Capitolo 28

1.5K 131 58
                                    

Theo saliva le scale, lentamente. Stava cercando ancora di capire cosa fare. E se Liam si fosse risvegliato e lui non ci fosse stato? Avrebbe sicuramente pensato che lo aveva abbandonato, sarebbe stato male e lui non poteva permetterlo. Sarebbe davvero morto quel giorno, dopo tutto ciò che aveva passato?
La chimera aveva tentato e ritentato più volte, ma quel legame gli diceva che Liam era sparito. Non c'era più, anche se il corpo era in quell'ospedale, attaccato a dei tubi.
Sì, l'unica spiegazione logica era che Liam fosse ormai morto, nonostante il corpo restasse attivo.
La rabbia che gli ribolliva nelle vene cresceva sempre di più, a tal punto da fargli tirar fuori unghie, zanne e illuminare gli occhi. Arrivò davanti all'appartamento della Monroe, udiva distintamente la sua voce e quella di altri uomini, anche se in quella casa non dovevano esserci più di una trentina di persone. Cacciatori, tutti armati.
Va bene, combattiamo.
Si disse il ragazzo, sfondando la porta con un calcio e ruggendo.

Scott, Malia, Nolan e Derek fiutavano, cercavano l'odore di Theo nella grande città di New York. Il loro era un olfatto molto sviluppato, ma certo la concentrazione era difficile da mantenere in tutto quel caos. Per questo ci misero dieci minuti buoni a trovare una pista che corrispondesse alla chimera.
<<Se quando lo troviamo non é già morto, lo ammazzo io>> sussurrò Stiles dai posteriori dell'auto di Lydia, guidata dalla ragazza stessa. La situazione sarebbe stata alquanto buffa, se di mezzo non ci fossero state le vite di ben due persone: Lydia guidava con sguardo concentrato mentre Malia, Derek e Scott erano a uno dei tre finestrini liberi rimasto, con la testa fuori, quasi come dei cani. Stiles era nel sedile di mezzo, a braccia incrociate e lo sguardo corrucciato, maledicendo Theo Raeken e il suo essere così maledettamente innamorato.
Mason, Corey e Nolan erano nell'auto dietro alla loro, quest'ultimo con la testa fuori, imitando i tre lupi mannari. Qualche auto piena di ragazzi li aveva scambiati per una comitiva in festa, perciò alzavano la musica e cercavano di far conversazione, scontrandosi però col brutto carattere di Malia e Derek.
Dovevano fare in fretta, quei minuti che avevano perso alla ricerca della traccia di Theo erano tempo prezioso buttato al vento.

<<Raeken!>> gridò la Monroe. Era strano che non si aspettasse del suo arrivo. Era davvero sconvolta. Che non credesse possibile la sua furia omicida c'era da aspettarselo, nessuno delle persone che ormai lo circondavano da alcuni anni lo avevano visto davvero arrabbiato. Quando non era riuscito a prendere i poteri a Scott era infastidito, non infuriato. In quel momento, alla vista della Monroe e del suo gruppo, in lui scattò quella voglia di sentire il sangue sulle mani e di tagliare gole che solo nei primi tempi della trasformazione aveva provato. Poi arrivarono il controllo, le bugie, la furbizia, la calma e sì, probabilmente anche un po' di follia. Cosa che in quel momento tornò ad impossessarsi di lui. I primi cacciatori non arrivarono nemmeno alle armi che Theo li aveva già stesi.
Non li uccidere, si era detto, Tu hai un solo obbiettivo.
E, infatti, non uccise nessuno o, almeno, non direttamente. Graffiò qualcuno o allo stomaco o al petto o vicino alla gola: sarebbero probabilmente morti dissanguati. Alcuni uomini si precipitarono ad aiutare i loro compagni, trascinando i corpi inermi chissà dove, forse in una stanza dove potevano curarli e tenerli fuori dal bordello.
La Monroe corse per la stanza, alla ricerca di un'arma da usare contro quella chimera impazzita, anche se trovò qualcosa di molto più utile: uno specchio.

<<Ma dove accidenti siamo finiti?>> gridò Derek, mentre Stiles incitava Lydia ad accelerare.
<<C'è il limite, sai che mi faranno la multa!>> esclamò la ragazza per l'ennesima volta. Stiles si massaggiò le tempie, guardandola con aria esasperata.
<<Ci sono in ballo le vite di due nostri amici e tu pensi al limite di velocità? Guida, donna, guida!>> la incitò lui, forse gridandole contro.
Era da un po' di tempo che la loro relazione sembrava tentennare, probabilmente per l'arrivo di un certo lupo mannaro dagli occhi azzurri e dal carattere scorbutico che da sempre mandava gli ormoni di Stiles a farsi benedire. Ovviamente Lydia lo aveva capito, anche se non era solo quello. Nella sua vita era subentrato un alto ragazzone dai capelli ricci che le faceva le avance durante l'Università e, per quanto lei cercasse di negarlo a se stessa, le piacevano.
Stiles sbuffò, abbassando il capo.
<<Scusa, non volevo gridarti contro>> sussurrò il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli.
<<Sta' tranquillo. Credo che io e te avremo molto di cui parlare, se ne usciremo vivi anche da questa>> rispose Lydia, facendo un piccolo sorriso e premendo il piede sull'acceleratore.

Prima che Theo le si potesse avventare contro, la Monroe prese lo specchio appeso al muro e glielo mostrò, facendo riflettere il viso del ragazzo. Questo bastò a farlo fermare per qualche attimo: i suoi occhi erano entrambi azzurri.
<<Lo hai perso>> sussurrò con malignità la Monroe, mentre prendeva una pistola attaccata sotto al tavolo vicino. Credeva forse che quell'informazione lo avrebbe sconvolto? Come se lui non sapesse già che Liam era morto. Quelle parole servirono solo a farlo arrabbiare ancora di più, per quanto possibile. La donna fu troppo lenta, Theo era troppo vicino e la vista dei suoi occhi fu la goccia che fece traboccare il vaso. Nessuno sentì le voci del branco che gridavano dal pianerottolo, nessuno udì Scott gridare "Theo, no!".
Tutti i suoni furono rudemente sovrastati dalle voci inumane della Monroe, che poi si zittì e giacque a terra, in una pozza di sangue. Theo si rialzò, non capiva quasi più niente, la lucidità era completamente sparita e aveva lasciato il posto alla bestia che la chimera sapeva ancora di essere. Andò verso il lavandino, si pulì le mani del sangue della Monroe, come aveva fatto con tante altre persone.
I suoi occhi erano velati da uno strato di lacrime che Liam pensava rendessero l'azzurro dei suoi ancora più belli.
Tornò verso il corpo senza vita della Monroe e le prese la pistola dalle mani, poi constatò che fosse carica, sparando un colpo a dir poco perfetto nel centro esatto della testa della donna che aveva appena ucciso.
Poi se la puntò alla tempia.

Angolo autrice
Ma che capitoli felici. Dai, siate contenti, HO APPENA AMMAZZATO LA MONROE E VI HO DATO UN ASSAGGIO DI STEREK.
Comuuunqueee...
Ricordate: odiate il personaggio ma rispettate l'attore.
Treat people with kidness.
E adesso aspettate fino a domani per il prossimo capitolo, perché vi voglio bene xxx
-A

Complicated |Thiam|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora