di provarci. Mi pento di aver perso due anni. Maledizione" disse lui dando un calcetto al muro di fronte. "Senti Sergio. Io ci voglio provare, ma non voglio essere egoista! Lo siamo già stati abbastanza. Ora dobbiamo uscirne piano. E se vuoi rimanere al fianco di Pilar e del bambino ti aspetto. Non so con che coraggio lo sto dicendo. Ma se lo vuoi ti aspetterò." "Davvero sei disposta a farlo? Lu io non posso metterti in queste condizioni" disse lui con le mani tra i capelli. "Sergio... io ti ho detto..... dimmi che vuoi, dimmi che mi ami e ti aspetto. Aspetterò il tempo di veder nascere tuo figlio, di poter riconoscerlo, non voglio che Pilar sia attaccata dalla stampa. Non lo merita. Io ho vissuto già tutto questo e so quanto sia dura" Sergio la trascinò dentro con sé! La prese in braccio, la baciò e le sussurrò per un tempo indefinito di amarla. Finirono per fare l'amore un'altra volta ma prima di scendere per cena Lu disse "Ramos io lunedì torno in Italia. Per poco tempo. Tempo di accettare la richiesta di Perez. Farò avanti e dietro da Torino per mesi. Nessuno deve sapere, per il nostro bene ma ne usciremo!" Sergio la baciò e poi entrambi scesero per cena.
Era arrivata l'ora X. Era ora di andare e giocarsi il Clásico. I ragazzi erano tutti pronti nella hall dell'Hotel quando Lu, tutta pimpante, scese le scale e gridò "Andiamo a prenderci questo Clásico! Tutti sul pullman!" i ragazzi urlarono e poi la seguirono sul bus. Mentre erano in viaggio verso il Camp Nou Karim si sedette vicino a lei e le disse "Contenta?" "Tranquilla, mi fido di voi" sorrise Lu "Si immagino, in modo particolare della difesa. Del nostro centrale" la prese in giro il ragazzo "Che insinui?" "Che non mi avete fatto chiudere occhio ieri pomeriggio" Lu improvvisamente cambiò colore del volto almeno 11 miliardi di volte sotto gli occhi di un Karim abbastanza divertito. "Karim scusa, non volevo" "EHI EHI EHI. Tranquilla. Noi siamo contenti. Xabi e Iker ci hanno raccontato tutto. Sappiamo la storia e se vince l'amore noi siamo contenti e io voglio partecipare a questo matrimonio" "Dio santissimo Karim, sparisci subito" ordinò lei. Arrivati i ragazzi scesero sul campo e lottarono, lottarono su quel campo che li vide vittoriosi grazie a Karim e Gareth che erano andati ad abbracciarla in panchina. Lu era contenta. Ora però doveva tornare in Italia e anche se a Madrid avrebbe lasciato le cose in sospeso, tornare a Torino le avrebbe fatto bene. Scese nello spogliatoio bussò e disse "Posso? Ragazzi è arrivato il momento che io vada. È stato un onore lavorare con voi, grazie per le risate, i balletti scatenati,i bei momenti insieme. Penso che ci rivedremo preso. Hala Madrid" disse abbracciando tutti. Mancava Sergio, sapeva che non era bravo nei saluti, dopo aver salutato Cesc e Gerard si incamminò verso l'uscita dello stadio. Ad un tratto uno dei suoi nuovi ragazzoni la fermò, "Ehi Lu.. aspetta" le gridò Alvaro "Morata già ti mancavo?" chiese divertita "Ho trovato i biglietti per quello spettacolo, possiamo andarci se ti va" ammise il ragazzo sorridendo e sapendo di averle fatto una sorpresa. Lu sorrise e l'abbracciò forte "Quando torno mi spieghi come ci sei riuscito?" domandò "Assolutamente no. Tu preparati ad una serata di divertimento" disse lui abbracciandola e andando verso lo spogliatoio. Quando si voltò per uscire dallo stadio vide Sergio, era li che l'aspettava e disse "Dimmi che ci rivediamo e dimmi da quando esci con Morata" "Ci rivediamo e Alvaro è un grandissimo, muoio dalle risate con lui" disse lei. Dopo un lungo abbraccio Sergio l'aiutò con i bagagli e lei salì sul taxi che l'avrebbe portata all'aeroporto e poi a Torino.
Aveva lasciato amici stupendi a Torino, lei lo sapeva. La sola cosa che non sapeva era che i suoi ragazzi l'aspettavano in aeroporto, il mister aveva concesso loro il pomeriggio libero e loro con le loro adorabili mogli avevano organizzato una festa di bentornato. Le ragazze le avevano anche comprato vestito e scarpe da indossare e Claudio prima di portarla alla festa l'aveva portata a casa a farsi una doccia inclusa di parrucchiere. "Si vede che sono a casa, le solite esagerazioni Marchisiane" concluse Lu entrando in macchina. "Questo era solo l'inizio la tua assenza si è sentita mia cara" ammise Claudio. Lu sentì un groppo in gola grosso come un macigno, avrebbe dovuto parlare con i ragazzi del fatto che presto sarebbe tornata a Madrid.
I ragazzi avevano preparato una festa con i fiocchi, Leo e Martina avevano da poco cambiato casa e avevano messo la loro nuova dimora a disposizione per la festa! Appena Lu entrò tutti andarono incontro ad abbracciarla, "Ma non avevi detto che diventavi sempre più asociale?" chiese Lu andando incontro a Martina. "Eccoti finalmente. Noi.. dobbiamo dirti una cosa... hai visto Leo?" disse Martina esagitata. "No, sono arrivata 5 minuti fa, mi sono appena liberata per venire a salutare i padroni di questa casa stratosferica. Bel lavoro amica" disse Lu sorridendo e abbracciandola. "Quanto mi sei mancata. Dove diavolo è finito Leo?" "Eccolo" disse Lu sorridendo "ed ecco l'uomo della mia vita. Lore!" Martina scoppiò a ridere vedendo Lu che riempiva di baci suo figlio e suo figlio che non smetteva di abbracciare la zia. "Quanto devo aspettare per salutare la Madridista?" intervenne poco dopo Leonardo. Lu si voltò a guardarlo e poi disse "Fai la fila Bonucci, io e il mio uomo non ci vediamo da troppo" tutti e tre scoppiarono a ridere. Quando finalmente Lu lasciò andare il piccolo Lorenzo lei e Leo potettero finalmente salutarsi "Allora" intervenne Martina "noi dobbiamo parlare" "Non ora. Sono appena arrivata e quello che è successo a Madrid lo racconterò con calma." Affermò sicura Lu "OK. Ma possiamo parlare di quello che è successo qui a Torino ad esempio" la incalzò Leo. Lu non capiva e bevendo un sorso di prosecco disse Cosa è successo? E perché non bevi tu?" domandò a Martina preoccupata. "Ho fatto goal" disse Leo. "Buono! Oggi in allenamento? Perché in partita non mi risulta!" Disse lei scoppiando a ridere. Martina e Leonardo si guardarono per un momento indefinito e Lu capì che quei due nascondevano qualcosa. "Allora, vi state rincoglionendo o cosa! Ragazzi?" "Abbiamo fatto goal" ridisse Leonardo " Noi" Affermò Martina . "Voi... avete fatto goal..." iniziò a sorridere "mi state dicendo che arriverà un altro Bonucci, che avrò un altro nipotino?" I due sorrisero e fecero di si con la testa "Siete due stronzi" affermò Lu andando verso Martina e avvicinandosi alla sua pancia disse "Ciao piccolo, hai due stronzi per genitori però sono tutti e due bellissimi quindi anche tu uscirai uno splendore come Lorenzo. Non ti preoccupare ti prendo sotto la mia ala. Ti aspetto. Io sono Zia Lu" poi abbracciò i suoi amici e tornarono alla festa.
Quella sera, seduti a tavola i ragazzi avevano iniziato a chiedere di cosa fosse successo a Madrid. In quel momento Lu si ricordò di Sergio e di quando le aveva raccontato, pochi giorni prima, il momento in cui vide ¾ dei giocatori della Juventus che lo seguiva su Twitter. Lu sorrise sotto gli occhi curiosi dei ragazzi e poco dopo disse "E comunque! Se volete proteggermi o conoscere la vita privata di una persona evitate di iniziare a seguirlo tutti allo stesso istante. È stato imbarazzante dover spiegare a Sergio il perché Claudio, Simone, Leo, Gigi, Giorgio e Andrea avessero iniziato a seguirlo." I ragazzi scoppiarono a ridere quando un attenta Carolina ammise "Da quando è tornato ad essere solamente Sergio?" Lu si fermò, poggiò la forchetta sul piatto "Ho promesso a me stessa che ve lo avrei detto, ho promesso a me stessa che non devo nascondervi niente perché siete troppo importanti per me. Tutti." esordì Lu guardandoli. "Venerdì Perez ha acquistato metà del mio cartellino... dovrò tornare a Madrid. Farò la spola tra qui e li" spiegò. "Lo sapevo che ti volevano per questo" esordì Giorgio "il mister lo sa da ieri, quello per cui ora mi ucciderete è per il fatto che ho accettato, per mia volontà, perché mi mancano quei ragazzi, di accompagnare la Roja ai mondiali. Seguirò due squadre" "Tu ti vuoi male" disse Marco guardandola dall'altro lato del tavolo. "Forse" ammise lei. "Dovrai spiegarmi un sacco di cose, io non so cosa ci sia tra te e Ramos, ma se sei felice lo siamo anche noi." Intervenne Claudio "Si, è vero. Ti meriti di esser felice" continuò Simone. "Scusate torno subito" disse Leonardo. I ragazzi lo guardarono tutti poi i loro sguardi caddero tutti su di Lu che si alzò e lo seguì sul balcone "Leo" lo richiamò. "Scusa Lu, non volevo rovinarti il momento di gioia" ammise il difensore. "Leo. Guardami e parlami" "Andiamo dai." riprese lui "Leonardo Bonucci fermo e parlami" ordinò Lu. "Cosa ti dico! Ti posso dire che per me e Marti sei un punto di riferimento qui. Che pensavo l'aiutassi con Lore e che aiutassi me ad essere un padre normale" "Bonucci.. quanto ti voglio bene. Io ti aiuterò lo stesso, cercherò di essere qui più tempo possibile. Ti aiuterò ad essere Leo babbo fantastico. È una promessa" "Quanto ti fermi?" "Almeno una settimana.. dai andiamo dentro sennò Claudio inizia a fare il geloso", "Ora dovrò preoccuparmi più di Ramos che di Claudio" disse lui scherzando.
STAI LEGGENDO
La volta buona - EC19 || S. Ramos e A. Morata
FanfictionLudovica, per gli amici Lu, è una ragazza di appena 23 anni che è arrivata a Torino per vincere e per far carriera, e in pochi mesi c'è riuscita! Lavora per la Juventus, dove tutti la fanno sentire a casa, fino a quando un giorno il passato torna a...