Alcuni mesi dopo.
La vita sembrava sorridere a Lu! Mancavano davvero poche settimane alla fine dei campionati. La Juventus aveva vinto il suo 32° scudetto e puntava al record dei 102 punti. In Spagna il campionato era ancora da decidere anche se mancavano davvero poche partite. Il Real era approdato alla finale di Champions e la vita di Lu sembrava essersi stabilizzata. La sua storia con Sergio, anche se completamente nascosta al mondo, proseguiva, apparentemente, a gonfie vele. Lei continuava a fare avanti e indietro sull'asse Torino- Madrid per organizzare i mondiali. Stava per tornare in Spagna, doveva partecipare alla partita del Real e dopo una lunga serie di festeggiamenti per la vittoria dello scudetto, Lu aveva chiesto a Leo di accompagnarla all'aeroporto. "Prometti che torni appena Matteo decide di venire al mondo" chiese il difensore. "Promesso e tu prometti di chiamarmi in tempo." "Promesso" affermò l'amico abbracciandola forte. "Saluta tutti, andate a prendevi questo record, dai un bacio a Lorenzo. Controlla l'ansia pre-parto, respira." disse Lu ripetendo metodicamente quella lista di cose. "Mi hai già detto tutte queste cose un miliardo di volte. Tranquilla, vai. Appena ci sono notizie ti chiamo". Liberatosi dall'abbraccio di Lu, Leonardo salì in macchina e ripartì alla volta di Torino mentre lei prese il telefono e scrisse a Sergio <<Faccio i controlli e decollo. TQ>> rimise il telefono in borsa e andò verso il Gate.
Erano ormai le 23 e 45 quando l'aereo atterrò a Valladolid, Lu era arrivata lì perché i ragazzi avrebbero disputato la partita di Liga. Ad attenderla c'era Fernando, il suo assistente madrileno. "Bentornata in terra spagnola, come è andato il viaggio?" "Bene grazie. Tu? Come stai? Come va il lavoro che ti ho lasciato?" chiese un po' preoccupata. "Procede. Se solo mi avessi risposto però" l'ammonì il ragazzo. "Scusa, stavo festeggiando" sorrise lei. Era davvero contenta di quello che i ragazzi avevano costruito lì a Torino. "I ragazzi? Come è l'aria? Tesa?" chiese lei. "No, sono tranquilli. Sono in stanza che dormono. Almeno penso. Il mister ti saluta, dice che vi vedete alle 8 a colazione" "Ok...alle 8???" replicò lei. "Si. Non ho capito il perché, blaterava di un servizio" "Cazzo! È vero scusa. Domani accompagno Iker e Xabi al servizio con la Roja. Cesc è arrivato? E Piqué?" chiese preoccupata. "Ehm! Non saprei, non mi hai chiesto di controllare". Lu si era proprio dimenticata di quel servizio, riaccese il cellulare e trovò 2 messaggi. Sorrise pensando fossero di Sergio, invece era Cesc. -Arrivati- -Dove cazzo sei!- il solito Cesc pensò tra sé e sé. Ricontrollò il cellulare e nessuna notizia di Sergio. "Ci sono novità?" disse mentre Fernando svoltava per entrare nel parcheggio dell'albergo. "No, nessuna. Tutto vecchio. Tutto come ti avevo detto almeno 3 ore fa" affermò sbadigliando Fernando. "Andiamo a dormire va" disse lei ritirando dalla reception le chiavi della sua stanza. "Tengo io il foglio delle camere?" domandò Fernando. "Si. Domani lo prendo. Ora non ho testa. Mi faccio una doccia e vado a dormire. Notte" "Notte". Entrando in camera pensava almeno di trovare un messaggio di Sergio o di trovarlo li come era stato per le ultime tre volte. Invece niente. Non capiva il perché di questo silenzio ma non se ne preoccupò troppo, conosceva i ragazzi e probabilmente avevano fatto baldoria. Scrisse un messaggio veloce al ragazzo e poi andò a dormire.
La mattina seguente la sveglia suonò prestissimo e la voglia di alzarsi era pari a zero. Si diresse nel bagno, sembrava un zombie, si lavò, si truccò e andò a fare colazione. Per i ragazzi era presto, infatti trovò solo il mister con Iker e Xabi. "Buongiorno a tutti" disse sedendosi. "Buongiorno" affermarono i tre. Lu non fece caso al silenzio tombale che li avvolgeva, era presto anche per i suoi pensieri. Dopo aver parlato un po' con il mister e aver ricevuto i complimenti dallo staff tecnico. Lu salì con Iker e Xabi in macchina, si addormentò non appena Iker accese la radio e l'abitacolo si riempì di note. Fu Xabi a svegliarla urlandole nelle orecchie "Sveglia dormigliona siamo arrivati" "Cazzo ti urli, cazzone" rispose lei mettendo gli occhiali da sole. "Ho bisogno di un caffè" ammise sbadigliando Iker. "Io di due" ribatte lei. La mattinata proseguì tranquilla, tra risate e scherzi con Iker, Xabi, Cesc e Gerard. Erano tutti seduti in sala parrucco quando la ragazza che le aggiustava i capelli disse "Contenta per la nascita di Sergio?" Lu guardò i ragazzi, erano rimasti tutti in silenzio con la testa bassa e lo sguardo nel vuoto. "Sergio?" domandò lei voltandosi verso Xabi. "Sergio Ramos Rubio, il figlio di Sergio Ramos, il giocatore del Real. Il papà ha fatto un comunicato stampa bellissimo ieri. Ha lodato la moglie, che carini" disse la parrucchiera. "Scusaci puoi lasciarci soli un attimo?" intervenne Iker. Lu era rimasta pietrificata, con uno scatto così veloce si alzò e andò verso la borsa prese il telefono e lesse il comunicato di cui parlava la ragazza. -Io e mia moglie siamo lieti di annunciare...- Più leggeva, più era disperata. "Non lo sapeva?" domandò Cesc a Iker. "Non sapevamo se sapesse, Sergio è rimasto a Madrid e ci ha detto che l'avrebbe chiamata". "Iker, dove è Sergio?" chiese lei. "A Madrid, non è partito con noi, non ti ho detto niente perché non era compito mio" ammise il ragazzo rosso in viso. Cesc si avvicinò a Lu e le prese il viso tra le mani "Lu? Ci sei?".
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La volta buona - EC19 || S. Ramos e A. Morata
FanfictionLudovica, per gli amici Lu, è una ragazza di appena 23 anni che è arrivata a Torino per vincere e per far carriera, e in pochi mesi c'è riuscita! Lavora per la Juventus, dove tutti la fanno sentire a casa, fino a quando un giorno il passato torna a...