Capitolo 10

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Theo riprese presto le facoltà di muoversi e di parlare. Ringhiò in modo sommesso contro Nolan, il quale, però, non si lasciò intimidire.
<<Che cavolo ci fai a New York?>> borbottò la chimera, rendendosi conto che stava attirando l'attenzione di alcune persone poco distanti. Afferrò allora Nolan per un polso e lo tirò fuori dalla caffetteria, imbucandosi in uno dei bui e poco profumati vicoli della metropoli.

<<Ripeto: che cavolo ci fai New York?>> ripeté allora Theo, incrociando le braccia al petto e guardando male il ragazzo. A quel punto, Nolan decise che un'azione sarebbe stata meglio di mille parole. Chiuse gli occhi e, quando li riaprì pochi secondi dopo, erano gialli. La chimera, inizialmente, lasciò vacillare la maschera di durezza che aveva tirato su dopo tanto tempo, ricostruendola però in pochi attimi. <<Da quanto tempo?>> chiese allora, osservando gli occhi di Nolan tornare azzurri. Il biondo sospirò, passandosi una mano sul volto.
<<Due mesi>> rispose sommessamente. Dopo essersi diplomato, aveva preso il primo volo per Brooklyn, andando a studiare biologia all'Università più famosa della città. Solo che anche lì Monroe lo aveva trovato; voleva reclutarlo di nuovo, aveva mandato un numero immenso di uomini a cercare di convincerlo ad unirsi di nuovo a loro. Ma, nonostante ciò, Nolan non aveva mai ceduto. Sfortunatamente la donna era intenzionata a riportarlo dalla sua parte, al punto dal perseguitarlo. Una notte di luna piena di due mesi prima, Nolan era uscito con i suoi amici per una bevuta, arrivando ad essere ubriaco fradicio. Gli mancava Gabe, gli mancavano i suoi genitori e la vita normale che aveva prima della Monroe. Se non fosse stato per lei, il suo migliore amico sarebbe stato ancora vivo. Fatto sta che non si ricordava niente di quella notte, se non che si era svegliato nel bosco, mezzo nudo e con un grosso morso sul braccio. Con tutto il tempo passato a combattere i lupi mannari, non gli ci volle molto a riconoscere il morso di uno di loro.
Erano così iniziate le sue battaglie contro la luna, completamente solo e senza sapere chi lo avesse morso, visto che nessun Alpha era andato a reclamarlo.
<<Sei qui perché hai saputo di Scott?>> gli domandò allora Theo, ricevendo solo un cenno con la testa da parte di Nolan. Inizialmente, la chimera aveva pensato ad un doppio gioco, ma non era possibile che la Monroe tenesse un lupo mannaro dalla sua parte. E Nolan era decisamente diventato una creatura soprannaturale.

<<Prima che io prenda la stupida decisione di portarti da lui, voglio sapere cosa vuoi>> pretese allora Theo, continuando ad osservare Nolan con sguardo indagatorio, aguzzando i sensi per poter cogliere qualsiasi cosa potesse essere etichettata come sospetta.
<<Mi serve una guida. Per quanto possa sembrarti strano, non ho mai ucciso nessuno e non intendo farlo. La luna piena é tremenda, mi serve qualcuno che mi spieghi cosa fare per controllarmi. Non ho un Alpha, non ho la minima idea di chi mi abbia morso>> sbottò il biondo, lasciando quindi Theo alle sue riflessioni.
Che farebbe Liam in questa situazione?
Fu quello il suo primo pensiero. Da ormai un po' di tempo si faceva quella domanda quando si trovava di fronte a scelte difficili.
Beh, probabilmente il beta avrebbe capito le necessità di Nolan, quel ragazzino fuori controllo avrebbe potuto fare una strage. Perciò sì, lo avrebbe portato da Scott.

Poche ore dopo l'incontro con Nolan, l'intero branco si trovava a casa di Lydia, in attesa del biondo.
Malia era visibilmente agitata, così come molti altri, tra cui addirittura Liam.
<<Sei sicuro di star bene?>> gli sussurrò all'orecchio Theo, non riuscendo più a vederlo camminare avanti e indietro nella stanza.
<<Mh? Oh sì, sto bene. É che fino a non molto tempo fa ero pronto ad ammazzarlo e sapere che ora é un lupo mi fa sentire strano>> spiegò Liam con una scrollata di spalle. Ricordava perfettamente quel giorno: lui e Theo si erano baciati per la prima volta. A quel pensiero, le guance del beta si tinsero di rosso, cosa che Theo notò. Si morse il labbro inferiore, lasciando un bacio sul collo di Liam.
<<Beh, in realtà sono contento che fosse lì. Quella maglietta non si sarebbe mai rotta, se non fosse stato per lui. E io non avrei avuto alcuna scusa>> gli sussurrò all'orecchio, facendo venire la pelle d'oca al beta. 
<<Oh, basta con queste smancerie, potrei vomitare>> sbottò Malia, ricevendo in risposta delle risatine da parte dei due ragazzi.
Nolan arrivò circa dieci minuti dopo, ricevendo un bel pugno dritto in faccia. Non da Liam, non da Malia, non da Scott: da Mason.
<<Costringi ancora una volta il mio migliore amico a rischiare la vita per una trappola e ti faccio fuori>> disse solamente, puntando il dito contro Nolan, il quale si toccava la mascella dolorante. Annuì vigorosamente, mentre Mason tornava da Corey, il quale lo accolse a braccia aperte. Rimasero tutti stupiti da quel gesto, ma non ebbero il tempo per ribattere, avevano altro da fare. Nolan spiegò a Scott e al branco come fosse diventato un lupo mannaro solo due mesi prima e di come fosse riuscito ad affrontare la luna piena: si era chiuso a chiave nello scantinato della sua scuola, si era stretto bene con delle catene e aveva tentato di resistere alla luna piena, di non trasformarsi e di non far prevalere la furia omicida che lo travolse. Ci riuscì, nonostante fosse svenuto e rimasto inerme per entrambe le notti. Scott rimase quasi intenerito da quel racconto, gli ricordò le prime notti di luna piena, di come non avesse un'ancora e di quanto fosse stato difficile trattenersi.
<<Devi trovare quella che noi tutti chiamiamo ancora. Una sensazione, una frase, un ricordo, una persona. Qualsiasi cosa riesca a tenerti calmo, che ti faccia sentire umano. Tutti i lupi mannari ne hanno una, devi trovare la tua. La mia ancora é la rabbia, é un'emozione che mi ha accompagnato per molto tempo durante le mie trasformazioni, mi ricorda che tutti la provano, lupi mannari e non. Se mi concentro su quella, allora resto Scott, riesco a controllarlo. Sarà difficile imparare, alcuni di noi ci stanno ancora provando e con successo>> spiegò Scott, mettendo poi una mano sulla spalla di Nolan. Lo guardò negli occhi, temendo la risposta che avrebbe avuto alla seguente domanda: <<Ti viene in mente qualcosa? Qualcuno?>>.

Il biondo si rabbuiò in viso, posò gli occhi azzurri sul pavimento, i quali iniziarono a riempirsi di lacrime. Se c'era qualcuno che lo teneva calmo, qualsiasi cosa accadesse? Che lo conoscesse bene come le sue tasche, che c'era sempre stato per lui?
<<Gabe>> riuscì a dire con voce rotta dal pianto. A nessuno stava simpatico Nolan, gliene aveva fatte passare di tutti i colori ma sentire il nome di qualcuno che se n'era andato, fece stringere il cuore di tutti.

Angolo autrice
Ed eccoci qui, buonasera a tutti. Ed ecco un po' di cutezza da parte di Nolan. Ragazzi, a me Gabe stava proprio sui coglioni, ma quando é morto ci sono rimasta malissimo, non potete capire. Sono personaggi su cui lavorerò molto, sappiatelo. Insomma, era un ragazzo così giovane, io lo reputavo ancora recuperabile, poteva cambiare idea come ha fatto Nolan. Ed é morto in un modo orribile. Ora piango, uffa.
Ah, Malia versione Piton: Potrei Vomitare.
Baci xxx,
-A

Complicated |Thiam|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora