Capitolo quaranta.

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Da oggi cercherò di aggiornare ogni giovedì! Buona lettura❤️

Lasciami stare!
Se solo avessi avuto una possibilità di successo a quest'ora ci sarei già arrivata.

Mi guardo indietro e mi sta ancora seguendo.

Devo correre, ma non so' per quanto ancora posso farcela.

-Quanta fretta che hai...- La sua voce fa' tremare ogni singolo centimetro del mio corpo.

Avanti, posso farcela, devo solo correre ancora, devo solo arrivare fino a quella luce, non sembra difficile, anche se sono così stanca.

-Stupida.- Appare davanti a me, facendomi urlare. Inciampo, trovandomi proprio davanti a lui. -Come sei carina quando hai paura. Vieni qui... Finirà tutto.- Un sorriso ignobile gli solca il volto, mentre allunga una mano verso di me.

Le urla sono ciò che mi svegliano. Mi alzo di scatto, realizzando di essere nella stanza di Lucifero.
È tutto buio, la mia parte d'Angelo compromette la completa visione notturna che hanno i Demoni, quindi fatico a mettere a fuoco le cose.
Mi tocco la fronte, sono tutta sudata.

-Che succede?- La porta del bagno si apre, mostrando un curioso ma calmo Lucifero a torso nudo e con l'asciugamano intorno la vita. Ha ancora i capelli bagnati, segno che si stava facendo una doccia.

Dopo essermi soffermata per qualche secondo sul suo fisico, che ormai non vedo da tempo, lo guardo in faccia. -Ho sognato Demangelus.- Sussurro.

Il bagno è illuminato, forse Lucifero aveva pensato di farmi un favore spegnendo ogni singola fonte di luce in questa stanza, per farmi dormire meglio evidentemente, ma non sa' che ho un sonno così profondo che potrebbe tranquillamente abusare di me e procreare un erede al Trono, forse avanzerebbe anche il tempo per metterlo alla luce.

-Ah... A proposito di questo.- Avanza verso la stanza. Trova una candela sopra alla grande scrivania, che, soffiandoci semplicemente sopra, accende, come se avesse fatto un effetto contrario.
Si siede sul letto, di fronte a me.

La fioca luce che ci invade contorna le scanalature del suo corpo in modo assolutamente maestoso, dandogli un'aria proibita, come se quella perfezione così esagerata non possa essere nemmeno toccata, tanto bella quanto fragile.
Eppure... Lucifero tutto sembra anziché fragile, ma in questo modo, con la schiena in tensione, lo sguardo basso e i capelli bagnati che gli cascano sul volto, sembra l'essere più debole in questo mondo.

-Stanotte ho visto qualcosa di insolito.- Inizia. Rimango in silenzio, aspettando un qualsiasi continuo. -Avrei voluto non dirtelo, ma domani ci sarà una Riunione con il Paradiso, me lo hanno comunicato poche ore fa'.
Adesso sei combattuta, instabile e le cose successe da ieri sera a stamattina penso che ti abbiamo travolta, ma non scordarti mai le responsabilità che hai.- Alza lo sguardo, freddandomi nei suoi occhi severi che mi linciano.

Ma da quando Lucifero è diventato il mio psicologo?

-Mh... Ma ancora non mi hai detto cosa è successo.- Lo guardo interrogativa.

-Ieri notte un fulmine è passato vicinissimo al Paradiso.-

Un colpo al cuore mi pervade, facendo leggero dolore sulla cicatrice che porto. Una marea di pensieri si attanagliano tra di loro, non trovando fuga: cosa? Non adesso. Perché proprio ora? Cosa devo fare?! E se arrivasse domani?! E se tra un'ora?!

-Dalla reazione deduco che tu abbia capito di cosa si tratta.- Commenta Lucifero.

-Successe già... Quel giorno ci fu la proposta di matrimonio. Penso il giorno più bello della mia vita... Neanche il matrimonio stesso, no... Lì è quando ebbi la certezza che l'amore che Lucifero provava per me era sincero fino in fondo. Provai delle sensazioni che non potrò mai più provare.- Spiego a bassa voce, come se quello fosse un orribile segreto.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora