"Che ne dici se parliamo un po'?" chiese Alvaro. "Di cosa?" "Del perché sei triste e magari anche del perché mi guardi con gli occhi di una che sparirà da un momento all'altro" "Alvaro ne abbiamo già parlato" chiarì Lu." Si, e hai detto una cazzata stamattina" "Ne parliamo dopo la partita" continuò lei. "Ne parliamo ora, perché potresti scappare dopo la partita" "Alvaro basta" "Io non sono Sergio. Io ti inseguo. Io non sbaglio, so quello che voglio" ammise lui uscendo dalla camera, lasciandola li a pensare.
Ecco l'ennesimo discorso di addio. Di promesse che nessuno manterrà. Lu era su quel bus seduta vicino ad Iker e pensava. Pensava a quanto fosse successo il giorno prima. Si era alzata ed era uscita di casa con Iker, aveva preso l'aereo con i ragazzi e stavano viaggiando verso Lisbona. Era seduta vicino ad Alvaro e quella mattina, in modo così naturale, durante il viaggio i due istintivamente si erano presi per mano. Si erano scambiati un intenso sguardo e lei aveva di nuovo avuto quella sensazione di pace e gioia della sera prima. Atterrati il ragazzo le aveva fatto, con Iker e Cristiano, da schermo per i giornalisti, avevano mangiato vicino e Alvaro non le aveva tolto gli occhi di dosso per tutto il tempo. Dopo l'allenamento i due erano andati a fare una chiacchierata e senza sapere come Lu si era trovata a baciarlo. Un bacio da togliere il fiato, un bacio voluto da tutti e due. Così lei, per paura di soffrire ancora, per paura di tutto, si era rintanata nella stanza.
Finché Alvaro quella sera non bussò di nuovo alla sua porta. "Mi domandavo se fossi ancora viva" disse entrando in camera. "Si ci sono" replicò lei. "Lu! Senti io non so cosa tu pensi di tutta questa roba!" "Non possiamo!" lo bloccò lei. "Senti io ti volevo baciare, già da tanto, non mi ero avvicinato a te per la storia di Sergio. Siamo compagni di squadra e lo rispetto e ci ho provato a starti lontano, ma ieri sera la voglia di tenerti stretta a me era così grande. Io ho amato questo bacio. Ti prego non ridimensionarlo" "Io ho paura" disse con un filo di voce lei. "Non averne. Fidati di me" disse lui. Si avvicinò a lei di nuovo, le asciugò le lacrime che le scendevano e le diede dei piccoli baci lungo la mascella. Si trovarono a guardarsi negli occhi per un tempo indefinito, entrambi con il respiro affannato, entrambi immobili per non fare rumore in quel momento solo loro, occhi negli occhi. Fu lei ad avvicinarsi a lui, fu lei a rendere sempre più piccole le distanze tra le loro labbra e fu lei a baciarlo dolcemente. Lui ricambiò con una dolcezza impressionante. Quello che però convinse Lu ad abbandonarsi ad una notte di coccole come mai in vita sua fu un gesto, il gesto più dolce della terra. Dopo essersi scambiati il bacio più dolce lui strofinò il suo naso a quello di Lu e poi lo baciò. I due si scambiarono baci fino ad addormentarsi abbracciati. Lu non aveva pensato a niente, aveva staccato la spina. Ma ora la paura era tornata ad attanagliarla. Era li su quel bus che stava portando la squadra allo stadio e il suo solo pensiero era "Soffrirai. Soffrirai di nuovo".
Arrivati scese dal pullman di corsa ed entrò nel suo spogliatoio, doveva rilassarsi. "Posso?!" disse una voce dietro di lei. "Sergio! Si vieni" "Di la chiedono se hai tu la lista da consegnare, il mister non la trova" "Ehm! Si eccola. La consegno io grazie" "Tutto ok?" "Si" disse sorridendo, No Ramos non ti avrei mai dato la soddisfazione, ma lui la conosceva troppo bene. "Lu! Ci sono problemi?" "Non penso che siano cose che ti riguardano" Lui sbruffò, poi si grattò la nuca concludendo "Hai ragione". Lu non ci poteva credere. "Mi stai dando ragione?" "Si penso di si" ammise lui. "Posso farti una domanda?" continuò Sergio. "Che sia una cosa veloce" "Alvaro?" chiese il numero 4. "Alvaro?" "Ti ho visto ieri sera abbracciata a lui, sembravi serena. È per lui che sei così" Lu non rispose, non poteva rispondere <<il problema è che ho paura sia come te>>. "Sergio concentrati sulla partita" ordinò lei. "È vero. Dico al mister che ci pensi tu" "Si vai" disse sorridendogli. "Lu. Scusa se te lo dico, ma non penso si comporti alla Sergio Ramos, sembra un ragazzo abbastanza deciso che si prende quello che vuole." "Stai scherzando? Mi stai prendendo per il culo? Mi stai spingendo nelle braccia di un altro?" "No. Io.." "Ciao Sergio" disse lei chiudendo la porta e scoppiando in un pianto catartico, lungo e stremante.
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La volta buona - EC19 || S. Ramos e A. Morata
FanfictionLudovica, per gli amici Lu, è una ragazza di appena 23 anni che è arrivata a Torino per vincere e per far carriera, e in pochi mesi c'è riuscita! Lavora per la Juventus, dove tutti la fanno sentire a casa, fino a quando un giorno il passato torna a...