CHAPTER THIRTEEN

3.2K 318 215
                                    

"Ryujin," chiamò Yoongi, camminando verso l'armadietto della suddetta ragazza. Questa alzò lo sguardo dal telefono, sorridendo "posso aiutarti?"

"Ho bisogno che tu diventi la mia ragazza," disse Yoongi frettolosamente.

"Sono lusingata, ma pensavo che fossi ga-"

Yoongi coprì velocemente la sua bocca con la mano. "Lo sono," sibilò.

"Oh, beh, sono confusa, ma credevo ti piacesse quel Jimin?" chiese silenziosamente, inclinando la testa di lato. Yoongi grugnì leggermente.

"Sì, infatti. Mio padre vuole che io frequenti una ragazza, perché ha detto che le persone potrebbero pensare che io sia gay."

"Però lo sei," la ragazza si strinse nelle spalle.

"Ha detto che dovrei trovarmi una ragazza, in modo che le persone non lo pensino, e ora diventa la mia dannatissima ragazza," Yoongi alzò gli occhi al cielo e lei rise, colpendogli scherzosamente il petto.

"Sarò la copertura migliore che tu abbia mai avuto, inoltre dubito che tu possa farti crescere la barba*," scherzò, pichiettando il mento di Yoongi prima di afferrare la propria borsa.

Se la buttò in spalla, sorridendo rapidamente a Yoongi. "Ci vediamo più tardi, fidanzato!" disse, in modo fastidiosamente rumoroso.

Yoongi grugnì vedendo Jimin fiondarsi verso di lui pochi secondi dopo che Ryujin si allontanò.

"Fidanzata?" sibilò.

"Rilassati, piccolo, ti spiegherò tutto all'ora di pranzo nell'aula, ma adesso devo andare in classe," sussurrò Yoongi, pizzicando la guancia di Jimin prima di andarsene.

Jimin rimase senza parole a causa di Yoongi, il quale lo aveva lasciato con più domande che risposte. Nonostante ciò, il rossore si fece comunque strada sulle sue guance per il nomignolo.

-

Quando Yoongi entrò nell'aula, vide Jimin seduto sopra la scrivania dell'insegnante, a gambe incrociate e il telefono sulle gambe. Stava guardando video divertenti. Non appena Jimin sentì chiudersi la porta della classe alzò gli occhi, uno sguardo freddo stampato in viso.

"Hai alcune domande a cui rispondere, mister ho una fidanzata," brontolò Jimin.

Così Yoongi gli disse ogni cosa, a partire da suo padre fino al discorso con Ryujin.

"Quindi è la tua copertura," sbuffò Jimin e Yoongi annui. "Proprio come la tua reputazione da ragazzo di chiesa," sussurrò Yoongi, baciando la guancia di Jimin.

"Mamma pensa che siamo carini, una coppia di migliori amici, parole sue, non mie," disse Jimin. Yoongi rise, annodando le dita tra le ciocche posteriori di Jimin, inclinando in alto la testa di Jimin. Con lui in piedi e il minore seduto, risultava più alto in quel momento.

Jimin emise un basso gemito proveniente dalla gola e sul viso di Yoongi apparve un ghigno "cos'è stato quello, Park?" domandò.

"Niente," bisbigliò Jimin.

"Noi siamo più che semplici migliori amici, non è vero?" chiese Yoongi, protendendosi più vicino. Jimin annuì, cercando di sporgersi in avanti per baciare Yoongi, ma il più grande lo tenne bloccato con la mano aggrappata ai suoi capelli.

"Con parole tue," sogghignò Yoongi.

"Sì, sì, siamo più che amici," annuì Jimin, tirando l'orlo della camicia di Yoongi.

Non era a conoscenza che Yoongi avesse questo lato di lui. Gli piaceva. Cavolo, lo adorava alla follia.

"Dio, non sapevo che stessimo filmando cinquanta sfumature di grigio qui dentro," rise nervosamente Jimin, facendosi aria con la mano. Yoongi ruotò gli occhi, lasciando andare i capelli di Jimin e sedendosi sopra una delle altre scrivanie.

bad side ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora