..... Si chiuse in camera e pianse...
..... Pianse tutte le lacrime che non aveva pianto 2 anni prima. Erano lacrime di tristezza. Quella sera, piangendo, si addormentò con la certezza di essere una perenne incertezza. La mattina dopo Lu fu svegliata dalle voci di Iker e Sara che continuavano a chiamarla e a bussare insistentemente alla porta. Si alzò e andò ad aprire, fu allora che un Iker agitato disse "Sei viva. Pensavamo fossi morta. Muoviti andiamo in un posto". Lu, forse per il troppo sonno o forse perché lo aveva visto così agitato, si vesti e lo seguì. Salì in macchina e rimase in silenzio finché Iker non si fermò in posto isolato fuori Madrid. Fu allora che disse "Mi hai portato qui per uccidermi o abbiamo un appuntamento che non ricordo?" Iker la guardò e disse "Ora che ti sei svegliata seguimi, poi capirai". Lu continuò a seguirlo in silenzio, la sera prima le aveva fatto male, Sergio le aveva fatto male, e non aveva nessuna intenzione di far ragionare Iker nei suoi momenti di alta deliranza. Si accorse solo che Iker si era seduto quando le disse "Ti piace?" "Dove siamo?" chiese guardandosi intorno. "Siamo su una collina appena fuori Madrid. Da qui si vede la città" spiegò indicandole il panorama. "E perché siamo qui?", Iker le fece segno di sedersi accanto a lui e disse "Fidati". Lu si sedette e Iker le chiese "Ricordi cosa mi dicesti alla prima chiacchierata?" "Onestamente non ricordo neanche se ho fatto colazione" rispose inespressiva. Iker sorrise "Sono stato un po' brusco. Ieri sera dopo che tutti sono andati via, sono passato di fronte alla tua camera. Ho origliato. Piangevi". Lu lo guardò sconvolta e con un po' di vergogna "Scusa Iker ma non mi va di parlare di questo" rispose Lu fissando dritto di fronte a lei. "Segui il tuo cuore" disse il portiere "Cosa?!" chiese Lu senza capire. "La prima cosa che mi dicesti fu 'Segui il tuo cuore. Non aver paura di seguirlo. Lui ti porta sempre sulla strada giusta!' Il mio cuore mi portò qui. A pensare. Poi mi portò da Sara. La storia la conosci ma senza quella frase oggi tante cose sarebbero diverse. Questo è il mio posto del cuore. Quello che ora devi seguire tu" ammise l'amico. "Quello che devo seguire io? Iker non sai quello che dici." "Ed invece si. Cavolo Lu! Non ti sei guardata allo specchio stamattina? Hai pianto tutta la notte. Sei uno straccio. Forse non ne vuoi parlare con me. Non mi reputi all'altezza, ma parla Lu. Parla con lui, parlane con Sara, con Cesc, con Bonucci o con chiunque alla Juventus sia tuo amico. Escine fuori e parla con Sergio" disse Iker guardandola negli occhi. "Non posso Iker. Per quanto faccia male, e ti giuro che fa male, Sergio è andato avanti, aspetta un figlio da un'altra donna e per lui sono sempre stata un'incertezza." Lu iniziò a piangere di nuovo e Iker la prese tra le sue braccia cercando di farla calmare.
Tornarono a casa poco dopo, mancavano solo due giorni al Clásico e Lu non era in condizioni di lavorare. Con l'aiuto ed il sostegno di Iker chiamò Ancelotti e riferì che avrebbe lavorato da casa. Arrivati, Sara li aspettava in casa, Iker recuperò il borsone e andò al campo mentre Lu si buttò sul divano con l'umore sotto le scarpe. "Non mi piace questo tuo atteggiamento straniera" tuonò Sara dalla cucina. Lu sbuffò un po', pensando a quanto Sara fosse simile a Veronica. In quel momento l'amica entrò nel salotto e disse "Vai su! Cambiati, lavati e torna giù. Io te e Nagore andiamo alle terme." "Posso declinare l'invito?" disse Lu "Ma anche no. Vai" disse Sara. Nagore e Sara avevano organizzato la giornata nei minimi dettagli. Avevano portato Lu alle terme dicendo "abbiamo bisogno di coccole" ma Lu sapeva che lo facevano per lei. Era grata a quelle ragazze, a Iker e Xabi, a tutti loro che la facevano sentire a casa li a Madrid. Lu aveva, invece, capito che quella partenza due anni prima aveva rotto un equilibrio. Che Madrid non era più il suo posto e che era arrivato il momento di andare avanti. Proprio come aveva fatto Sergio. Mancavano due giorni esatti alla fine di quelle due settimane. Sarebbe salita su quell'aereo per Barcellona, avrebbe incontrato Cesc e poi sarebbe tornata alla sua vita a Torino, in Italia. Lì avrebbe ricostruito la sua vita. Lontana da Sergio.
Proprio mentre Sara e Nagore la trascinavano dentro il negozio del miglior parrucchiere di Madrid, il telefono di Lu squillò. Lei guardò il display, corrugò la fronte e invece di rispondere chiese "Che vuole Isco da me?" "Se non rispondi non lo saprai mai" affermò Nagore che come sempre aveva ragione. Lu rispose dicendo: "Francisco Román Alarcón Suárez dimmi" "Ehi Lu! Ciao. Ho perso una scommessa e quindi mi hanno costretto a farlo" ammise il giovane calciatore mentre Lu cominciava a ridere. "Cosa ti hanno costretto a fare Iscolino?" "Beh. Allora.... Diciamo... Sto morendo..." disse il ragazzo. "AHAHAH non morire su" lo incitò lei "Ok... Allora.. Ciao schianto, sai sei proprio bella, volevo chiederti se sta sera esci con me. C'è una cena e tutti devono andare con qualcuno e tu ci vieni con me.. No, volevo dire... se ci vuoi venire con me... è una proposta.. non indecente però" Lu era ormai piegata in due! Conosceva Francisco e sapeva quanto fosse timido. "Mi stai invitando a cena?" "Ehmmm.. si! Se vuoi. È una cena di squadra con le famiglie. Nulla di importante" "Dove andiamo e come mi devo vestire?" chiese lei "Nooo!! Perché lo hai dettooo!" lo sentì sibilare... "Ora ti devo dire: vestiti come una bomba sexy baby" "Ahahahaha ok! Scrivimi e dimmi a che ora mi passi a prendere. Saluta Iker e tutti gli stronzi che ti hanno obbligato a far questo! Grazie per l'invito comunque. Non avevo voglia di stare a casa" ammise. "Grazie, avrei dovuto lavare la biancheria a Casermino per settimane" spiegò il calciatore. "Ahahahha è un piacere salvarti da quella mandria di capre. Ci sentiamo dopo". Lu chiuse la telefonata voltandosi verso Sara e Nagore che in coro le chiesero "Appuntamento?" Lu scoppiò a ridere. "Avete dei mariti così stronzi che hanno obbligato il povero Isco a portarmi a cena" le due risero e poi Nagore disse "Magari gli hanno dato una mano invece" Lu guardò Nagore sconcertata e poi aggiunse "Si, certo. Io tra 2 giorni torno alla mia vita in Italia." "Vabbe" intervenne Sara. "Che ti metti?" chiese poi. "Non so. Finiamo qui e torniamo a casa". Lu era davanti allo specchio da più di dieci minuti, non sapeva perché Martina e Veronica le avessero fatto mettere quel vestito con i tacchi in valigia. Quando Sara lo aveva visto l'aveva obbligata a metterlo. Era un vestito nero e verde che la fasciava perfettamente. Ora lei stava aspettando che Isco arrivasse a prenderla. Iker e Sara avevano già raggiunto gli altri al locale e l'avevano lasciata li, a casa, da sola.
Mentre girava per casa assorta nei suoi pensieri si ricordò che era verde anche il vestito che aveva indossato per il primo appuntamento con Sergio. Lì però, era stata spinta da Cesc a uscirci e quel vestito lo aveva scelto insieme a Iker e Xabi in un negozio vicino l'hotel. Ritornò al mondo reale quando Isco suonò al campanello. Allora lei prese la borsa e uscì. Davanti al cancello di casa Casillas un sorridente Isco l'aspettava. Appena Lu lo guardò pensò che era davvero bello con i jeans e la giacca. "Wow. Sei fantastica" esordì lui. "Grazie, anche tu stai molto bene mister scusa ma mi hanno obbligato" disse Lu sorridendo. "Non ho mai fatto una figura di merda più grande di questa" ammise il ragazzo arrossendo. "Sai, tu sei Cesc due la vendetta. Ti chiamerò ceschino da ora in poi" "Basta che mi perdoni va bene tutto" le rispose il calciatore. "Voglio divertirmi stasera. È la mia ultima notte qui a Madrid. Fammi vivere Madrid" propose Lu. "D'accordo signorina" disse lui aiutandola a scendere dalla macchina. "Ma prima Florentino ha organizzato questo per te!" disse lui indicandole una sala gremita di persone. "Chi è tutta questa gente?" chiese confusa. "È una sorpresa per te. Siamo qui per dirti grazie. Ora non ti fare prendere dal panico. Sei bellissima. Vieni e vivi con me lo spirito Madridista" disse lui porgendole la mano che lei accettò volentieri.Sergio:
Sono arrivato al locale da solo. Pilar è fuori città per lavoro. È da oggi che Iker e Xabi si comportano in modo strano. Hanno costretto Isco ad uscire con Lu. Lei ha accettato anche se oggi non è venuta all'allenamento. Ieri è tornata in camera senza salutarmi. Xabi si avvicina con un cesto in mano e gli chiedo "Chiedi l'elemosina fratello?" domandai ."No. Stiamo tutti scrivendo un biglietto per Lu. Tu forse non lo sai ma Florentino ha acquistato mezzo cartellino e se lei accetta rimane qui" "Qui per sempre?" sono sconvolto. "Farà avanti e dietro da Torino. Ci seguirà e da quanto ho capito, seguirà anche Del Bosque" "La roja? Di nuovo?" "Calma fratello, non ha ancora accettato e non penso che il vecchio Vincent le abbia ancora parlato! Intanto ti lascio un biglietto, torno tra un po'" Lo saluto con il capo e leggo 'Rimani con noi perchè...' mi viene da scrivere -perché ti amo e perché ricominciamo ti prego-. Ma scrivo "rimani con me perché mi hai incasinato di nuovo la vita!" Mi alzo, vado verso Xabi consegno il biglietto e mi dirigo verso il bar "Scotch doppio" chiedo. Il barista mi serve, lo tracanno tutto, mi giro e lei è li con Isco che le cinge il fianco e ride con lei. È bellissima. Le devo parlare.NdA: Ciao ragazze, sono contenta che la storia vi piaccia! Allora cosa ne pensate di Lu e Sergio? Vi piacciono insieme? Come andrà a finire secondo voi la loro relazione? Ditemi ditemi.. Un abbraccio

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La volta buona - EC19 || S. Ramos e A. Morata
FanfictionLudovica, per gli amici Lu, è una ragazza di appena 23 anni che è arrivata a Torino per vincere e per far carriera, e in pochi mesi c'è riuscita! Lavora per la Juventus, dove tutti la fanno sentire a casa, fino a quando un giorno il passato torna a...