Theo entrò dentro la caffetteria dove solitamente lavorava Alex in quel determinato giorno della settimana.
Con tutti i caffè che gli aveva preparato, ormai il ragazzo conosceva a memoria i suoi orari di lavoro.
Si sentì improvvisamente molto triste: in lei aveva visto una possibile amicizia, forse un altro modo per ricominciare, per sentirsi un ragazzo normale. Essere come tutti, evidentemente, non era il suo destino.Entrò dentro la caffetteria, vedendo la bionda mentre puliva alcune tazzine.
Per lei non era cambiato molto, davvero doveva continuare a lavorare per potersi pagare gli studi. Almeno in quello era stata sincera. Theo si avvicinò a lei, che non sembrava affatto sorpresa di vederlo: si aspettava che la chimera sarebbe andata a cercarla, dopo che la Monroe aveva fatto del male al suo piccolo Liam.
<<Il solito, Theo?>> domandò con tono dolce la bionda. Nei suoi occhi, il ragazzo riuscì finalmente a scorgere tutta la reale cattiveria che si annidava in quel metro e sessanta di lunghe unghie laccate e capelli che profumavano di camomilla.
<<Oh, smettila, Alex. Sai perché sono qui. Dov'è la Monroe?>> chiese Theo, parlando sottovoce, continuando a scrutarla. Lei prese un foglietto e ci scrisse qualcosa sopra, passandoglielo sul bancone: un indirizzo.
<<É a casa sua, a preparare un altro piano, che non funzionerà, ora meno che mai. Il suo esercito é troppo piccolo, alcuni se ne sono andati dopo la fine della battaglia. É accecata dalla rabbia e non lavoro con persone che non sanno controllare le proprie emozioni>> spiegò Alex. Theo non aveva smesso nemmeno per un secondo di ascoltare il suo cuore, constatando che non stava mentendo.
<<Perché me lo stai dando?>> chiese allora lui, non riuscendo a capire il motivo di quel suo gesto.
<<So cosa significa perdere qualcuno che si ama per colpa di una persona folle. Mi sono vendicata e sto dando anche a te la possibilità di farlo. Quando la ucciderai, forse capirai che non siamo tanto diversi>> continuò a dire lei con tono intenerito e sbattendo le lunghe ciglia. Era quello il nocciolo della questione? Ad Alex piaceva lui?
Quale parte dell'essere maschio di Liam le ragazze non capiscono?<<La mia non é vendetta, Alex. É giustizia. E no, io e te non siamo molto diversi, abbiamo una cosa che ci accomuna e che, ci tento a sottolineare, non cambierà mai: a entrambi piacciono i ragazzi>> terminò Theo con tono acido e con un sorrisetto strafottente sul viso. Prese il foglietto e uscì dalla caffetteria, cosciente del fatto che non ci sarebbe più entrato nuovamente in vita sua.
Cercò sul cellulare la via scritta da Alex e alcune informazioni su come arrivarci, costatando di dover andare ai confini di New York. Una volta capito come arrivare dalla Monroe, gettò il telefono per strada, sotto alle ruote delle auto; nessuno avrebbe più dovuto né cercarlo né trovarlo.
Prese un autobus, quasi vuoto, scendendo solo quando i grattacieli fatti di specchi della città furono ben lontani dalla vista.
Theo stava davvero per farlo, stava per trovare la Monroe e ucciderla. Non gli importava quante persone gli si sarebbero parate davanti, quella donna doveva soccombere in un modo o nell'altro.
Quando arrivò davanti al condominio che ospitava anche l'abitazione della Monroe, si fermò a riflettere sulle parole che aveva detto ad Alex:
<<La mia non é vendetta, é giustizia>>.
E lui, allora? Che aveva ucciso tanti innocenti, che era sempre riuscito a scappare alla morte fin troppe volte. Dov'era la giustizia per lui?
Beh, o sarebbe morto, o avrebbe vissuto senza Liam. Sapere che se qualcuno quel giorno non l'avesse ucciso avrebbe avuto tantissimi anni davanti gli fece venire la nausea.
Ma era esattamente quello che meritava.Scott si era completamente ripreso, stava decisamente meglio.
<<Ehi, Scott>> disse Malia, entrando dentro la stanza di ospedale in cui si trovava. I suoi amici lo salutarono, quando Lydia notò l'assenza di qualcuno.
<<Dov'è Theo?>> domandò lei, non vedendo la chimera da nessuna parte.
<<Se n'è andato>> rispose solamente l'Alpha.
<<Come sarebbe a dire "andato"?>> chiese allora Mason, evidentemente scioccato. Non credeva che Theo potesse abbandonare così Liam.
<<É andato ad uccidere la Monroe, ragazzi. Ha perso completamente la speranza e, se devo essere sincero, la sto perdendo anche io. Ho visto Liam, stamattina. Deaton mi ha fatto entrare nella camera. É completamente guarito dal punto di vista fisico, non ha più nemmeno un graffio. Ma là dentro, Liam non c'è più. Credo si trovi in uno di quegli stati comatosi da cui non si esce, nemmeno un lupo mannaro>> spiegò Scott con tono triste.
<<Respira solo grazie a delle macchine, vero?>> domandò Mason.
L'Alpha annuì, facendo cadere un pesante e triste silenzio nella camera.
Delle lacrime calde iniziarono a scendere lungo le guance di Mason, che venne immediatamente stretto da Corey.
La consapevolezza che Liam non si sarebbe mai risvegliato aveva iniziato a farsi strada nei cuori e nelle menti del gruppo, lui non sarebbe tornato. E, sfortunatamente, Theo lo aveva capito da un pezzo.
Poi avvenne l'impensabile: Deaton si precipitò nella stanza col fiato corto, segno che aveva appena fatto una corsa.
<<É sveglio. Liam é sveglio>> disse l'uomo, fermando poi il gruppetto, che voleva vedere il beta in modo istantaneo.
<<No, ragazzi, non potete vederlo. La situazione é alquanto grave. Sta bene dal punto di vista fisico ma... Oh, é complicato e ho fretta. Mi serve subito Theo, prima che la situazione peggiori>> parlò in fretta Deaton, cercando la chimera con lo sguardo.
Come poteva Liam essersi svegliato se Scott non lo avvertiva più? Se quel legame tra Alpha e Beta era tanto forte, evidentemente qualcosa non andava.
<<É andato a cercare la Monroe>> rispose Lydia, facendo imprecare l'uomo. Era la prima volta che gli vedevano perdere così le staffe.
<<Trovatelo e portatelo qui il prima possibile. Liam dipende da questo>> disse solo Deaton, andando via dalla stanza.
<<E che ci vuole? Quello non muore mai, tantomeno ora che la Monroe ha così poche persone al suo seguito>> borbottò Stiles, scuotendo la testa.
<<No, lui non é morto fino ad adesso perché non lo ha permesso. Ha fatto di tutto, pur di non essere ucciso. Ma é convinto che Liam sia morto e che, quindi, non abbia alcun motivo per restare vivo. Prima di andarsene, mi ha espressamente detto che non sarebbe tornato, vuole farsi ammazzare dopo aver fatto fuori la Monroe>> disse Scott mentre usciva dalla stanza di ospedale, seguito a ruota dai suoi amici.
Se la vita di Liam dipendeva da Theo, allora dovevano trovarlo, prima che fosse troppo tardi.Angolo autrice
CHIEDO VENIA. VI AMO, SCUSATE SE NON POSTO DA TIPO IL NEOLISSICO.
Comunque, eccoci qui con un altro capitolo e uoh, Liam é sveglio.
Cosa gli succede, lo scoprirete poi.
All the love xxx,
-A
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Complicated |Thiam|
FanfictionSEGUITO DELLA STORIA FAITH |THIAM| Theo é scappato. Alla fine ha fatto esattamente ciò che tutti si aspettavano da lui. Beh, tutti tranne Liam. La sua sofferenza e delusione vanno oltre qualsiasi cosa il branco tenti di fare per tirarlo su di morale...