Capitolo trenta.

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Scusate il mini ritardo ma ho passato una settimana dai miei parenti a Napoli💕
Fatemi sapere se il capitolo vi piace e buona lettura!

Non so se sia peggiore la vista della ragazza a terra, apparentemente senza vita, oppure le urla disperate di Dephana, la madre, e Reox, il gemello.
Sento dentro un senso di colpa indecifrabile, se non fosse stato per me, cocciuta come sono, non sarebbe lì, morta. Sarebbe ancora legata, a guardare di sottecchi mio fratello che finalmente aveva capito che ragazza d'oro era. Forte, intelligente e piena di vita, la luce degli occhi di suo padre, la beniamina di sua madre, colei che si distingue dai classici canoni delle Demoni che abitano solitamente gli Inferi.

Guardo verso tutti, calcolando le espressioni.
Belzebú ha gli occhi sgranati, rossi, assieme al suo colorito di pelle. Sembra stia trattenendo il fiato da circa due secoli, delle lacrime hanno segnato il suo viso e sta zitto, al contrario di sua moglie. La madre della Demone, infatti, urla in modo disperato e veramente straziante, insulta l'uomo e implora la sua bambina di riaprire gli occhi, schioccata.
Reox implora, con le lacrime agli occhi, di farsi uccidere, la cosa mi fa stringere il cuore, preferirebbe morire che vivere senza la sua metà.
Wladimir invece, stringe i pugni, non c'è l'ombra di una lacrima sul suo volto, ma ha tipica faccia di chi le sta trattenendo con tutto se stesso.
Belial ed Apollion parlando di qualcosa che tra urla e pianti non capisco, so' solo che stanno cercando di consolare in qualche modo Belzebú.
Reja, mia madre, presa penso alla sprovvista o non so' perché, anche lei singhiozza addolorata, guardando la ragazza.
Felixa invece inveisce contro Raymond, regalando insulti a tutta la sua famiglia.

Il Demone, guardandoci tutti, si allarga in un grandissimo sorriso sprezzante.

-Ma quanto siete patetici.- Ringhia, facendo segno alle guardie qualcosa che in un primo momento con capisco, ma poi, guardando nuovamente in direzione loro noto che stanno per essere imbavagliati.
Mia madre riesce a dare un morso ad una guardia ma purtroppo con le catene addosso non ha la forza necessaria per fargli veramente male, o staccargli semplicemente il braccio.
Quando i soldati vengono da me per imbavagliarmi Raymond fa cenno di non farlo, poi si siede sul trono. -Vedete qual'è il problema per il quale tantissimi Demoni se ne sono andati da qui?- constata, facendomi alzare un sopracciglio.

-Nessun Demone se ne è mai andato dagli Inferi.- Rispondo io, con la voce spezzata dal dolore che ancora mi attanaglia.

Il Demone ridacchia. -Ah sì? Evidentemente Lucifero non ti ha detto niente al riguardo, troppo impegnato anche lui a stare appresso ad un guaio come te.- Sottolinea la parola 'guaio' con una nota che dovrebbe ferirmi, ma a questo punto più niente può farlo.

-Molti dei vostri sudditi, sono venuti di corsa da me a New York cercando di unirsi, usando la scusa con gli Inferi di andare a seminare caos sulla terra. Si lamentavano specialmente per la scarsa autorità dettata dal Re stesso che da quando avevi messo piede agli Inferi era molto più... Assente.- Fa' un sorrisetto. -Le emozioni sono state fin dal principio bloccate a noi Demoni tramite torture e metodi di educazione pesanti, io stesso ne ho fatto parte.
Lucia cara, dalla tua espressione non ne sapevi niente, ma, ora dimmi, quanto ne sai del nostro Inferno? Assolutamente niente a quanto pare.-

Mi rimangio ciò che ho detto in precedenza: questo ha fatto male.
In fin dei conti non ha torto, quanto ne so' io degli usi e i costumi che si praticano qui giù?! Non ho avuto il tempo per informarmi, o semplicemente la volontà.

-Ed ora sei persino la Regina.- Sputa veleno, guardandomi dall'alto in basso. -Siete tutti così deboli. Piangere per una morte; che schifo.
È per questo che sono qui, per ristabilire l'ordine di quel mentecatto di un Lucifero che adesso è ridotto ad un piccolo ed innocuo Angioletto. Già, mi sono giunte delle voci.- Sorride, guardando il Comandante, ripresosi da poco dal calcio che gli ho tirato.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora