Capitolo quarantaquattro.

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Come può essere anche solo possibile?!
Serve una via d'uscita, una qualunque. Come posso essere così stupida da non arrivarci?!
Demangelus è lì, al centro della grande isola che ospita le porte di Paradiso e Inferno, attende il momento giusto per attaccare.

Tutto ormai è già pianificato. Per primi attaccheranno gli Angeli dall'alto con i loro poteri di Luce. L'oscurità verrà dopo, assieme alle maniere forti.
Facciamo tutto questo per indebolirlo il più possibile, per quanto fattibile sia.

Eppure c'è questa chiave che non vuole balzarmi in testa, è come se sentissi di sapere già di che cosa si tratta, di averla avuto sempre sotto il naso, anzi, di averla tra le mani da ancora prima che il tutto accadesse.

-Non ti spremere troppo, stellina, è inutile.- D'un tratto, sul tragitto verso la mia stanza, Emachiele appare con tutta la sua imprevedibilità.

Tra l'ansia di queste ore e il fatto che Demangelus sia così vicino dall'ucciderci tutti, balzo come un gatto spaventato ed emetto un urlo così stridulo che persino le mie orecchie hanno subito le conseguenze.

-Ma dico...- Sussurro, piegata in due dallo spavento e con la mano al petto, come se per fermare il mio cuore. -SEI MATTO?!- Sbotto d'un tratto, arrabbiata.

Se prima Emachiele si stava massaggiando i timpani, adesso ride di gusto. -È stata la scena più bella della mia vita.- Inizia a ridere in modo molto genuino, cosa che mi porta a tirargli un genuinissimo cazzotto nello stomaco.
Fa un verso strano, ma si riprende quasi subito, oppure fa' semplicemente finta.

-Cosa ci fai qui?! E come diamine osi chiamarmi stellina razza di un ibrido ingrato.- Ringhio minacciosa.

Soffoca una risata. -Posso dire solo che stavolta non è colpa mia.- Alza le mani in segno di resa.

-Ma certo.- Abbozzo un falso e ironico sorriso. -Quale altra bella notizia Dio vuole che tu mi dica?- Faccio ironica, cambiando espressione subito dopo e rendendola annoiata.

-Nulla in particolare. Anzi, sembra che ultimamente trovi divertente farmi sentire i tuoi pensieri, come se per tenermi aggiornato su qualcosa o semplicemente perché in realtà è un sadico. Per non parlare che non ho più i poteri di chiaroveggenza, penso che abbia paura della mia totale neutralità nei tuoi confronti, e fa bene, ma ammetto che è come se mancasse un piccolo pezzo di me.- All'ultima frase si tocca il petto in modo finto drammatico.

-Ema, sta per finire questo fottuto mondo e tu mi vieni a dire che ti manca vedere gli affari di tutti?! Ti prego, non costringermi ad infrangere l'equilibrio uccidendoti.- Continuo la mia camminata seccata, desiderosa di un po' di riposo e di tempo per pensare.

-Lucia, non sei tu il problema, ma una grande prova a cui Lui ti ha sottoposta.- Mi segue, ma si blocca subito dopo che lo faccio io.

D'un tratto: capisco.

-Non solo corrode i miei sogni... No... Ora fa' anche in modo che io mi senta una completa nullità e farmi essere lo zimbello dell'Inferno?!- Sbotto, alzando la voce e prendendomela con lui. -Io che ho sempre e dico sempre creduto in Lui, che ho sempre avuto la razionalità di amarlo nonostante la mia confidenza con il suo figlio adorato e l'influenza che esso avrebbe potuto portarmi.
Ho lottato con le unghie e con i denti per un minimo di neutralità, ho cercato sempre, da quando ne ho le forze, di dettare un equilibrio, ed ora che potrei essere l'unica a salvare tutto ciò che Ha creato fa' in modo di non farmi trovare queste... Cose, che mi porterebbero a terminare ciò!- Sbraito ancora contro l'Ibrido che mi guarda con quei suoi occhi neri, profondi, che sembrano non trasmettere niente ma che in realtà celano dolore.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora