Capitolo cinquanta.

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Quanto tempo è ormai passato...
Ricordo che, in quei giorni, tutti si comportavano in maniera strana, ero da poco tornata dalla spedizione fatta per mano di Lucifero, trovai tutte le mogli dei Consiglieri e dopodiché mio marito mi fece conoscere anche mia madre.
Ero confusa, frastornata e mi aveva imposto di fare inutili servizi negli Inferi, come innaffiare una miriade di piante che non erano mai esistite fino a quel momento.
Posso sentire tutto alla perfezione:
Gli odori.
Il cuore che batte.
Il sangue che scorre velocissimo dalla rabbia.
Lucifero stava organizzando la sua proposta di matrimonio, la stava organizzando nel minimo dettaglio, ecco perché fece sii che i Consiglieri si congiungessero nuovamente alle sue mogli, perché la paura che lui non avrebbe mai potuto amare era finalmente finita e così anche l'astio che provava nei confronti dell'amore.
Era lì, che mi guardava negli occhi, le stava per pronunciare, quelle fatidiche parole...
Ma una guardia fece capolino e ci comunicò che l'Ibrido Emachiele aveva fatto la sua comparsa dopo secoli che non si vedeva.

Capii subito chi era, ne avevo sentito parlare e si sapeva che quando faceva la sua comparsa era solo che un brutto segno.

Oh Ema... Che dolore parlare di te al passato, dopo tutto ciò che hai vissuto.

Ci avvertii dell'arrivo dell'Innominabile, al tempo ancora non sapevo di chi si trattava. Mi fece dono di due profezie e dopodiché mi portò nella stanza del Diamante Infuocato.

Non capivo il perché di tale atteggiamento, ma iniziò a parlare in modo strano, farneticando tante cose e incutendo in me timore.

Ahimè, chi l'avrebbe mai detto che quello fu il consiglio più grande che avrebbe potuto darmi in tutta la mia vita, e questo accadde al nostro primo incontro, ormai troppi mesi fa.

-Tu sarai l'unica che potrà riaccendere questo fuoco e portare il diamante a splendere. Ma ci riuscirai non avendo la tua roccia a sorreggerti?- Disse con espressione vuota, riferendosi al fatto che Lucifero non ci sarebbe stato, che io sarei rimasta sola. -Ricordati che c'è un motivo per il quale hai quegli occhi azzurri. Ricordati che c'è un motivo per il quale hai il sangue di Lucifero. Ricordati che c'è un motivo per cui hai l'essenza del Comandante e del Maligno nelle vene, la parte che hai deciso di sopprimere, dovrai tirarla fuori.- Ricordo che lo disse in modo straziato, era distrutto dentro, solo adesso capisco il perché.

Aveva paura per me.

-Ma cosa sta succedendo?!- Sussurrai impaurita, il Diamante iniziò ad aumentare le
sue fiamme.

-Quelle, dovrai liberarle un giorno.- Indicò le ali Serafiche di Lucifero, chiuse nella teca.

Ed eccolo qui, lampante come un fulmine a ciel sereno. Come ho potuto non ricordarlo prima?! Perché l'Altissimo ha fatto sii che io non collegassi una tale ovvietà?!

-Devi lasciare le tue e prendere le mie.-

Ecco cosa disse Lucifero in quel sogno, quello nel quale Dio aveva messo il suo zampino, corrodendo il ricordo che avevo.

Mi torna in mente un altro aneddoto, lo stesso Diamante Infuocato mi portò alla risposta, trasportandomi nei ricordi di Lucifero, quando lui estrasse le sue ali, stava per dire che quelle celavano in loro un grande potere e che devano venir rinchiuse.

Le sue ali... Loro sono la chiave assoluta per arrivare alla Corona di Venere. Sono l'unica chance che ho per fermare Demangelus e ce l'ho sempre avute davanti agli occhi, ma non l'ho mai capito.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora