Ricordo come se fosse ieri il periodo della mia gravidanza. Più i mesi passavano e più la pancia cresceva inerme. Lucifero commentava il tutto con un: -Moglie, stai diventando una balena- Ed io ero incerta se ridere o privarlo dei suoi genitali.
Chiamammo Seline, Lucifero era curioso di scoprire il sesso del bambino, o meno, 'Erede', perché mio marito, per tutti i nove mesi che ho passato a far accrescere un Demone nel mio ventre, non lo aveva mai visto come effettivamente suo figlio. Quando Seline si presentò e toccò la pancia, fece un sorriso ampio e pieno di significati, ma poco prima che lei dicesse il sesso di mio figlio, la bloccai. -Non lo voglio sapere e non lo saprai nemmeno tu. Sarà una sorpresa- Asserii convinta, vedendo il viso di mio marito contorcersi dal disappunto.
Beh, inutile dire che discutemmo per giorni, lui voleva sapere se fosse un maschio ed io ero troppo orgogliosa per renderlo così pieno di se in caso fosse stato veramente un maschietto.
Dal mio canto non faceva differenza, anche se una piccola preferenza per la femmina l'avevo, giusto per vedere la faccia di Lucifero una volta realizzato che il Legittimo Erede sarebbe stata una donna.
Nonostante tutto i mesi passarono, mio marito a modo suo si dimostrò molto presente e premuroso, ma senza farlo vedere troppo, limitandosi a darmi tutto se stesso nei momenti di intimità assoluta, passando sere a parlare di tutto, mentre lui era poggiato col capo sul mio seno, accarezzando il mio grande pancione.
Poi, arrivò il giorno... La sera del ventidue dicembre iniziarono i dolori, dolori atroci e lancinanti, nessuno sapeva come sarebbe stato partorire l'Erede al Trono, colui o colei che celavano in loro un potere senza precedenti, chissà, forse anche più forti dei suoi stessi genitori.
Le ore passarono inesorabili ed io non feci altro che sudare ed urlare. Dentro di me sentivo un dolore mai provato, che andava ben oltre la soglia di sopportazione che hanno i Demoni superiori.
Iniziai a buttare sangue dal mio basso ventre, la pancia aveva degli sfregi e Dio solo sa quanto Lucifero si sentisse inerme in quel momento, fu la prima volta che lo vidi colto dal panico, non faceva altro che sferrare ordini a destra e a sinistra, le ostetriche, sia Demoni che anime umane, non avevano la pallida idea di che fare.
Stavo morendo lentamente e in modo atroce, ma in me sentivo che mancava qualcosa, qualcosa che poi mi venne da fare come istinto. Mi alzai dal letto e iniziai a camminare verso l'uscita, mio marito mi urlò di fermarmi ma io non gli diedi ascolto, così lo invitai a seguirmi. Come se fossi guidata da non so quale consapevolezza ordinai di farmi scordare nella parte più bassa dell'Inferno, laddove le fiamme erano alte ed ospitavano i condannati all'eternità.
Guardie, medici, i Consiglieri e mio marito, mi seguirono, non ho idea di quanti fossimo in realtà, ricordo solo tanta gente e tanti ordini.
Non ero mai stata nei bassi fondi, ma ricordo che ci vollero almeno due ore per arrivare alla fine. Quando arrivammo mi feci spazio ed entrai nelle fiamme, laddove mi segui scelto anche mio marito e le ostetriche, le guardie invece sgomberarono una piccola zona dalle anime dei dannati accalcati e sofferenti.
Tra le urla dei peccatori, il fuoco che mi ricopriva interamente iniziai a non sentire più dolore e fu così che spinsi e spinsi ancora più forte, dando la luce a mio figlio. Subito dopo persi i sensi e quando mi risvegliai ero distesa sul letto nella mia stanza e la prima cosa che vidi fu mio marito che teneva in braccio un piccolo fagotto, il quale emetteva degli strani versetti da neonato.
-Lu... È nostro figlio?- Dissi, confusa.
-No guarda, l'ho rubato ad una Demone tornando a casa- Rispose sarcastico, guardandomi con un sopracciglio alzato.
Si avvicinò a me, con quel piccolo tra le braccia, fui sorpresa perché lo teneva in modo perfetto, lui che non aveva mai tenuto un bambino in braccio. -Questa è tua madre... È un po' testarda, stupida ed iperprotettiva, ma ti prometto che quando vorrai farò venire delle cortigiane nelle tue stanze senza dirle niente- Gli fece, porgendomi il piccolo.
Nemmeno il tempo di rispondergli male, minacciandolo in uno di quei modi che a lui tanto piacciono, che incontrai il viso del mio bambino e rimasi incantata. Mi guardava con quegli occhi azzurri, ghiacciai profondi, molto più chiari dei miei occhi o quelli di Lucifero, i suoi erano quasi bianchi, ma con delle striature azzurre che lo rendevano magnetico persino a poche ore di vita. Il viso... Oserei dire quasi angelico, era bellissimo, con le sue labbra carnose, il nasino all'insù, le guance piene e rosee.
In me crebbero le lacrime. -È uguale a te...- Sussurrai. -È bellissimo... Ed è nostro, ti rendi conto?- Guardavo mio marito, il quale si sedette sul bordo del letto.
-È nostro figlio lo proteggeremo a tutti i costi- Per la prima volta dopo nove mesi, Lucifero non diede l'appellativo di Erede al piccolo, riconoscendolo come effettivamente suo figlio.
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Infiltrata nei ricordi. (INM3)
ParanormalTerzo libro della trilogia Infiltrata. Primo libro: Infiltrata nel male. Secondo libro: Infiltrata nel cuore. Da ora contiene vari spoiler sulla fine e trama dei due libri precedenti. Lucia, dopo aver assistito alla sconfitta del suo appena spos...