Capitolo quarantanove.

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Aggiornamento a sorpresa! Mi sto portando molto avanti con i capitoli e avevo bisogno di pubblicarne uno. Spero vi piaccia e... Poi mi direte alla fine.
Buona lettura❤️

Negli occhi di Demangelus leggo per l'ennesima volta quella che è la sua follia. Posso percepire perfettamente il suo desiderio di sangue, quel desidero che incombe da quando l'ho incontrato, adesso però risulta essere più pronunciato.
Azzardo anche a supporre che il fatto che esista un essere quasi al suo pari, in questo mondo, sia come benzina che alimenta la voglia di ucciderlo e di massacrarlo.
Se quando Emachiele mi disse che non avrebbe combattuto, io ci rimasi male, non comprendendo il suo astenersi da tale duello, adesso vorrei voltarmi, correre da lui e urlargli in modo disperato di scappare il più lontano possibile.

Quanto sono stupida, talvolta, a dare tutto per scontato, non pensando minimamente alle conseguenze e dando priorità assoluta a quello che è mio marito, scordandomi, talvolta, che questa battaglia non devo affrontarla solo ed esclusivamente per lui.

L'Ibrido, senza aggiungere altro, si innalza e con una velocità, che non pensavo gli appartenesse, si dirige verso il campo di battaglia.

Come un cagnolino lo seguo, impugnando la spada e con al petto una tremenda sensazione dettata dall'ansia.

Appena arriviamo a destinazione, il rumore della guerra mi sovrasta di nuovo, facendomi aprire ulteriormente gli occhi su cosa sta effettivamente accadendo.
Vedo Emachiele in aria, mentre parla con Metatron, gli sussurra qualcosa all'orecchio e noto come il volto dell'uomo che mi ha cresciuta muta in una espressione di sconforto.
Entrambi vanno sull'attenti non appena ci vedono arrivare, Ema con un cenno esorta mio padre ad andare via, lui gli sussurra qualcosa ed il biondo afferma un no molto deciso col capo.

Vedendo quegli atteggiamenti mi ritrovo piena d'ansia, ancora di più di quanto già non fossi; cosa diamine hanno in mente?!

-Tu devi essere colui che è simile a me?- Demangelus osserva divertito Emachiele, il quale possiede una corporatura molto più esile in confronto alla stazza dell'Ibrido malvagio.

-Al vostro servizio.- Sfoggia un sorriso lui, facendo un leggero inchino.

Così come l'ho conosciuto, Ema adotta quel suo modo di fare snervante, quello che ti verrebbe da prendere a schiaffi non appena apre bocca. Capisco solo ora, come se mi fossi svegliata da un sogno, che quella non è altro la sua corazza protettiva, facendo sii che tutti credano che sia un pazzo con gli sbalzi di umore, quando non è affatto così.

-Ema scappa!- Urlo con la voce tremante.

-Zitta!- Sbotta Demangelus. D'un tratto mi sento bloccata, come se non potessi muovermi, ed effettivamente è così.

-Avanti lasciala. Sai benissimo che non può essere un pericolo.- Il biondo fissa i suoi occhi scurissimi negli occhi di quello che ho conosciuto come l'Innominabile.

-Oh... ne sono consapevole. Ma... Non so... Mi diverte immensamente vedere i suoi occhi arrabbiati, delusi, in difficoltà, con quella minima speranza che qualcosa possa cambiare, quando poi è solo è solo questione di tempo, poco tempo, che tutto il mondo che conosce si distruggerà per opera del mio potere.- Spiega serio, lanciandomi un occhiata sinistra. -Ma ora, ci sei tu. Voglio vedere i suoi occhi contrarsi di dolore quando ti ucciderò miseramente.-

-Staremo a vedere.- Emachiele sorrise.

D'un tratto, tra il forte rumore della guerra che incombe sotto ai nostri piedi, posso quasi percepire un silenzio solenne, il silenzio prima della tempesta, celato negli sguardi di coloro che hanno un potere talmente grande che forse persino un loro scontro potrebbe causare la distruzione di tutto ciò che conosciamo.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora