Capitolo quindici.

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Questa, spero sia l'ultima volta.
Mi accingo davanti al Diamante, e inizio a trasferire la mia energia ad esso.

Giramento di testa e tutto nero, ci risiamo.

Quando riprendo i sensi sono nel bosco che si trova nei pressi dei cancelli, tutto è ben in fiore, sembra primavera, il cielo ha una bellissima sfumatura di azzurro chiarissimo, con qualche schizzo di rosa, è appena l'alba.

Sicuramente Lucifero deve essere nei paraggi, ma proprio non lo vedo, impossibile.

Un piccolo struscio mi porta ad alzare la testa.

Finalmente questa versione di Lucifero assomiglia un po' più al mio; maturo, agile e con la sua corporatura massiccia.
È stranamente su di un'albero, che guarda l'infinito davanti a se', come farebbe un'aquila con la sua preda.

-Sire, ancora niente ?- Spunta un silenziosissimo Belzebú.

Ultimamente lui è sempre in mezzo.

-No. Non riesco a captare nulla da qui a chilometri di distanza, ma dubito sia così lontano, evidentemente avrà perso i sensi. Tipico di questi insulsi umani.- Dice schifato, scendendo dall'albero.

-Non dirmi che stai riponendo la tua fiducia su di loro.-

-Io ? Sto solo giocando, c'è bisogno che te lo dica ? Inoltre sto apportando vari studi, sai quanto io desideri sapere tutto, ogni cosa, non posso vivere nell'ignoranza con questi insulsi esseri dotati solo di idiozia.-

Il problema non è cosa dice, ma come lo dice, adirato fino all'osso.

-Io personalmente mi sto annoiando, non vedo l'ora di passare ai limiti della sopportazione di questi esseri, voci dicono che sono gracili come una foglia secca in autunno, mentre altri vociferano che hanno dei segreti nascosti di cui tuo padre gli ha fatto dono, non credono possibile una tale inutilità per questi esseri.
Io personalmente, spero la seconda, sennò quando passeremo allo step della tortura mi annoierò a morte.- Alza gli occhi verso il cielo, superbo.

-Proprio perché delle dicerie dei bassi fondi non me ne faccio assolutamente niente faccio questi esperimenti, e...fa' silenzio, si è svegliato, aveva perso i sensi.
Quanta inutilità.- Sussurra l'ultima frase scocciato.

Quindi da quanto ho capito fanno esperimenti sugli umani ? Ma perché non ci sono dei calendari agli Inferi ?! Quanto vorrei sapere in che epoca siamo.
Che poi, a giudicare dai vestiti: molto indietro. Vestiti tipici medievali, ma contando che noi esseri superiori siamo sempre avanti di qualche tempo, poi dipende dalle epoche, penso siamo molto indietro.
Figuriamoci, ora hanno inventato tutte quelle cose elettroniche per semplificarsi la vita, mentre noi le ripudiamo, sono inutili, a quanto dicono loro, io invece quando abitavo sulla terra, quasi non potevo più farne a meno !

I due accorrono a velocità di Demone da quest'uomo, ed io, essendo in un ricordo di Lucifero, non c'è nemmeno bisogno che faccia un passo, vengo come trasportata con lui.

Siamo un po' lontani, aperta campagna, con varie colline che si schierano, sembrando quasi un mare agitato ma bellissimo.

-Eccolo lì.- Indica l'uomo, poco lontano.

Ha una barba incolta ed è vestito quasi con degli stracci, ma dubito siano vestiti della sua epoca, evidentemente Lucifero ha voluto umiliarlo più di quanto non faccia già.

-Cosa ci fai ancora lì seduto ?! Muoviti, alzati.- Gli ringhia contro il Sovrano.

L'uomo grugnisce un po' per poi massaggiarsi la testa.
-E voi chi siete ?- domanda con nonchalance.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora