Capitolo 24

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<<Liam!>> gridò Scott. Theo non aveva avuto il tempo di reagire, di gridare, di piangere: la pallottola che si era infilata nella testa del beta la sentiva come se fosse sua. Cadde semplicemente a terra, svenuto.

<<Portateli via. Mason, Liam é gravemente ferito, Theo é svenuto. E io... Io non sto bene. Devi chiamare Deaton>> sussurrò l'Alpha, parlando nell'auricolare. Alcuni lupi mannari andarono a prendere i corpi inermi dei due ragazzi per terra, mentre Scott tirava fuori le zanne e faceva diventare gli occhi rossi.
<<Se non fossi Scott McCall, se per principio io non uccidessi, ora saresti ridotta in brandelli. Io ti avverto, Monroe: non sono una bestia, non sono un animale. Ma se Liam é morto, se la tua pallottola lo ha ucciso, ti verremo a cercare. A quel punto niente, nessuno, qualsiasi arma tu abbia in mente potrà fermarmi dall'ammazzarti. Non si tratterebbe di furia omidica, ma di giustizia. Ti concedo la possibilità di andartene e di fuggire. Va'>> ringhiò lui, sentendosi sempre la peggio. Era segno che no, Liam non stava guarendo.
Appena la donna fu sparita assieme ad Alex e quello che restava dei suoi seguaci, l'Alpha si accasciò a terra, sorretto da alcuni dei suoi lupi. Arrivò sfrecciando l'auto di Mason, caricando anche lui e andando veloce verso l'ospedale più vicino. Lupo mannaro o meno, a Liam andava tolta la pallottola dalla testa. Il veleno stava facendo effetto e avevano davvero poco tempo per agire. Scott cercò di prendere un po' del dolore del beta, ma servì solo a farlo stare peggio.

<<É un'emergenza! Hanno sparato al mio amico!>> gridò Mason, trascinando il corpo di Liam con l'aiuto di Scott nella hall dell'ospedale. Arrivò un dottore che ordinò alle infermiere di operarlo d'urgenza. Una donna andò quindi ad assistere Scott, che peggiorava sempre di più.
<<Va bruciato... Lo strozzalupo>> ripeteva Scott, tossendo e la vista che si appannava. Mason, nel frattempo, aveva chiamato altri infermieri per aiutarlo col corpo inerme di Theo, trasportando anche lui su una barella.
<<Non ti preoccupare, figliolo. Il Dottor Klarke sa cosa fa>> sussurrò l'infermiera, una donna sulla sessantina con un volto rassicurante e i capelli bianchi.
Questa fece diventare gli occhi gialli, rassicurando l'Alpha sotto l'aspetto soprannaturale. A quel punto, venne accompagnato in una stanza, dove venne fatto stendere. L'infermiera si occupò personalmente di lui e di Theo, che non accennava a volersi svegliare.

Le ore passavano, Liam non usciva dalla sala operatoria, Scott alle volte sveniva e si risvegliava pochi attimi dopo. Si trovava in un bagno di sudore, l'infermiera Dolores gli aveva dato delle medicine e delle erbe curative, ma sembrava tutto inutile.
Theo continuava a dormire, immobile come un vegetale, il respiro e il battito erano molto lenti e regolari. Non sembrava stare male fisicamente, nonostante l'odore di tristezza e paura che continuava ad emanare si amplificava sempre più.
Il branco riuscì a fare visita ai due, parlarono e cercarono di confortare Scott. Era arrivato anche Deaton, che però si era unito ai dottori e ai chirurgi della sala operatoria. Le sue doti e le sue conoscenze erano particolarmente rinomate, probabilmente aveva stupito gli incaricati a Liam con una qualche nozione importante e alla quale nessuno non aveva pensato.

