Capitolo XXXVII

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"Se vuoi puoi andare in Francia" quella frase l'aveva resa la donna più felice della terra, sarebbe volata nella capitale francese, avrebbe rivisto i suoi ragazzi, il mister. Si sarebbe cibata ancora una volta di quella febbre adrenalinica che le veniva ogni volta che un gruppo di ragazzi scendeva sul campo. Quando chiamò Ines, quella mattina, la ragazza non le rispose, era strano che la sua migliore amica non fosse attaccata al cellulare, forse per Ines era finalmente arrivata la felicità. Sorrise a quel pensiero, si ricordò di una promessa fatta all'amica, del sogno di essere intorno ad un tavolo con i rispettivi ragazzi e magari anche con dei bambini. Poi si ricordò dello scetticismo di Ines, delle sue battute e degli occhi che le aveva visto il giorno prima che la sua amica partisse alla volta della Francia per seguire il cuore, l'amore o semplicemente il percorso del suo destino. Già, il destino beffardo che a lei aveva fatto conoscere un grande amore, l'aveva visto perdere quel grande amore, rincorrerlo, ritrovarlo, distruggerlo e costruirsene un altro e poi aveva visto di nuovo la paura e la voglia di andare avanti, forse per sempre. Si, sarebbe volata in Francia e si, avrebbe scelto. Era nella sua casa torinese, quella che per anni aveva diviso con Alvaro, quella piena di foto loro, zeppa di ricordi e pezzi di vita. Si avvicinò alla libreria della grande camera da pranzo quando ritrovò una foto con Iker e Sergio. Era una foto vecchissima. Il capitano aveva quell'aria gioiosa e spensierata che Lu non vedeva in lui da tanto e Sergio aveva abbandonato la sua folta chioma per lasciar spazio ad taglio corto ma maledettamente sexy. In quella foto erano cambiate tante cose, anche troppe, però era certa che quei due ragazzi che avevano illuminato la sua vita non li avrebbe persi. Chiuse la valigia, mandò un veloce messaggio a Ines e poi volò verso la scelta. Lu aveva voluto aspettare prima di partire per Parigi, conosceva i ragazzi, conosceva il mister e conosceva la loro voglia di vincere. Lo sapeva che la Spagna sarebbe arrivata in finale e infatti così era successo. Quella stessa mattina lei aveva preso un aereo e aveva prenotato una camera nell'albergo dei ragazzi poi, contattò Fernando e prese un biglietto in tribuna. Del suo arrivo nella grande capitale francese aveva informato solo Sara e Danielle. Per tutti gli altri e le altre doveva essere una sorpresa, sopratutto per Alvaro.

Era il giorno della finale, mancava poco più di un'ora all'inizio del fischio iniziale. Spagna - Germania, l'Italia si era classificata terza, dopo aver combattuto con i francesi per il terzo posto. Ora che era lì, le faceva strano entrare in uno stadio per la finale proprio lei che negli stadi si sentiva a casa. Prese la maglia numero 9 ed entrò nella tribuna d'onore con Sara e Danielle. Lì, ad attendere il triplice fischio, tutte le ragazze pronte per guardare e sostenere i propri uomini. Non appena la videro, le wags spagnole le si catapultarono addosso abbracciandola e facendole i complimenti per la forma smagliante mentre in testa sua pensava «Si meravigliosa! Ho un pancia enorme, sono l'antisesso e tu mi dici che sono in forma smagliante». Tutte le chiedevano come mai fosse li, se Alvaro lo sapesse, la stavano rincretinendo, amava i ragazzi proprio perché non facevano tutte quelle domande. "Ѐ una sorpresa, Alvaro non sa nulla" disse andando a sedersi tra Danielle Sara e Nargore. "Dio!! Che stress" ammise, mentre le ragazze sorrisero. "Hai fatto bene a venire. Alvaro sarà contento. Xabi dice che ultimamente non è l'anima del gruppo" "Oh anche se non c'è Alvaro a far casino ci sono gli altri" disse sorridendo. "Se sei qui con la maglia di Alvaro hai fatto la tua scelta, ma uno dei due lo sa?" chiese Danielle guardandola. "No" rispose fissando il campo verde. Sara e Danielle le sorrisero contemporaneamente poi l'abbracciarono "Sei completamente pazza" disse Sara prendendola per la mano. "C'è Pilar vero?" domandò lei tranquilla. "Penso abbia accompagnato suo figlio a vedere il papà, è da persone intelligenti" ammise Sara, in quel momento Lu si voltò, incontrò gli occhi di ghiaccio della ragazza, le sorrise e poi tornò a sedersi. Quando i ragazzi entrarono in campo Alvaro non alzò neanche un secondo la testa verso la tribuna. Tutte le ragazze cercavano di vedere cosa sarebbe successo, mentre Lu rimase seduta tranquillamente. "Dai facciamo partire lo show" propose Sara. "Si dai! Falle divertire" la seguì Danielle alzandosi e andando verso la ringhiera. "La mia vita! Scriverò un libro un giorno" ammise andandosi ad affacciare. In quel momento Iker e Cesc si girarono a guardare le mogli, le salutarono e si resero conto di lei. Entrambi sorrisero, poi i due ragazzi si voltarono in due direzioni diverse. Confusi però si girarono verso di lei e allora Lu si voltò di spalle mostrando a quei due imbecilli il nome sulla maglia. Quando si voltò di nuovo verso i ragazzi Iker aveva un sorriso da ebete sul volto mentre Cesc continuava a fare di si con la testa prima di indicare con il pollice Alvaro, lei fece di no (segno che il ragazzo non era a conoscenza della sua presenza). Allora entrambi si avvicinarono e lo fecero voltare verso la tribuna.

La volta buona - EC19 || S. Ramos e A. MorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora