Theo iniziò a strusciarsi contro Liam, che ansimò senza ritegno sulle labbra del moro. Le sue dita gli tirarono i capelli, poi scese sulla sua schiena, andando a graffiarla delicatamente. La chimera gemette rumorosamente, nonostante la sua pelle fosse guarita subito. Presto i due furono completamente nudi, pelle contro pelle, un insieme di mani, labbra e mugolii rochi.
Theo fece girare Liam, il suo stomaco che toccava il materasso, mentre la chimera iniziò a baciare la schiena dell'altro, arrivando infine alla sua entrata, che iniziò a inumidire con la lingua. Il moro prese un preservativo dal cassetto del comodino, srotolandolo poi sulla sua erezione e iniziando a penetrare Liam. Quest'ultimo, nel sentire la presenza di Theo dentro di sé, inarcò la schiena e strinse le lenzuola tra le mani, emettendo uno strillo per niente mascolino appena le dita della chimera si chiusero attorno alla sua erezione.Theo iniziò a muoversi dentro Liam mentre lo toccava delicatamente; le sue spinte si fecero sempre più potenti, a tal punto che dovette reggersi con entrambe le mani alla testiera del letto. Nel frattempo, gli occhi di Liam si erano illuminati e la sue unghie erano finite a conficcarsi nel materasso, lasciando dieci buchetti in bella vista. Quando i due vennero, lo fecero con un ruggito strozzato, accasciandosi poi sulle lenzuola.
<<Beh, se questo é ciò che succede dopo, spero che tu sia geloso di me più spesso>> commentò Liam quando il suo respiro tornò regolare. Theo ridacchiò e lo attirò a sé, baciandogli una guancia.
<<Beh, se quel Nolan ha intenzione di continuare a ringraziarti, o accade questo o gli stacco la testa>> brontolò la chimera; a quel punto fu il turno di Liam di ridere. <<Sei adorabile quando fai il geloso>> sussurrò il beta sulle labbra del moro, provocando uno sbuffo da parte di quest'ultimo.
<<Non chiamarmi adorabile>> borbottò Theo, accarezzando i fianchi nudi di Liam.
<<Ma se tu mi chiami principessina! Ho il diritto di dire che sei adorabile>> ribatté il beta, facendo nuovamente ridere Theo, che poi unì le loro labbra in un dolce bacio.New York era gremita di gente, come sempre. Nemmeno alle due del mattino quel luogo sarebbe stato vuoto o, quantomeno, silenzioso. É una metropoli, un mostro con troppe persone al suo interno per poter essere tranquilla anche solo per una attimo. Proprio per questo alla Monroe piaceva New York: rendeva la sua caccia ancora più eccitante. Con tutta quella gente era più difficile scovare i lupi mannari e, soprattutto, con un campione così ampio, non finiva mai di trovare nuove creature sovrannaturali.
Nonostante avesse sempre gli occhi aperti e tentasse di riconoscere i lupi mannari tra la folla, quel giorno non si trovava in un'anonima tavola calda per cacciare. Era stata contattata da due coniugi disperati per il loro figlioletto, trasformato in lupo mannaro e, quindi, anche in mostro. Non si era mai occupata di casi come quelli, in quanto i due le chiedevano di "guarire" loro figlio e non di ucciderlo. Durante la chiamata stava per rifiutare cortesemente l'offerta, fino a quando non le diedero un nome: Liam Dunbar. Non aveva voluto nemmeno i soldi, se l'era cavata con una scusa banale ma che era arrivata dritta al punto: "Detesto vedere dei genitori così disperati per il loro figlio, vi aiuterò senza chiedere nemmeno un centesimo".
In compenso, però, i due l'avrebbero aiutata ad uccidere l'Alpha di loro figlio; ovviamente non sapevano che uccidendo un capobranco i suoi membri non perdevano davvero i poteri ma diventavano Omega, se non morivano. E la Monroe avrebbe fatto di tutto per non far diventare degli Omega gli amici di Scott.La signora e il signora Dunbar erano una coppia particolarmente affiatata, sempre in movimento come il figlio, nonostante l'uomo non fosse il padre biologico di Liam. Sua madre, invece, aveva i suoi stessi occhi azzurri e luminosi, gli stessi capelli castano chiaro e le medesime labbra rosse. Il signor Dunbar era un uomo di colore molto alto e muscoloso, un dottore dall'aura intelligente e con profondi occhi neri che sprizzavano determinazione; non c'era da stupirsi che si fossero innamorati, sembravano davvero fatti l'uno per l'altra.
La Monroe fece finta di non conoscere i dettagli della storia di Liam, chiese ai due coniugi di raccontarle per filo e per segno come avessero scoperto che loro figlio fosse diventato un lupo mannaro. I due le dissero anche come in seguito fossero scappati, impauriti da ciò che Liam era diventato; avendo frequenti attacchi di rabbia, il signor Dunbar aveva ben pensato di andarsene il prima possibile. Confessarono alla Monroe quanto si sentissero in colpa per averlo abbandonato, come lo avessero incontrato di recente e come lui li avesse malamente cacciati via, assieme a quello che aveva definito "il suo ragazzo". Il signor Dunbar parve disgustato nel pronunciare quelle parole riferite a suo figlio. Non che alla Monroe interessasse molto l'essere omofobi dei genitori di Liam, ma tenne conto anche di quello, in modo da sfruttarlo in futuro.
La donna era inizialmente rimasta stupita dal fatto che i due non sapessero che lavorava a scuola di loro figlio in quel periodo e che lei stessa fosse l'artefice del gran baccano successo a Beacon Hills; ovviamente, i coniugi Dunbar non si risparmiarono di raccontarla anche quello.
<<E sa cos'è successo alla nostra amata cittadina? É scoppiata una guerra che coinvolgeva direttamente Liam e gli altri>> sentenziò in maniera velenosa la signora Dunbar, bevendo un altro sorso di caffè.
<<Terribile, davvero terribile. É da alcuni anni che lavoro in questo campo, ma devo ammettere di non aver mai udito niente più sconcertante>> commentò la Monroe, scrivendo alcuni appunti su un quaderno nero.
<<E come avete detto che si chiama la città da cui venite?>> domandò la donna, pronta con la penna e con un falso sorriso in volto.
<<Beacon Hills. La conosce?>> chiese il signor Dunbar.
La Monroe annuì, appuntandosi il nome de luogo da cui tutto era partito a caratteri cubitali sul foglio bianco.
<<Ne ho sentito parlare>>.Angolo autrice
Chiedo venia, scusate se ieri non ho postato. Ma mi farò perdonare adesso con un meraviglioso filmino mentale su quello che sarebbe potuta essere una perfetta realizzazione dei Thiam:
Immaginate Theo e Liam in macchina dopo la 6x16, quando quest'ultimo si lamenta per il dolore. E se Theo gli avesse chiesto "Ti fa tanto male"?
E se Liam avesse risposto "Sì"? A quel punto Theo avrebbe preso una delle mani di Liam e avrebbe iniziato ad assorbire il suo dolore sotto lo sguardo confuso del beta.
"Da quando riesci ad assorbire il dolore?"
"Da quando ho capito di essermi innamorato di te".
Potrei approfondire la cosa in una One-shot, ditemi che ne pensate.
Ah, e io vi avevo detto che i genitori di Liam sarebbero stati un problema.
P.S. Quanto é bello Froy?!
-A
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Complicated |Thiam|
FanfictionSEGUITO DELLA STORIA FAITH |THIAM| Theo é scappato. Alla fine ha fatto esattamente ciò che tutti si aspettavano da lui. Beh, tutti tranne Liam. La sua sofferenza e delusione vanno oltre qualsiasi cosa il branco tenti di fare per tirarlo su di morale...