Capitolo 21

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La Monroe si muoveva velocemente dentro il suo quartier generale, facendo tintinnare le fascette in ferro degli stivali.
<<Come sarebbe a dire che vi é scappato?>> sbraitò contro un manipolo di uomini. Alcuni avevano il naso rotto, chi un braccio, alcuni si tenevano del ghiaccio sulla testa; un solo lupo mannaro aveva creato tutto quel trambusto? Aveva decisamente sottovalutato Liam. Era stata una stupida, avrebbe dovuto aspettarselo: un ragazzo con problemi di rabbia, uniti alla forza sovrannaturale non poteva combinare altro che guai. Pensava che, però, quindici dei suoi migliori uomini sarebbero riusciti a fermarlo.
Per colpa di una serie di errori commessi da tutti, adesso si ritrovava a dover fare di fretta, ad attivare seduta stante il suo piano. Era notte fonda, ma non aveva un momento da perdere.
Liam e Theo avevano sicuramente smascherato l'infiltrata, dato che il beta era riuscito a scappare. Alexandra era infatti stata richiamata.
<<Monroe, che accidenti é successo?>> domandò la bionda, una volta arrivata di fronte a lei e a tutti quegli uomini. Era evidentemente arrabbiata, non si aspettava l'incompetenza che i seguaci della Monroe avevano dimostrato.
<<Dunbar é scappato. Dobbiamo attaccare subito, il branco sarà già stato avvertito>> rispose lei. La copertura di Alex era saltata, perciò avrebbe combattuto anche lei.

<<Fammi capire bene: quella biondina del bar é dalla parte della Monroe?>> domandò Mason. Liam e Theo annuirono, producendo uno sbuffo da parte del ragazzo.
<<Sono sicuro che stiano già facendo qualcosa. Dobbiamo muoverci anche noi e ideare un piano che ci protegga. Sapete che quella donna ha un sacco di persone al suo seguito. Il nostro branco si é espanso, ma non posso chiedere ai cuccioli di combattere>> spiegò Scott.
Cuccioli, così chiamava gli iniziati, coloro che aveva salvato dagli attacchi dei cacciatori e che aveva accolto.
<<Hai ragione, ma non sono tutti inesperti. Molti di loro potrebbero aiutarci, ho la netta sensazione che questa non sarà una scaramuccia da pochi minuti>> osservò Malia, mettendo le mani sull'isola della cucina di casa di Theo e Liam.
<<Lydia, avverti i ragazzi che credi necessari e di' loro che stasera ci sarà da fare>> sussurrò Scott, mentre la ragazza prendeva in mano il cellulare, iniziando a fare il giro di telefonate.
<<Non attaccheranno di fronte a tutti, potrebbe scoppiare un pandemonio. Non credo che la Monroe sarà così sprovveduta da mostrarsi>> intervenne Liam, mordendosi il labbro inferiore.
<<Beh, sicuramente noi non ci mostreremo. Già é stato complicato contenere Beacon Hills, con New York sarebbe impossibile. Ci sono otto milioni e cinquecento mila persone in questa città, sarebbe troppo averle tutte contro>> disse Mason, prendendosi un bicchiere d'acqua.
<<Beh, non hanno niente per attirarci fuori città, senza i cittadini che li vedano e ci vedano>> sussurrò Theo, posando poi la testa sulla spalla di Liam, in piedi accanto a lui. Poi gli venne in mente che lì mancava qualcuno, qualcuno per il quale avrebbero tutti dato la vita, senza il quale il branco probabilmente non sarebbe lì: Stiles.

<<Quindi tu saresti il famigerato Stilinski, mh?>> domandò Alex, osservando il ragazzo che era stato malamente picchiato e poi buttato in cella. Lui emise un mugolio di dolore, rannicchiato su se stesso in un angolo freddo della stanza, circondata da sbarre.
Stava tornando a casa dopo una lezione serale, all'FBI andava terribilmente bene: era il migliore della sua classe, gli avevano affidato alcuni casi che prontamente aveva risolto, nel giro di pochi giorni. I suoi professori, seppur infastiditi dal suo essere così terribilmente logorroico, non potevano evitare di definirlo un vero e proprio talento.
Ma rimaneva sempre il solito, magrolino Stiles. Non era riuscito a difendersi da quei cinque uomini di due metri per due che l'avevano assalito.
<<No, sono il suo gemello malvagio>> rispose con tono sarcastico, mordendosi il labbro inferiore per soffocare un gemito di dolore. Probabilmente aveva un braccio rotto ed era proprio sdraiato su di esso, perciò non riusciva ad alzarsi per constatare la reale gravità della situazione.
<<Non farei dell'umorismo se fossi in te. Sei chiuso in una cella, sei mezzo morto e non hai via di scampo. Che c'é, credi che i tuoi amici verranno a salvarti? Questa notte non trionferete ancora, dovessi morire. Scott non riuscirà a uccidere né me né nessun altro, puoi starne certo>> sputò acida Alex.
Stiles di sentì terribilmente infastidito da quelle parole; la ragazza che aveva davanti stava commettendo lo stesso identico errore di tutti coloro che avevano tentato di distruggere il branco prima di lei: li stava sottovalutando.
<<No, Scott non ti ucciderà, hai ragione. Ma non perché non possa, lui non uccide perché non vuole. Ma i miei amici non hanno tutti le mani pulite, io sono il primo ad averle piene di sangue. Scott non ti ucciderà, ma potrebbe farlo Malia. O Theo, forse Nolan. Penso che anche Liam ce l'abbia con te. Scott da solo non é un problema: noi insieme sì>> rispose Stiles, riuscendo a mettersi seduto, sentendosi quasi svenire per il dolore al braccio.
<<Quindi sì, faccio dell'umorismo. L'ho sempre fatto e sempre lo farò, anche quando probabilmente la luce abbandonerà i tuoi occhi, stronza arpia dei miei stivali>>.

Niente da fare, Stiles non rispondeva al cellulare, esattamente come Theo aveva sospettato.
<<Dovevamo pensarci prima! E se fosse morto? Se non volessero usarlo solo come esca ma per farci arrabbiare?>> aveva iniziato a farneticare Lydia, camminando avanti e indietro nella stanza.
<<Se fosse morto lo sapresti. E, per quanto la Monroe possa essere motivata da un ardente risentimento, non é così sprovveduta>> rispose Theo.
<<Ci chiameranno loro, vogliono una battaglia. Penso che siamo tutti d'accordo quando dico che per Stiles l'avranno>> disse Scott. Era terribilmente in ansia per il suo miglior amico, arrabbiato e l'adrenalina gli scorreva nelle vene. Non vedeva l'ora di fare qualche graffio alla Monroe. Non ucciderla, solo mutilarla o ferirla gravemente.
Scese il silenzio nella stanza quando Theo lesse il messaggio che Alex gli aveva inviato:
"Tra un'ora ai confini della città se rivolete indietro Stiles. Vivo."

Angolo autrice
Okay, sono viva. Ecco qua la prima parte di roba incasinata che presto succederà. Scott passione Dobby, lol.
All the love xxx,
-A

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