Capitolo quarantasette.

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E come ogni anno il regalo ve lo faccio io a voi, anche se è il mio compleanno❤️
Colgo l'occasione per ringraziare chi con pazienza aspetta e chi continua a chiedermi di aggiornare, ma chiedo venia, per me è difficile scrivere questi ultimi capitoli, dando la parola fine a questa trilogia che amo così tanto.
Detto questo vi auguro una buona lettura e ricordo che per chiunque volesse far parte del gruppo Telegram trovate il link per accedere nella descrizione sul mio profilo, un bacio

Un forte baccano... Penso siano urla, ma non mi va di svegliarmi. Penso che il ventre bruci appena, ma non ho la voce per dirlo.
Mi sembra di avere del cotone nelle orecchie, tutto quel rumore diventa scomposto, come una delle danze più caotiche. Ciò che era urlo adesso è melodia e ciò che era tuono adesso è solo il sottofondo di questa melodica canzone che è l'arresa.

Quanto vorrei lasciarmi morire, non combattere affatto e condannarmi all'esistenza dell'aldilà, per quanto essa possa ancora esistere da qui a dieci minuti.

Già, vorrei tanto, ma non posso.
Non posso perché lì fuori ci sono le persone a cui voglio bene.

Melodia diventa urlo.

Non posso perché lì fuori devo dare il meglio.

Il silenzio diventa voce.

Non posso perché... Lucifero è ancora lì ed io ho promesso che ce l'avrei messa tutta.

Il sottofondo della mia canzone diventa tuono.

Mi alzo di scatto in un respiro profondo, mi guardo attorno e ho praticamente tutti attorno a me.
L'attenzione però viene presa dal cielo: verso il Paradiso ci sono tuoni e lampi, come se qualcuno volesse abbattere qualcosa.

-L'Armatura ha funzionato.- Tira un sospiro di sollievo mio padre, dandomi una mano a rialzarmi.

-Dov'è lui?!- Sbotto, frenetica.

Ho l'adrenalina alle stelle, d'un tratto mi sento potente, ho trovato quel coraggio che mi mancava, adesso deve solo essere scritta la storia.

-In Paradiso, vuole la Corona.- Comunica Belial.

-Ma è scemo.- Alzo un sopracciglio.

La Casa di Dio non può essere violata, è una cosa letteralmente e assolutamente impossibile.

Spalanco le mie ali e salgo di una cinquantina di metri dal suolo. -Demangelus! Non fare il codardo, combatti!-

Non l'avessi ripetuto, i tuoni cessano all'istante e dalla Volta Celeste appare un Ibrido alquanto irritato. -Come fai ad essere ancora viva, Angioletto?-

-Trucchi del mestiere.- Sorrido fiduciosa.

-Odio la tua ironia.- Mi guarda annoiato.

Dal palmo della sua mano destra fuoriesce un raggio di luce, esso colpisce le Armate Inferiche, provocando almeno una trentina di feriti.

Non posso crederci che abbia creato una cosa simile con così tanta facilità.
Mi riscuoto subito: Non devo avere paura.

-Allora questo dà il via alla guerra. Armate! Combattiamo!- Mi giro verso i plotoni che rispondono pronti.

Gli Angeli si innalzano potenti, dotati delle loro armature e spade scintillanti. Essi avanzano verso di noi come furie, scaturendo le loro urla di battaglia, il tutto in nome di Dio.
I Demoni rimangono a terra in attesa. Coloro più abili nelle arti oscure degli Inferi si riuniscono e tutti insieme invocano il potere delle fiamme ardenti che alimentano la nostra energia.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora