"Non dovevate farlo per forza" ammise Lu verso Iker, Sergio e Cesc. "Parla con loro, io ti accompagno sempre in aeroporto" chiarì Iker. "Non potevamo lasciarti partire senza di noi" rispose Cesc. "E poi con tutti i paparazzi non avresti mai preso l'aereo" ammise Sergio parcheggiando la macchina di Iker di fronte l'entrata principale dell'aeroporto di Madrid. "Grazie ragazzi" rispose. "Salutami Alvaro" ammise Sergio. Lei sorrise solo a Sergio, era strano essere così complici e non stare insieme, era una cosa a cui doveva abituarsi ma la cosa le piaceva. "Andiamo in scena" disse Iker scendendo dalla macchina e aprendo la portiera di Lu, i due si incamminarono verso il gate mentre Cesc recuperava la sua valigia dal bagagliaio, "Non sono malata" sussurrò verso Iker. "Per una volta stai zitta e sorridi ai paparazzi" rispose l'amico facendola passare velocemente tra la folla. "Abbiamo lasciato Sergio solo" continuò verso Cesc. "A Sergio piace essere fotografato" ammise l'amico scoppiando a ridere con Iker. Dopo aver passato i controlli Lu si voltò verso qui due pazzi che la salutavano sorridenti "Vi voglio bene" gridò. "Torna presto" le rispose Iker. "Ci sentiamo dopo" continuò Cesc facendole l'occhiolino. Con un po' di malinconia salì sull'aereo, mise le cuffie e partì alla volta di Torino.
Forse lì, per la prima volta in vita sua Lu aveva capito che a Madrid aveva una famiglia che l'avrebbe sempre accolta e stretta in un abbraccio d'amore. Si svegliò di soprassalto poco dopo, mancava ancora mezz'ora. Mezz'ora prima che l'aereo diretto a Torino toccasse il suolo italiano, il suo suolo. Era stata via solo cinque giorni. Cinque giorni che non le sembravano passare mai. Per la prima volta in vita sua, Lu voleva tornare a casa. Voleva tornare da Alvaro, abbracciarlo, stringerlo, baciarlo, voleva le sue coccole, voleva sentire il suo respiro su di lei, voleva dirgli che l'amava. Dio! quanto l'amava, voleva dirgli quello che mai gli aveva detto. Voleva farlo per il semplice motivo che in quei cinque giorni le era mancato come l'aria. Aveva capito di amare il suo lavoro, aveva capito che però lontana dal lavoro, la cosa che più le mancava era la loro quotidianità, neanche lei alcune volte si spiegava come potesse essersi innamorata di quel ragazzo in quel modo, non riusciva a capire quale minuscola parte del cuore quel ragazzo le avesse rapito, quello che sapeva era che per la prima volta si era arresa all'amore e quella resa l'aveva portata ad essere una donna innamorata e presto l'avrebbe portata ad essere mamma.
Purtroppo però Alvaro era in ritiro e ad aspettarla a Torino c'era Carolina. "A che ora si gioca?" chiese verso l'amica. "Tre e mezza" "Perfetto quindi tra 4 ore! Andiamo a casa mia?" propose abbracciandola. "Si dai! Così cambio la piccola, pappa e poi andiamo da papà" rispose Carolina guardando la figlia. Carolina e la piccola erano la dolcezza fatta persona, Caro era diventata una perfetta mamma, diceva che era istinto materno ma Lu pensava che quelli erano doni della natura. Carolina apparteneva alla categoria -mamme aliene-, come le chiamavano lei e Martina, quelle sempre perfette, mai un lamento, mai una cacatina, mai un problema di troppo che disturbasse la quiete sua e della bambina. Però a differenza delle aliene di facciata Carolina era proprio così. "Mi tieni la piccola così mi cambio?" "Certo che si! Vieni amore di zia" disse prendendola in braccio. "È identica a te" affermò Lu poco dopo. "Ha preso il carattere di papà, non molla mai" "Ahh quindi ti lamenti anche tu super mamma!!" "Guarda che non ho mai detto di non lamentarmi. Siete voi che mi vedete come Santa Carolina niente urla se esce la cacatina" rispose la signora Chiellini. "Ahahahahaah hai ragione. È che sei così placida con lei" rispose guardando la piccola che seguiva la mamma con lo sguardo. "È nella mia natura. Sono sempre stata calma e in gravidanza ho capito che se ero calma lei lo era anche" "Chissà come sarà" disse Lu posando una mano sul suo pancino. "Sarà bellissimo, basta guardare te e tuo marito" "Non è mio marito." rispose velocemente. "Tasto dolente?" "Non ci abbiamo mai pensato noi, siamo una coppia anomala. Vivevamo la nostra storia tranquillamente, senza progettare niente. Ora che è arrivato lui o lei, ci penso. Non ho mai pensato a noi come una cosa più grande di me e lui" "E ora pensare a voi 3?" "Ora pensare a noi tre è emozionante" "Un figlio ti cambia la vita, cambia la tua prospettiva, cambia il vostro rapporto." spiegò Carolina. "Già, speriamo bene" "Ma si! Cosa pensi sia? Maschietto o femminuccia?" "Maschietto. Lo sento a pelle" "E Alvaro?" "Lui vorrebbe un maschietto però non gli dispiacerebbe nemmeno la femminuccia" "Che bello il miracolo della vita! Andiamo?" "Certo" disse con un sorriso a 32 denti.
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La volta buona - EC19 || S. Ramos e A. Morata
FanfictionLudovica, per gli amici Lu, è una ragazza di appena 23 anni che è arrivata a Torino per vincere e per far carriera, e in pochi mesi c'è riuscita! Lavora per la Juventus, dove tutti la fanno sentire a casa, fino a quando un giorno il passato torna a...