Come aveva potuto? Come aveva osato? Non faceva che imprecare. Era un omega e allora? Questo non faceva di lui un sottomesso.
Se quell'alfa credeva di essere l'unico a poter tirare fuori gli artigli si sbagliava di grosso.Si diresse a passo spedito verso il suo banco. Avrebbe dovuto cambiare aula ma era stato trattenuto e ora gli unici posti liberi erano in prima fila. Per fortuna il numero di banchi era maggiore rispetto al necessario e lui non era obbligato a sedersi vicino a qualcuno.
Sentiva la schiena trafitta da tizzoni roventi.
Cercò di farsi forza e di non girarsi, non voleva in alcun modo guai e già questo suo proposito sembrava difficile da rispettare. Di certo fino a quel punto non si era comportato nel migliore dei modi, cercare di mordere il tuo probabile futuro alfa non si poteva certo considerare sinonimo di basso profilo.
Purtroppo la curiosità lo stava logorando e quando si girò si trovò di fronte lo sguardo minaccioso di un ragazzo.
Una persona dalle spalle larghe e dal taglio militare, il cui sopracciglio segnato da un pircing, gli donava un'aria da cattivo ragazzo.
Anche lui era un lupo, tra di loro era impossibile non riconoscersi, avevano un odore diverso, una specie di marchio di fabbrica.-Piacere- Aveva allungato una mano e qua do l'altro non sembró intenzionato a ricambiare la stretta non ci rimase troppo male. Lui era quello nuovo, se lo aspettava, non avrebbe fatto una tragedia se non fosse stato visto di buon occhio all'inizio; e poi in fondo quell'omone gli esprimeva simpatia.
L'altro però non sembrò dello stesso avviso, si limitò a fissare la mano che gli porgeva e alzò un sopracciglio, quello che brillava d'argento. Dopo aver arricciato le labra, che il giovane si rese conto erano segnate da una cicatrice nell'angolo in basso a destra, lo fissò per poi concentrarsi sul proprio quaderno.
Ok, non voleva parlare e gli andava bene, effettivamente aveva temuto di dover dire addio alla propria mano;ci era affezionato, oltre a "Federica" nessuno si occupava dei suoi bisogni e poi amava disegnare.
Si, il disegno era decisamente il motivo principale...
La lezione iniziò e l'accaduto venne presto accantonato per lasciare spazio ad altri pensieri.
Noah era l'alfa a cui si sarebbe dovuto affidare, come avrebbe dovuto comportarsi nei suoi riguardi? Poteva evitarlo? L'aveva attaccato (dopo essersi sentito minacciato gli ricordava il proprio cervello) forse il suo invito non era più valido.
Nell'incertezza sarebbe rimasto lì dov'era, se si fosse presentato bene, in caso contrario saltare un pasto non l'avrebbe di certo ucciso.
Sapeva che se non fosse stato accettato da quel pazzo difficilmente le cose sarebbero filate lisce anche se il padre di lui l'avesse accolto a braccia aperte.
Durante l'appello cercò di memorizzare più nomi possibili.
Mark, era un tipo interessante e il suo essere omega lo avrebbe portato molte volte a sedare una rissa nel cui; era piuttosto sicuro, l'altro si sarebbe ritrovato immischiato.
Si rese conto che in quella classe c'erano quattro lupi, la cosa lo turbava. Aveva intuito che in tutta la scuola il loro numero era piuttosto elevato e si sentiva in soggezione, non aveva trovato altri omega.
Dopo due ore di matematica e una di storia era arrivata l'ora di pranzo.Voleva tornare a casa farsi abbracciare dalla sorella e schiacciare un lungo pisolino; poi forse sarebbe uscito a correre per sentire come le zampe affondavano in quel terreno. Chissà se era possibile con tutte quelle persone fare un giro e godersi un po di solitudine, ci sperava vivamente.
-Moccioso-
Il ragazzo si riscosse al suono di quella voce, era decisa e incredibilmente virile. Oddio a cosa diavolo stava pensando, doveva darsi una calmata e impedire agli ormoni di renderlo un ninfomame, cavolo l'heat si stava avvicinando.-Vieni dobbiamo parlare-
Prima di alzarsi dalla seggiola si diede uno sguardo in giro, forse in cerca di una scusa plausibile per rifiutate, non ne trovò e quindi con passo lento seguì Noah.
Ad un certo punto si ritrovò davanti ai bagni. Bagni? Non aveva la benché minima intenzione di guardarlo o di sentirlo pisciare (non sapeva se i bagni erano come quelli dei film americani a parete o delle piccole cabine come era abituato).
-Su entra-
Con una forte spinta si trovo catapultato dentro e notò altre tre persone.
Noah ordinò a tutti di uscire e questi così fecero anche se non ne avevano la benché minima voglia.
Adesso erano gli unici in bagno. La prima cosa che gli venne in mente era che non voleva assolutamente rimare nuovamente solo con lui. La seconda che la situazione equivoca lo spaventava e allo stesso tempo lo intrigava. Forse era davvero un ninfomane.
-Bene ragazzino, tu nascondi qualcosa-
Che avesse capito a cosa stava pensando?
Stava per aprire bocca e controbattere ma venne interrotto
-Non mentire, so che è così. Beh tu non mi piaci ma sarebbe utile uno come te al branco. Non abbiamo omega-
Come aveva intuito lui era l'unico, questo spiegava la reazione violenta avuta dal biondo anche se non lo giustificava minimamente. Ripensando a quel che aveva detto si rese conto di un particolare, "abbiamo" non "ho", ne rimase perplesso.
-Fai attenzione a come ti comporti e soprattutto ora dobbiamo andare, ti presento degli amici-
Amici?
Mentre usciva dal bagno si ritrovò a fare una costatazione piuttosto imbarazzante: c'erano sia i bagni a parete che quelli a cabina... avrebbe potuto vedere Noah junior, l'uccello che veniva liberato, il pesce spruzzare,.
Cavolo no, era proprio un caso disperato e avrebbe avuto bisogno di più di un soppressore quel mese. Mentre camminava si disse che altri giochi di parole sul pene del proprio alfa sarebbero stati bollati come inaccettabili.Senza neanche essersene reso conto si trovò in mensa, molti occhi se non tutti erano puntati su di lui; non solo era quello nuovo ma era anche accompagnato dal pezzo grosso per eccellenza.Pezzo grosso, grosso, grosso. Pregò la sua mente affinché la smettesse di fare doppi sensi e poi non sapeva quanto fosse grosso, forse per lui bisognava tenere conto della regola della L.
Per un attimo, uno piccolo piccolo pensò di sfruttare le opportunità che quei bagni offrivano giusto per soddisfare una curiosità, anzi lo faceva per la scienza. Qualcuno avrebbe pur dovuto costatare se la regola precedentemente nominata fosse da applicarsi a tutti i casi, la comunità scientifica un giorno gli sarebbe stata grata per l'immenso contributo fornito e perché no, avrebbe ricevuto anche una medaglia.Camminarono uno dietro l'altro fino a che il maggiore non si fermò davanti un tavolo.
Quelli lì seduti non lo stavano semplicemente fissando, lo stavano studiando.-Piacere sono Alessandro-
Quello che accadde poi ha dello sconvolgente.
♥Picolo angolino sclerotico♥
Per chi non sa cos'è l'heat ve lo spiego in poche parole: è il calore degli animali. L'omega sente il bisogno di farsi montare come i mobili dell'Ikea e allora produce degli ormoni che attirano gli altri lupi che a loro volta sentono il bisogno di fare "attività fisica" alternativa.
Il capitolo stava diventando troppo lungo e quindi o tagliavo qui o superava le 2000 parole quindi per continuare il viaggio nella mente perversa di Alessandro in modalità pre-calore vi basterà leggere la parte due del capitolo
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omega
RandomAlessandro si è trasferito molte volte e ha avuto modo di farsi una propria idea delle persone, dei branchi e della gerarchia che lo governa. Le cose però sembrano cambiare quando il suo essere omega diventa il trampolino di lancio verso la vita che...