Capitolo trentadue.

10.8K 548 61
                                    


-Cosa hai fatto?!- Mio padre mi sbotta contro, mentre Belzebú pare stia quasi per svenire, di fatto si porta una mano sulla fronte e si accomoda sulla poltrona.

-Lucia questo è... Non riesco nemmeno a descrivere cos'è.- Sbotta anche Michael, soprappensiero. Non mi guarda nemmeno in faccia, cammina avanti e indietro al centro della stanza.

-Tu hai la minima idea di cosa potrebbe comportare?! Lucifero è forte, se perde la pazienza e rompe i sigilli possiamo anche dire addio ad ogni cosa.- Sbotta quello più saggio tra i consiglieri, nonché quello più severo.

Al mio silenzio, tutti mi guardano e posso vedere Belzebú che prende fiato, per aggiungere qualcos'altro, ma quando mi vede suppongo che le parole gli muoiano in gola, facendogli contrarre la mascella.

L'espressione che ho assunto l'ho spudoratamente copiata da Lucifero, quando alle riunioni nessuno era pienamente d'accordo con lui. Ho imparato che, se usato nella maniera corretta, è come se premessi il tasto muto.

Eh già, perché silenzio va' a braccetto con timore.

-Ho avuto modo di parlare con il Re e ho notato il suo stato instabile. Cambia idea su chi lo circonda in modo repentino e assolutamente preoccupante. Infondo, l'avete sentito tutti, Michael tu non c'eri, quando ha detto che di questo posto non gliene frega niente.
Ah, e inoltre, Belzebú caro.- Vedo il Demone alzare un sopracciglio, seguendo con lo sguardo la mia mano che si infila nello scollo del mio abito, cacciando fuori l'anello. Sgrana gli occhi, ma non gli do' nemmeno il tempo di aprire bocca. -Lo aveva il Re in persona. Glielo misi io quando era in coma, per richiesta sua in un sogno che feci tempo fa.
Ebbene, aveva questo per tutto il tempo, ed ecco spiegato il motivo dei suoi strani comportamenti e spostamenti nel Castello non possibili se non si ha una parte di esso. E si, mi sono documentata, questo anello consente di spostarsi per le mura, guardare tutto quello che succede negli inferi e se si diventa abbastanza bravi, può uccidere secondo il nostro volere, anche se si tratta di legioni di Demoni soldato.
So' anche che crea dipendenza e che porta all'autodistruzione se lo si indossa per un tempo troppo prolungato. Lo consegno a voi, di fatto.- Lo faccio passare sulla scrivania del mio studio.

Belzebú guarda l'oggetto con occhi vacui.
Posso notare la grandissima lotta interiore che sta prendendo piede in se' stesso; per quanto possa amare Lucifero in modo talmente incondizionato da essergli leale in qualsiasi forma egli possa stare, ama anche la sua nuova famiglia, un amore che non aveva mai provato e che sono certa gli dia la più completa pienezza interiore, cosa veramente rara per i Demoni.

In pochi sanno che, i Demoni sono più simili agli umani di quanto loro stessi siano mai pronti ad ammettere. La punizione di Dio per coloro che disprezzava il suo Capolavoro fu quella di renderli quasi simili.
Lucifero però, colmo di un odio a trecentosessanta gradi impose, sin dal principio, pratiche dolorose che reprimessero tali futili debolezze, come lui stesso citava nell'antico diario che ho letto giusto ieri sera.
Il Re ne ha scritti centinaia e mi sono ripromessa di leggerli tutti.

Le parole di Raymond sulle pratiche che infliggevano ai Demoni mi avevano colpita, così ho voluto fare ricerche e... Dio solo sa' quante verità ci sono in quei diari.

-Capisco.- Afferma semplicemente il Demone, distogliendo lo sguardo dall'anello e fissando un punto indefinito del pavimento.

-Ve l'avevo detto.- Proferisce finalmente parola Belial, in piedi e poggiato con la schiena su di una antica libreria. -Le notti passate a parlare con lui... Ve l'avevo detto, ma siete troppo legati a ciò che ormai non c'è più.- Le sue parole risultano come macigni anche per me a cui non sono rivolte. -Colui a cui abbiamo dedicato l'esistenza è ridotto ad un cumulo di caos interiore, che se scatenato...- Fa' una leggera pausa, pesando le parole che sta per dire. -Preferirei morire per mano di Demangelus, piuttosto.-

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora