CHAPTER SIXTEEN

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Yoongi scattò non appena udì il rumore delle chiavi della porta principale. "Merda, merda, Jimin, piccolo, alzati," sibilò Yoongi, scuotendo il minore che al momento era aggrappato al suo fianco. Era in modalità panico e non poteva permettere che i suoi genitori lo beccassero. Soprattutto dopo aver fatto sesso. Il tutto non sarebbe stato un granché se non fosse per un dettaglio minore che l'avrebbe reso peggiore. Come il fatto che l'avesse fatto con un ragazzo

"Rimani vergine fino al matrimonio." Era tutto quello che sentiva dai suoi genitori.

Yoongi si precipitò dal letto, infilandosi un paio di pantaloncini, afferrando una t-shirt dal pavimento e gettandosela frettolosamente addosso.

Jimin era ancora a letto, osservando Yoongi assonnatamente. Yoongi si passò velocemente le dita tra i capelli per sistemarseli un po' prima di lanciarsi verso Jimin.

Fece sedere il ragazzo. Spinse Jimin in modo che questi si sedesse accanto al letto. Sentì le voci dei suoi genitori al piano di sotto, che chiedevano dove lui fosse e la sua adrenalina si manifestò, consapevole che avrebbe dovuto far tornare tutto a quella che perlomeno sembrasse la normalità.

"Hyung," piagnucolò Jimin, allungando le braccia verso Yoongi, il quale lo zittì. Afferrò la maglietta di Jimin, inginocchiandosi di fronte a lui.

"Alza le braccia," ordinò Yoongi, appiattendo i capelli di Jimin. Il ragazzo lo assecondò e sollevò pigramente le braccia, ridacchiando per come Yoongi lo stesse vestendo e prendendosi cura di lui. Non aveva realizzato perché Yoongi aveva tanta fretta. Yoongi lo aiutò a mettersi la camicia della sua uniforme.

"Che sta succedendo?" mormorò Jimin e Yoongi gli lanciò i suoi pantaloncini.

"Ho davvero bisogno che tu te li metta," supplicò Yoongi e Jimin annuì, permettendo a Yoongi di mettergli gli shorts. Yoongi tirò Jimin in piedi, il ragazzo fece una smorfia sofferente, accoccolandosi al petto di Yoongi. Quest'ultimo sollevò gli short, chiudendo la cerniera.

"Yoongi."

Il suo sangue si raffreddò all'istante non appena udì la voce di suo padre proveniente da fuori dalla porta.

"Solo un secondo!"

Sentire quella voce fece tornare in sé Jimin. La ragione per la quale Yoongi aveva tanta fretta di vestirsi era perché i suoi genitori erano tornati a casa.

"Merda, merda, merda," urlò Jimin sussurrando, il dolore era l'ultima delle sue preoccupazioni, mentre sistemava velocemente il letto prima di afferrare un libro di testo. Si sedette sul letto, aprendo il libro a una pagina a casa e facendo finta di leggerla. Era seduto scomodamente, muovendosi in continuazione nel letto, frignando leggermente.

Yoongi si guardò intorno e i suoi occhi incontrarono quelli di Jimin che erano pieni di panico. Il suo volto era corrucciato per il malessere e Yoongi gli boccheggiò 'mi dispiace' e Jimin sorrise leggermente.

"Yoongi?" chiamò un'altra volta suo padre e il suddetto ragazzo finalmente aprì la porta, trovandosi suo padre davanti. Le sue braccia erano incrociate e aveva uno sguardo scontento in viso.

"Perché ci hai messo tanto ad aprire la porta? Perché era chiusa a chiave in primo luogo?" chiese suo padre.

Jimin rivolse al signor Min un luminoso e innocente sorriso.

"Ciao, Jimin," salutò il signor Min e Jimin ricambiò il saluto, i suoi occhi ricaddero nuovamente sul libro di testo. Con la coda dell'occhio scorse una piccola bustina di alluminio sul pavimento accanto al maglione di Yoongi.

"Merda!" esclamò accidentalmente Jimin, praticamente spiccando il volo dal letto per prendere il preservativo. Atterrò sul sedere accanto al letto, nascondendo la bustina dietro la schiena, con una smorfia di dolore.

bad side ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora