Capitolo 6

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<<Liam?>> lo richiamò ancora Theo. Adesso sì che il ragazzo era terrorizzato dalla reazione che il ragazzo avrebbe potuto avere. Perché la sua colpa da assassino era ricaduta anche su di lui? Non era giusto e non rientrava in nessuna nozione sui lupi mannari che la chimera ricordasse.

<<Sto bene. É solo che non capisco>> rispose il beta dopo alcuni minuti, nei quali era rimasto a guardarsi negli occhi grazie allo specchio. Erano strani su di lui, erano strani su Theo. Ma non era colpa sua, non voleva uccidere quella bambina, volevo solo tornare da lui il prima possibile.
<<Nemmeno io. É tutta colpa mia, perché sono stato così stupido? Dovevo restare lì e non avere fretta. Sono stato un idiota e, come al solito, anche tu ne paghi il prezzo>> iniziò a inveire Theo contro la sua persona, camminando in tondo nel piccolo bagno. Si mordeva le unghie, i riccioli scuri gli ricadevano sugli occhi, mentre quest'ultimi si muovevano in continuazione. Liam lo bloccò, prendendogli i polsi e baciandolo. Le loro labbra si staccarono con un sonoro schiocco, poi il beta fece di nuovo colorare gli occhi.
<<Theo, sono bellissimi>> sussurrò il ragazzo. E lo pensava davvero: erano una caratteristica tutta loro, un segno che mai sarebbe sparito, una prova evidente del loro legame, non solo del fatto che non fossero innocenti. Entrambi non si sentivano tali per una serie di atti compiuti in passato, da quel momento anche la bestia ne era consapevole.
<<Non é stata colpa tua. Siamo lupi mannari, inesperti sotto alcuni punti di vista. Non possiamo salvare tutti. Alle volte é necessario scegliere e tu hai scelto di tornare da me. Le nostre vite saranno sempre così, saremo sempre responsabili delle morti di qualcuno, in maniera diretta o indiretta che sia. Ricorda che non sono Scott: sono contro all'uccisione di innocenti, ma so che alle volte é inevitabile, a differenza sua. So anche che tu non volevi farle del male. E, per quel che vale, per me sei innocente>> disse Liam, lasciando di stucco la chimera. Le sue parole lo portarono quasi alla commozione; come avrebbe mai potuto ripagare quel ragazzo per tutto ciò che faceva per lui? Non ne aveva idea, ma era intenzionato a scoprirlo. Liam se lo meritava.

Le loro labbra si unirono di nuovo, stavolta in un bacio più lungo e passionale. Da troppo tempo non sentivano l'uno il sapore dell'altro, da troppo tempo non si toccavano e non respiravano la medesima aria. Theo mise una mano dietro al collo del beta, tenendolo vicino a lui, iniziando a muovere la bocca in sintonia con la sua.
<<Ti amo>> sussurrò la chimera a pochi millimetri da Liam, non dandogli nemmeno il tempo di rispondere che si ritrovò di nuovo le proprie labbra premute contro quelle del ragazzo. Il beta infilò una mano tra i capelli scuri di Theo, venendo presto preso in braccio e con la schiena premuta contro il muro.
Le mani della chimera accarezzavano le gambe e i fianchi di Liam con quella delicatezza estremamente eccitante, quel tocco magico che avrebbe mandato fuori di testa chiunque.
In quel momento, fu come se gli ultimi sei mesi di rabbia, di solitudine e di tristezza non fossero mai esistiti. Erano di nuovo un tutt'uno, Liam e Theo, Theo e Liam. Solo loro in quella bolla che si erano costruiti, lo scudo che si creava quando erano insieme, nel quale sembrava che niente potesse andare storto.

Theo camminò fino alla camera di Liam, tenendo quest'ultimo in braccio e posandolo poi sul letto, stando tra le sue gambe e creando una piacevole frizione dei loro bacini. Il beta iniziò ad ansimare sonoramente, soprattutto quando la labbra già rosse di Theo finirono sul suo collo.
<<Mi sono mancati i tuoi gemiti, principessina>> sussurrò la chimera all'orecchio di Liam, il quale gli lanciò uno sguardo omicida. Dovette trattenersi dal mugolare nell'udire la sua voce così roca, in modo da non dargliela vinta.
<<Fottiti, Theo>> ribatté il beta, facendo spuntare un sorrisetto divertito sul volto dell'altro, quel ghigno che da sempre lo caratterizzava ma che lo rendeva tremendamente sexy.
<<Preferisco fottere te>> rispose Theo, posando di nuovo le labbra sul collo di Liam, mentre la sua mano scendeva lungo il petto del più collo, fino a sbottonargli i jeans. Iniziò a toccarlo, beandosi dai gemiti che uscivano dalle labbra dell'altro, i quelli si riversavano direttamente nella sua bocca.
<<I-idiota>> borbottò Liam, inarcando però la schiena quando Theo aumentò la velocità con cui muoveva la mano attorno alla sua erezione, ormai completamente formata.
Che cosa aveva detto? Che gli avrebbe tenuto il muso per un bel po'? Beh, quei due minuti e quel pugno erano più che sufficienti. Come poteva resistere a quella divinità scesa in terra? Non poteva, ecco la risposta più giusta.
Una mano del beta scese lentamente lungo il petto muscoloso del suo ragazzo, lentamente, giusto per dargli un po' di sofferenza, prima di sbottonare i suoi pantaloni e passare le dita sull'elastico dei suoi boxer. Theo mosse il bacino verso la sua mano, ansimando debolmente contro le sue labbra, emettendo un gemito appena le dita del beta andarono a scontrare la sua erezione. I suoi movimenti erano lenti, andando poi a velocizzarsi quando Theo decise di ricambiarlo con la sua stessa moneta.
Si riversarono l'uno nella mano dell'altro dopo pochi minuti, troppo eccitati per potersi contenere.
Come se qualcuno avesse atteso il momento giusto, il campanello di casa di Liam suonò. Il beta si ripulì e andò al citofono, sbiancando in volto nell'udire due voci dall'altra parte.
<<Chi é?>> domandò con voce irritata Theo, andando all'ingresso dell'appartamento di Liam, trovando il ragazzo nel panico. Quando quest'ultimo aprì la porta, capì cosa lo avesse turbato tanto: sullo zerbino c'erano i genitori di Liam.

Angolo autrice
TAN TAN TAAAAAN. E mo questi che vogliono? Eh, lo vedrete. Muahahahah.
-A

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