Capitolo venti.

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Nell'attesa ho iniziato a leggere qualche libro sugli usi e i costumi dei Demoni comuni, per la gioia di Belzebú.
Non sapevo che a loro non fosse permesso né sposarsi e né crescere i propri figli dagli otto anni in su', questo perché verranno prelevati e arruolati come soldati della Milizia Inferica o come Sorveglianti delle anime, mentre le femmine possono scegliere vari compiti, ovviamente tra i più ripugnanti e inverosimili.

Purtroppo tutto questo non si potrà mai cambiare, è la natura dei Demoni, hanno questi precisi istinti una volta che non devono pensare al loro posto nella società e sfoggiare qualsiasi cosa pur di far notare le loro ricchezze.

Sento grugnire ad un certo punto e vedo Lucifero che si smuove nel letto.

Ho quasi un deja-vu.

-Cosa diamine mi avete fatto...- Ringhia piano, massaggiandosi le tempie.

Oh beh, almeno è pur sempre lui.

-Lucifero abbiamo sedato i tuoi poteri, non puoi più fare niente.- Gli comunico, facendolo arrabbiare a giudicare dalla velocità del suo sangue.

-Un tale affronto, e tu saresti mia moglie ?! Che schifo.-

Eppure sa' precisamente dove farti del male.

-Ho l'obbligo di pensare prima agli...- Ma non mi lascia nemmeno finire.

-Oh ma sta zitta ! Tutte lagne. Ho inventato io le cazzate, vorresti raccontarle a me ?! Tu non sopporti vedermi così, piccola. Rivorresti il tuo caro, dolce e simpatico diavoletto che tanto stai amando. Blah, solo al pensiero vomito.- Finge un conato di vomito, poi si blocca e mi guarda, come un cacciatore guarderebbe la propria preda, e sorride.
-Ma guarda che bel faccino che hai... Sicuramente la cosa che mi ha colpito di te è questo, siamo davvero molto simili...- sussurra, come se avesse avuto chissà che illuminazione. -Ma certo !- sbotta entusiasta, facendomi quasi sobbalzare.
-Il mio non era amore, o almeno non per te, piccolina, il mio era semplice amore per me stesso. Così somigliante, così magnetica, proprio come il sottoscritto, chi potrebbe mai resistere al fascino della tentazione ? Nessuno !
Sei stata solo fortunata.- Sorride trionfante.

Eccome se sa farti male.
Ha colpito proprio lì, quel pezzettino, ma che dico, quel pezzo di cuore dedicato a lui; lo ha colpito, pugnalato, deriso e spiaccicato, lasciandolo lì, in un angolo freddo a piangere dalla vergogna.

Ho pochi punti deboli su cui fare leva, uno di questo è sicuramente l'essere che ho davanti e lui lo sa, eccome se lo sa'; infondo è abituato a distruggere i sentimenti che si servono di lui, prima del mio arrivo ogni donna che minimamente pensasse di amarlo, lui le prendeva e le ammazzava senza pudore, sicuramente si divertiva anche nel farlo, godeva, e non voglio nemmeno immaginare in che senso.

Adesso ho a che fare con un Lucifero molto giovane, al pieno del suo Male, al pieno del suo dolore, qui parliamo di molto prima che Demangelus facesse la sua comparsa, quindi il livello della sua cattiveria è talmente alto e spietato che rischieresti la vita solo standogli a meno di venti metri.

-Sei solo un piccolo e insulso bastardo. Ma ricordatelo sempre: puoi essere ignorante, spietato, arrabbiato, insensibile, pieno di te e con tanta voglia di farmi o tagliarmi fuori, ma resta il fatto che che tu mi appartieni ed io appartengo a te, tu sei mio, e puoi anche alzarti e sbattere i piedi per terra, questo non cambierà.- Sorrido, soddisfatta, ma i miei occhi li sento vuoti. Recito queste parole come una macchinetta, giusto perché se tu mi fai male, io ti faccio il doppio.

Lui per un momento si zittisce, mi guarda, pensa e sorride, già, un sorrido bellissimo, pieno di se' è meraviglioso, che mi porta dei brividi lungo tutta la schiena.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora