Capitolo 18

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Come da programma, una volta fatta colazione ed essersi preparati, Liam e Theo uscirono di casa per passare alla caffetteria dove lavorava Alex.
Passeggiarono mano nella mano per le fredde strade di New York, venendo confortati dal calore del locale, sedendosi al bancone.
<<Buon giorno bellezze! Cosa posso portarvi?>> arrivò Alex, con quel suo solito sorriso che riusciva a contagiare anche la più arrabbiata e triste delle persone. Era una caratteristica che a Theo piaceva, gli ricordava un po' Liam: i suoi modi di fare un po' buffi, quel suo essere imbranato, quella luce bambina che aveva negli occhi riuscivano sempre a strappargli un sorriso.
<<Due caffé neri, grazie>> rispose il beta, sapendo già cosa avrebbe voluto prendere il suo ragazzo; in fondo vivevano insieme da un bel po', avevano imparato a conoscere le abitudini dell'altro. La bionda si avvicinò alla macchina da caffè, iniziando a preparare ciò che le era stato chiesto.
<<Ci vediamo a casa alle 18 o devi uscire con Mason, Corey e Nolan?>> domandò Theo, non riuscendo a ricordarsi se quella fosse la loro serata settimanale, durante la quale i quattro si incontravano per andare al cinema o andare a cena fuori; ovviamente come dei semplici amici. Alla comitiva si era unito anche Nolan, con il quale Liam aveva capito di avere molte cose in comune. Fin troppe, dal punto di vista di Theo.
<<Stasera ho la giornata amici. Sai che sei sempre invitato, vero? Non credo debba dirti che la vecchia situazione si é completamente estinta>> ribadì Liam, nemmeno lui riuscì a ricordarsi dopo quante volte. Continuava a cercare di trascinare Theo fuori di casa con alcuni membri del branco, invano. Quella testa calda proprio non ne voleva sapere di farsi degli amici. L'unica che forse più si avvicinava a qualcosa di simile era proprio Alex. Non si vedevano mai al di fuori di quel caffé, ma parlavano e, quando Liam usciva, Theo si rifugiava in quel luogo fino al ritorno del beta. Sembrava proprio un cucciolo nella disperata attesa del ritorno del proprio padrone.

<<Bell'imbusto, sei proprio un asociale! Se al tuo fidanzato va bene, stasera ti porto fuori io. Stacco prima e non ho proprio voglia di tornare nel mio appartamento, quel posto mi angustia>> si propose la bionda, quasi avesse letto i pensieri di Liam. Theo fece per protestare, che non era il caso, che a Liam sicuramente non andava bene, ma venne ben presto zittito.
<<Oh, mi va benissimo! Sono felice che tu esca un po'. E guarda che se non accetti, inizierò a raccontare ad Alex degli aneddoti particolarmente imbarazzanti della tua vita>> lo minacciò il beta. Theo si irrigidì, annuendo poi energicamente; quella peste ne sapeva troppe sul suo conto. Già aveva faticato, almeno dal suo punto di vista, a costruire quel rapporto di quasi amicizia con Alex, se Liam avesse iniziato a parlare di tutto ciò che gli accadeva durante una giornata, settimane di duro lavoro sarebbero andate perdute.
<<Va bene, va bene! Ma vi siete coalizzati contro di me? Ad ogni modo, a che ora stacchi? Così decidiamo cosa fare>> borbottò Theo, prendendo in mano la tazza di caffè fumante che la bionda gli aveva dato. Lei prese un foglietto e ci scrisse il suo numero sopra, porgendolo subito dopo alla chimera.
<<Finisco il turno alle 17:30. Chiamami pure su questo numero. E confido che tu non mi uccida>> disse lei, puntando poi l'indice contro Liam.
<<Fidati, per me si tratta di un grande sforzo, ma questo e altro per il mio tenebroso ed asociale fidanzato>> rispose il beta, andando ad abbracciare Theo e a ricoprire il suo volto di baci. La chimera tentò invano di tenergli il muso, per averlo costretto a socializzare, ma non ci riuscì. Ridacchiò, lasciando che un leggero rossore andasse a colorargli le guance, per poi girarsi verso il beta e mettere le mani sui suoi fianchi.
<<Io e te facciamo i conti stanotte>> sussurrò sulle sue labbra. In tutta risposta, Liam infilò le dita tra i riccioli scomposti di Theo, alzando un sopracciglio e ghignando.
<<Non vedo l'ora>> disse il beta, prima di baciarlo lentamente, ignorando tutto ciò che li circondava. Smisero di baciarsi solo dopo alcuni minuti, riprendendo a bere i loro caffè come se niente fosse.
<<Ma voi due siete sempre così?>> chiese allora Alex, la quale era rimasta a fare caffè, cercando di non fissare quel dolce spettacolo che i due stavano dando.
<<Anche peggio>> rispose Theo con una risatina. Guardò l'orologio appeso al muro del locale, quasi strozzandosi col caffè.
<<Merda! Andiamo o faremo tardi. Ciao Alex, a dopo!>> disse Theo, lasciando i soldi per i due caffè e prendendo la mano di Liam. Dovevano raggiungere casa di Mason, a pochi isolati da lì, in modo da farsi portare a lavoro. Dovevano assolutamente comprare un' auto.
Arrivarono appena in tempo, pochi minuti prima che Mason e Corey decidessero di lasciarli a piedi. Liam scese per primo, all'agenzia di viaggi, dando un piccolo bacio a Theo e salutando tutti. Quest'ultimo fu in seguito lasciato di fronte a un grande magazzino, nel quale venivano testate le armi. Theo aveva iniziato ad imparare i nomi dei suoi colleghi, tutte persone poco sane di mente, anche se non abbastanza da venire rinchiuse in un ospedale psichiatrico. Nonostante la loro infermità mentale, facevano ridere ed erano molto socievoli; spesso iniziavano risse che terminavano nel giro di pochi minuti con una pacca sulla spalls. Erano uomini alti, muscolosi, ma con poco sale in zucca. Theo si era sempre limitato a guardare i loro incontri di wrestling improvvisati, non aveva ancora avuto "l'onore" di essere coinvolto direttamente in uno di questi. O almeno, non fino a quel giorno.

In quella sorta di ufficio era risaputo che entrare nel giro di scazzottamenti fosse un privilegio, un segno che eri entrato ufficialmente nella banda. Theo, ovviamente, non vedeva l'ora: era pur sempre Theo Raeken.
Insomma, aveva una gran voglia di stendere qualcuno ignaro di cosa in realtà lui fosse. Dopo la pausa pranzo, dopo aver sparato e centrato chissà quanti bersagli, Theo venne circondato da i suoi colleghi e messo davanti al più grosso di tutti: Bob.
Theo si era da subito fatto notare: sentiva subito se una pistola avrebbe o meno sparato. Lo aveva nascosto a praticamente tutti, perfino a Liam, ma aveva una grande passione per le armi, di ogni genere. Gli piaceva conoscere il tipo di lama, il tipo di pistola, saperle maneggiare in modo giusto, la grandezza dei proiettili, il passato e il futuro delle armi.
Oltretutto, ogni volta che sparava, prendeva esattamente il centro della testa o il cuore: due punti nei quali i lupi non possono guarire.
Fatto sta che Bob si tirò su le maniche della sua camicia a quadri, dandogli poi una piccola spinta. Theo sorrise, aspettando che "il gigante" attaccasse, prima di buttarlo a terra con poche mosse. Bastava colpire nei punti giusti e con la forza giusta. Sbagliare una virgola significava uccidere o essere uccisi. Di combattimenti corpo a corpo pochi potevano vantare di saperne più di Theo. Aveva vissuto tutta la vita in circostanze simili: alle elementari con i bulli, alle medie con i Dottori del Terrore, poi erano arrivati i guai di Beacon Hills. Probabilmente anche mentre era in fasce si era beccato qualche calcio da parte di sua sorella, troppo piccola per capire che gli stesse facendo del male.

Rimasero tutti sorpresi da quelle sue mosse, a tal punto che gli diedero rispetto. É semplice impressionare dei pazzi senza cervello: prenditi il trono con la forza e automaticamente verrai idoladrato. Theo era arrivato a paragonarli a dei cavernicoli. O a dei Minions. Altro aneddoto imbarazzante che solo Liam conosceva di lui: Theo andava pazzo per i Minions.
Certo, i suoi colleghi non erano degli adorabili fagioli gialli, ma il quoziente intellettivo era simile.

Quella giornata di lavoro passò stranamente in fretta, a tal punto che Theo quasi si dimenticò di telefonare prima ad Alex e poi a Liam. Aveva sentito il beta dopo aver avuto l'incontro, riuscendo a farci quattro risate, prima di dover tornare a lavoro. Lo avvertì semplicemente di star aspettando Alex, la quale sarebbe andata a prenderlo con la sua auto e poi lo avrebbe trascinato chissà dove. La bionda arrivò infatti pochi minuti dopo aver chiuso la chiamata con Liam, su un'auto di uno sbarazzino color rosa. In fondo, tutta Alex poteva essere definita sbarazzina.
<<Barbie, sappi che io non sarò Ken>> borbottò Theo mentre montava sull'auto della ragazza. Per tutta risposta, si beccò uno scappellotto e una risata.
<<Ah-ah, molto divertente. Ma ora buono, ti porto a divertiti>> disse la bionda, prima di sfrecciare via. La sua guida era ancora più pericolosa di quella di Liam.
Theo si ritrovò ben presto in un locale country, a bere birra e a mangiare pizza, mentre ascoltava le peggiori e le migliori canzoni mai esistite di quel genere. Alex lo invitò ad unirsi ad un tavolo pieno di ragazzi della loro età, persone particolarmente agitate e che ridevano molto. Theo non era abituato a persone simili, ma la loro allegria lo contagiò. Si ritrovò a ridere fino alle lacrime, addirittura a fare un ballo di gruppo, con tanto di cappello da cow-boy.
Quando per lui arrivò l'ora di tornare a casa, capì che gli sarebbe piaciuto passare ancora una serata del genere e che, nonostante tutto, Liam aveva ragione nel dirgli che avrebbe dovuto partecipare di più alla vita sociale. Alex lo lasciò davanti al suo condominio verso le undici e mezza, lasciandogli prima un bacio sulla guancia. Theo la salutò educatamente, poi salì in casa, convinto di trovare Liam. Quando aprì la porta, però, di lui nessuna traccia.
Allora si sedette sul divano, controllando il cellulare: nessun messaggio, nessuna chiamata persa. Che fosse finito nei guai. Si decise a chiamarlo proprio quando sentì la chiave girare nella toppa e... Delle voci.
Quando vide Liam avvinghiato a Nolan, mentre si baciavano, sentì chiaramente il mondo crollargli addosso.

Angolo autrice
OKAY, SONO VIVA. Dopo tre giorni di assenza, che magari a qualcuno sembrano pochi ma che per me sono troppi, ho scritto queste quasi 2000 parole, per terminare in bellezza con... Quello. Non temete, cercherò di darvi al più presto il prossimo capitolo e di non farvi sclerare più di tanto :'')
All the love xxx,
-A

Complicated |Thiam|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora