Piangere sul progetto cancellato

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Inizi un progetto, che magari avevi già iniziato ma che avevi brutalmente interrotto e che stava marcendo in qualche remota e anonima cartella del tuo computer o in un qualche byte di memoria del tuo cellulare. Ci passi molto tempo, lo allevi e pian piano lo fai crescere. Fai ricerche, così che tu non scriva delle minchiate astronomiche. Te ne prendi cura a tal punto che trascuri tutto il resto. Trascuri altri progetti, trascuri il tuo progetto preferito, rinunci a fare altre cose oltre al dedicare il tuo tempo a questo progetto, vorresti non dover andare a scuola, a lavoro, fuori con gli amici o con la famiglia, trascuri te stesso, perché lui è più importante. Magari sai che prima o poi lo interromperai brutalmente un'altra volta, ma te ne fotti, finché puoi andare avanti a tirarlo su, lo tiri su, non dormi, non bevi, non mangi, non ti lavi, non vai al cesso, pur di continuare ad allevarlo con cura (e ti credo, se occupano il bagno che è colpa mia?).

Perdi tempo, così tanto tempo, vorresti che ci fosse più tempo, ma il tempo non basta mai.

E poi, la tragedia.

Stai facendo qualcosa di assolutamente delicato. E i casi sono due:

1_ stai usando il telefono, stai scrivendo, sei la settimo cielo, il tuo progetto sta procedendo spedito, quando, improvvisamente, clicchi il tasto sbagliato.
Chiudi la scheda. Senza salvare.

2_ stai usando il computer, devi spostare il tuo importantissimo progetto in un altro file, invece di copiarlo e incollarlo, decidi di tagliarlo; tanto, dici, qui non serve a niente, perché d'ora in poi sarà sul nuovo file. A un certo punto, un dubbio ti assale. Magari non avrei dovuto copiarlo, per sicurezza? Ma ti rispondi subito di no, e procedi. Chiudi il vecchio file, cliccando su salva quando ti compare la scheda vuoi salvare le modifiche?, ma qualcosa non va come i piani, e tutto quello che hai tagliato viene perduto. Per sempre.

In entrambi i casi, la reazione è una.

Rimani un attimo basito, fermo, il cuore smette di battere. È successo tutto così in fretta.
Poi, tremi. Un brivido ti scuote le budella, ti percorre il midollo spinale, sconquassa le idee.
Poi, la vana speranza. Vedi se almeno qualcosa si è salvato, cerchi con la disperazione che può avere uno posseduto dalla vana speranza. Cerchi, cerchi, non può essere ti dici, ma così è. Hai appena perso tutto.
Poi, la frustrazione. Il cuore batte con tutta la frustrazione che in una frazione di secondo pervade il tuo corpo. Vorrebbe uscire dalla cassa toracica come un alien, gridare per sfogare tutta la cieca ira che ti ha investito.
Infine, rabbia. Con te stesso, ti dai dell'idiota, fremi per l'incazzatura, vorresti spaccare qualcosa, credi per un attimo che sulla tua fronte ci sia inciso, a caratteri cubitali, ben cinque lettere:

P  I  R  L  A

In un certo senso, qualcosa dentro di te non c'è più. Una parte di te è morta. Hai mai provato quella sensazione di frustrazione?
Capisci che è colpa tua, sei stato imprudente, hai appena ammazzato la tua creatura. Sei una specie di assassino.

E qui le strade sono due.

1_ ti disperi, batti i pugni sulla scrivania, lanci il cellulare il più possibile lontano da te. Ti senti morire, e prendi l'ardua decisione. Quel progetto è morto. La tua creatura è morta. E tu l'hai assassinata. Decidi di staccare la spina, e di andare oltre. Hai almeno la fortuna che presto o tardi ti dimenticherai della tua creatura, di com'era fatta. Ma ti ricorderai per sempre di aver fatto una cazzata madornale, e quel triste e imbarazzante ricordo monopolizzerà parte della tua memoria.

2_ non ti perdi d'animo. Ricomincerai dai capo. Non con la grinta con cui hai iniziato il precedente progetto, ma confidi che riuscirai, in parte, a recuperarne l'essenza. Questo tuo nuovo progetto sarà molto diverso dall'originale, ma tant'è. Quella a cui lavorerai sarà un'altra creatura, solo le linee guida saranno identiche, tutto il resto no. E con questa determinazione ricominci a lavorare, conscio che, nonostante tutto quello che può andare storto, non ti fermerai, e porterai a compimento il tuo progetto.

Sei arrivato alla fine di questo inutile sproloquio?

I miei complimenti. Vuoi un premio?

Ti aggrappi :p

Scherzi a parte, tutto questo era per dire:

Sono incazzato nero per la stronzata che ho fatto.

Vi è mai capitato di distruggere un progetto cui tenevate particolarmente? Anche cazzate, perché tanto quello che sto facendo non si discosta molto dalla cazzata.

Comunque, credo che questo discorso si possa fare in generale con altre situazioni. O sono io scemo a crederlo.

A presto.

Perché ho pubblicato sta roba?

Ah, già, per scoccare qualche visualizzazione ehm, volevo dire, rompere i coglioni.



Ah, già, per scoccare qualche visualizzazione ehm, volevo dire, rompere i coglioni

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