<<Come sta Stiles?>> domandò Scott con voce gracchiante, tenendo le dita di Malia tra le sue. La ragazza era particolarmente preoccupata, aveva preso il suo dolore, ma l'Alpha continuava a sentirsi malissimo. Il lato positivo era che aveva smesso di peggiorare. Non aveva avvertito miglioramenti, certo, ma non essere morto per lui era un grande inizio.
<<Riposa. Anche lui é voluto venire qui, ma lo hanno picchiato davvero tanto, Scott. L'infermiera lo ha fatto sdraiare in una stanza qui vicina e si é addormentato subito. Sta meglio, lo abbiamo bendato, gli abbiamo anche dato degli antidolorifici>> rispose Derek, tenendo le braccia incrociate al petto, col suo solito cipiglio arrabbiato.

<<Liam...>> sussurrò una voce. Era Theo: si era appena svegliato, con un gran mal di testa.
<<Lo stanno operando. Calmo, Theo, calmo>> provò a consolarlo Scott, nonostante nemmeno lui fosse tranquillo.
Poi, accadde ciò che nessuno si aspettava: la chimera scoppiò in un pianto disperato.
Il branco credeva che sarebbe scattato in piedi, alla ricerca di Liam, che avrebbe ruggito, si sarebbe trasformato, sarebbe andato dalla Monroe o qualsiasi altra cosa che fosse "da Theo Raeken".
Eppure, era lì, rannicchiato in un angolino del letto, con le gambe strette al petto e il viso nascosto in esse. Sembrava così... Fragile. Indifeso, triste.
Perfino Malia sentì una stretta al cuore nel vederlo ridotto in quel modo. Era uno spettacolo a dir poco straziante: vedere Theo Raeken, lo sbruffone di turno, che non si toglieva mai il ghigno da viso, orgoglioso e testardo, ridotto a un insieme di lacrime e singhiozzi.
<<Non é morto>> sussurrò Malia. Il suo era forse un modo di rassicurarlo? Sì, stava esattamente cercando di farlo sentire meglio. Non avevano notizie di Liam da ore, segno che lo stavano ancora operando, che i dottori e Deaton continuavano a lavorare per tenerlo in vita. Fu difficile cogliere le parole che Theo disse tra un singhiozzo e l'altro:
<<Io non lo sento più>>.

Fu Mason il primo ad avvicinarsi a Theo per poterlo in qualche modo consolare. Era ancora più penoso vederlo ridotto in quello stato; come se l'idea di Liam morto non fosse abbastanza.
Quando l'orario delle visite terminò, la sera, il branco fu costretto ad andarsene via. Stiles si era svegliato ed era riuscito a fare un saluto, anche se a malapena si reggeva in piedi. Scott si era addormentato, di nuovo, mentre Theo giaceva disteso nel suo letto, fissando il soffitto bianco, immobile. Si era pressoché spento. Non sentiva più niente dentro di sé. Che fosse quella la sensazione che avrebbe dovuto provare se l'altra metà del suo imprinting fosse morta? Evidentemente sì. L'unico desiderio della chimera era quello di chiudere gli occhi e di non svegliarsi più.
Alla undici di sera circa, Deaton irruppe nella stanza dei due, svegliando di soprassalto Scott.
Theo si mise seduto di scatto, osservando il veterinario con occhi supplichevoli. L'uomo era vestito di bianco, aveva le mani sporche di sangue, così come il suo camice. La sua bella testa liscia (che Liam amava paragonare a un uovo) era coperta da una cuffietta del medesimo colore del camice.
<<Ragazzi, Liam é...>> iniziò l'uomo, cercando di riprendere fiato per la corsa fatta dalla sala operatorio alla loro camera.
Morto, sussurrò Theo dentro di sé.
<<Liam é in coma>> terminò Deaton, accendendo qualcosa dentro i due lupi: speranza.

Angolo autrice
Amo quando mi minacciate di morte nei commenti, mi sento così apprezzata :'')
Comunque, ecco a voi il seguito, non vi avrei fatti aspettare fino a stasera, non sono così crudele.
Ho fame e sono bloccata alla fermata del bus, gr. Il treno che prendo sempre per tornare a casa é al binario 7. Ma no, dopo due anni, lo mettono al binario 4. Quindi io sono finita in culo al mondo e non sono ancora tornata a casa, ORA SMATTO.
-A

Complicated |Thiam|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora