Capitolo 16

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Era domenica, né Liam né Theo dovevano andare a lavoro. Erano passate quasi due settimane dall'incontro con Nolan, il quale si stava lentamente riprendendo.
La vita procedeva tranquilla, nessun lupo da salvare, solo lavoro, università, tornare a casa e avere la vita di coppia che ogni membro del branco desiderava. Erano ancora giovani, in fondo avevano tutti poco più di vent'anni, per "mettere su famiglia" era ancora presto, eppure sembrava che riuscissero a vedersi girare per casa con delle loro miniature.
Bambini.

Era quello l'unico pensiero della Monroe, da quando i genitori di Liam avevano chiesto il suo aiuto. Il loro bambino doveva essere guarito. Aveva marcato molto su quell'argomento e, finalmente, aveva messo appunto un piano. Mentre ingannava i coniugi Dunbar, era riuscita a capire come liberarsi di quella fastidiosa spina nel fianco chiamata Liam. Aveva mantenuto il piano originario di Gerard: eliminare il beta per arrivare all'Alpha. Uccidere Liam per indebolire Scott.
Ed era pronta per attivare la sua trappola.

Theo stava accarezzando una guancia di Liam, mentre questo giocava con le dita dell'altra sua mano, troppo intenti a ispezionare ogni minimo particolare del viso dell'altro per parlare. Il silenzio era calato già da trenta minuti, quando il campanello suonò. Liam sbuffò e andò a sentire al citofono chi mai potesse disturbarlo in quella grigia mattina di domenica. Sentì le voci dei suoi genitori, cosa che per poco non lo fece cadere a terra. Theo si alzò immediatamente, avendo avvertito l'agitazione di Liam dal soggiorno. Lo affiancò, stringendo immediatamente la mano del beta.
Quando suo padre e sua madre varcarono la soglia, Liam trattenne il respiro, esattamente come la chimera al suo fianco, seppur per una ragione diversa: il primo era colto dall'agitazione, il secondo cercava di concentrarsi sulla mancanza di ossigeno, piuttosto che sul far finire il suo pugno contro le loro facce.

<<Cosa volete?>> riuscì a chiedere Liam, nonostante la sua voce lo tradisse: era felice di rivedere i suoi genitori, credeva che non li avrebbe più incontrati di nuovo dopo l'ultima volta.
<<Volevamo... Scusarci. Siamo stati degli ignobili a trattarti così, dopo tutto ciò che hai passato per salvare Beacon da Dio solo sa quali creature>> iniziò la madre di Liam.
Sono ateo, si ritrovò a pensare Theo.
<<E so anche quanto terribile sia stato picchiarti... Non avevo mai alzato le mani. Sono davvero mortificato, Liam. Non ti chiediamo di capirci, non più. Solo, vorremo una seconda opportunità, un modo per conoscere questa nuova persona che sei diventato. Ci siamo persi quel piccolo passaggio in cui sei diventato un uomo>> terminò suo padre.
Liam non perse ulteriore tempo: lasciò la mano di Theo e corse ad abbracciarli, creando così un perfetto quadretto familiare.
La chimera si sentì quasi a disagio: se ne stava lì ad osservare la famigliola felice che lui non aveva mai avuto e al quale non era abituato. Non che fosse geloso, come poteva? Il legame che aveva con Liam c'entrava ben poco; era il suo buon senso, quel poco che aveva, a dirgli che essere terribilmente innamorato di Liam non implicava il voler avere ciò che possedeva, famiglia compresa.

Semplicemente tenne le braccia incrociate e aspettò che Liam facesse... Qualcosa che lo coinvolgesse in qualche modo.
<<Sappiate che il mio "essere uomo" implica anche lui>> parlò il beta, tornando al fianco della chimera, che gli sorrise e mise un braccio attorno alle sue spalle, stringendolo in modo possessivo.
<<Lo sappiamo, stiamo cercando di farci l'abitudine. Sei nostro figlio e ti ameremo sempre, non importa con chi stai o... Cosa sei. Resti comunque Liam>> disse convinta la signora Dunbar, mentre suo marito si limitò ad annuire.
Liam sprizzava felicità da tutti i pori e non serviva alcun senso da lupo mannaro per capirlo: aveva un sorriso a trentadue denti, gli brillavano gli occhi e guardava con orgoglio prima i suoi genitori e poi il suo ragazzo. Tutto era come lo desiderava. Beh, più o meno. Per far assestare le cose in modo definitivo ci sarebbe voluto un po' di tempo, ma quello era pur sempre un inizio.

<<Quindi... Immagino tu debba presentarci il tuo ragazzo>> osservò il signor Dunbar, ridestando l'attenzione di Theo. Liam tossì e gli fece cenno di avvicinarsi ai due, con uno sguardo che sembrava dire "Tranquillo, non mordono".
In risposta, Theo gli restituì l'occhiata con una risposta annessa: "Io sì".
<<Mike, piacere di conoscerti>> disse l'uomo, porgendogli la mano.
"Non é vero, non ti fa piacere conoscermi", pensò Theo, sforzandosi però di sorridere.
<<Theo Raeken>> si presentò semplicemente, stringendo la mano del padre di Liam, il quale tentò di intimorirlo con la forza. Ma cosa pensava fossero i lupi mannari, dei cuccioli di labrador?
In tutta risposta, la chimera strinse a sua volta la mano di Mike, alzando un sopracciglio con aria canzonatoria.
Con la madre di Liam, Sarah, non ebbe problemi di questo tipo. Tornò quindi di fianco a Liam, che si offrì di preparare un caffè.
<<Da quanto state insieme?>> domandò Sarah, facendo sorridere il figlio: eccola lì, sempre a ficcare il naso in faccende che non la riguardavano. Eppure, dopo tutto quel tempo passato senza di lei, la cosa non gli dispiacque affatto.
<<Beh... Teoricamente un anno a maggio>> spiegò il beta, decidendo di non contare quei sei mesi passati senza Theo.
Era già passato quasi un anno.

Passarono la mattinata a parlare, Liam e Theo (soprattutto Liam) spiegarono più o meno com'era nata la loro storia d'amore, cosa si erano ritrovati a combattere e come andava la loro vita. Mike e Sarah spiegarono ciò che avevano fatto in quel periodo di separazione dal figlio, raccontarono sia i brutti che i bei periodi.
Quando i due coniugi se ne andarono via, verso l'ora di pranzo, a Theo sembrò di tornare a respirare.
<<Grazie>> sussurrò Liam, abbracciandolo. La chimera gli circondò il bacino con le braccia, lasciando che l'odore dell'altro lo travolgesse.
<<Grazie per averli sopportati per due ore di fila. So che non ti hanno fatto una buona impressione, lo capisco, ma sono brave persone, in fondo>> continuò Liam, baciando poi dolcemente il suo ragazzo.

<<É fatta, ci sono cascati>> disse Mike, in chiamata con la Monroe. I due coniugi erano diretti a casa per mangiare, ma dovevano aggiornare la donna sugli ultimi avvenimenti.
<<Ne ero sicura>> disse lei <<Avete fatto un lavoro eccellente. Adesso non vi basta conoscere le sue abitudini, i luoghi che frequenta, tornate ad essere una bella famigliola. Poi che si fa?>> domandò lei.
<<Li separiamo>> rispose Sarah con un sorriso sornione sul volto.
<<Li separiamo>> confermò la Monroe.

Angolo autrice
Okay, scusate se posto un giorno no e l'altro neppure, ma questa settimana ho una verifica e un'interrogazione al giorno. Ed é novembre.
*bestemmia in ungherese*
Menomale che mercoledì non c'é scuola, altrimenti pure quel giorno avrei avuto una verifica. Comunque, ecco qui che inizia il bordello eheh.
Peace & love,
-A

Complicated |Thiam|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora