"Quindi hai deciso di andare a trovarla anche se non ne hai voglia?" chiese Iker mentre Alvaro metteva la sua roba nel borsone. "Lo hai sentito" rispose indicando la porta e quindi Del Bosque. "Ho sentito anche il tuo sfogo prima. Un tuo "sto bene così" poteva semplicemente bastare" ammise il portiere. "Forse non basta, non basta per me. Forse ho davvero bisogno di guardarla negli occhi" rispose Alvaro con tono serio. "Sei cotto di lei vero?" chiese Isco. "Ci ho fatto un figlio insieme, come potrei non essere cotto di lei? Le ho fatto una promessa. Una sola! E consisteva nel non essere come Sergio. Sono fottutamente innamorato di lei" ammise sedendosi sul letto. "Nessuno ti biasima perché sei innamorato della donna che ti sta al fianco tutti i giorni" disse Cesc battendogli una pacca sulla spalla e sedendosi accanto a lui. Nel silenzio della camera Alvaro disse "Perché non la state difendendo? Perché siete qui ad incoraggiare me, è la vostra migliore amica" chiese verso il capitano ed il catalano. "Sei un nostro compagno di squadra, se avessi sbagliato tu saremmo tutti contro di te" ammise Cesc. "Che sia chiaro, non le abbiamo girato le spalle, ma mi reputo abbastanza deluso dal suo comportamento" continuò Iker "e offeso dal fatto che non ne abbia parlato con noi." "Secondo voi perché lo ha fatto?" chiese il ragazzo nel silenzio della stanza. "Io penso che le stiate facendo un processo inutile. Ragazzi dai sono Sergio e Lu. Con tutto il rispetto Alvaro sappiamo che prima o poi sarebbero tornati insieme. Tra quei due c'è una chimica assoluta" disse Arbeloa, fulminato istantaneamente da Iker mentre Alvaro lasciava, in gran segreto, la tenuta spagnola. "Non mi guardare così Casillas, ha ragione il ragazzo; gli state tenendo la coda quando uno dei tuoi migliori amici è di là solo e mentre la tua migliore amica, per di più incinta, è in Italia" "Meglio che stai zitto Arbeloa" disse il capitano avvicinandosi minacciosamente al difensore. "State un po' perdendo tutti le staffe, ricordatevi perché siamo qui. Non per il gossip, ma per il calcio ed è quello su cui dobbiamo concentrarci" disse Cesc bloccando Iker. Mentre la nazionale spagnola scendeva, per la prima volta ed a porte chiuse, sul campo di allenamento, Alvaro in una grande macchina con vetri scuri si dirigeva verso l'aeroporto. Avrebbe dovuto affrontare Lu, parlare con lei e ascoltarla, anche se quella era una delle ultime cose che avrebbe voluto fare. La sola cosa che spingeva il ragazzo a tornare era suo figlio.
A differenza di Alvaro, Lu rimasta a Torino sotto consiglio di Cesc, era stata sgridata da tutti. Oltre ad Ines, anche Leonardo e Claudio si erano presentati a casa sua per farle la ramanzina, quello che però tutti non capivano era il perché non avesse detto a nessuno di quell'incontro con Sergio e perché quelle foto uscivano ora, ad un anno dall'accaduto. La domanda però che distruggeva Lu era come fosse possibile che la conversazione con Sergio fosse stata riportata parola per parola, aveva dubbi su tutti, ma quello su cui dubitava di più era proprio l'andaluso. Il solo che sapeva del bacio, il solo che era a conoscenza di quella conversazione ed il solo ad avere quelle foto risalenti a due anni prima.
Quando uscì dalla doccia, Lu trovò Ines intenta a cucinare. "Come mai sei tornata?" chiese. "Perché mi sembra ovvio che tu non abbia intenzione di mangiare" rispose l'amica esasperata. "Scusa per prima Ines." L'amica scosse la testa poi, dopo aver fatto un grosso respiro, chiese "perché gli permetti di rovinarti sempre le cose belle? Non sono arrabbiata perché tu non me lo abbia detto. Anche se Iker e Cesc sono incazzatissimi. Pensavo che le cose andassero bene, che Alvaro ti piacesse e che finalmente avessi trovato il tuo equilibrio" spiegò Ines. "Io non gli ho permesso di rovinarmi la sola cosa bella Ines, è arrivato e mi ha baciato; poi è andato via senza dire niente. Non è mai più tornato sull'accaduto fino a quando quelle foto non sono state pubblicate. Non ci avevo dato peso. Non so perché non ne ho parlato. Volevo semplicemente andare avanti". Poi continuò "ti ricordi GIOIA VIVA?" chiese e Ines arricciò il naso. "Gioia Viva? Il parco estivo che facemmo a 17 anni?" chiese la blogger. "Si proprio quello. In quel parco, mentre tu eri fidanzata con Marco ed io stavo con Giovanni, decidemmo i nomi dei nostri bambini" disse accarezzandosi la pancia. "Il primo doveva essere un maschio" disse Ines sorridendo "e i loro nomi sarebbero stato Filippo e Mattia" concluse. Il volto di Ines cambiò repentinamente. "Oddio" disse portando la mano sulla bocca "non è per Sergio che lo chiami Mattia, ma per me!" "Quella sera ci promettemmo che, anche se non sarebbero nati con Giovanni e Marco, ognuna di noi avrebbe battezzato il nostro ometto". Il volto di Ines si riempì di lacrime, "Io..." "Avevi dimenticato" disse Lu "l'ho capito solo dopo che mi hai detto quelle cose prima." "Alvaro lo sa?" chiese la blogger. "No" disse lei con aria triste "il nome è piaciuto anche a lui, e se non gli fosse piaciuto si sarebbe chiamato Raúl, Mattia Morata; Sergio non ricorda ma lui aveva già espressamente detto che suo figlio si sarebbe chiamato come lui." "Secondo te perché ora? Queste foto?" "Non so" disse stringendosi nelle spalle.
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La volta buona - EC19 || S. Ramos e A. Morata
FanfictionLudovica, per gli amici Lu, è una ragazza di appena 23 anni che è arrivata a Torino per vincere e per far carriera, e in pochi mesi c'è riuscita! Lavora per la Juventus, dove tutti la fanno sentire a casa, fino a quando un giorno il passato torna a...