cap 4 Molestie e abbracci

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piccolo angolo sclero♥

Se siete arrivati qui complimenti, ormai le cose iniziano a farsi più interessanti in quanto credo di aver finito con le parti introduttive salvo qualche spiegazioni sulle leggi sovrannaturali che regnano in questo mondo fantastico. Con questo non voglio dire che si scopa subito ma che si faranno passi verso la grande meta






Come il giorno precedente Alessandro si diresse a scuola parecchio in anticipo.
Di solito dormiva con la sorella ma la mattina difficilmente la trovava nel letto e odiava rimanere da solo sotto le coperte; inoltre avrebbe evitato di trovare troppa gente sul bus a quell'ora.

La scuola avrebbe aperto alle otto e lui alle sei e quindici minuti era già lì, vicino alla porta come il giorno prima, con gli auticolari a fargli da compagnia. Avrebbe tanto voluto portare un manga con se ma lo aveva dimenticato sulla scrivania in camera sua.

Tutto sembrava andare bene fino a ché non senti qualcuno picchiettargli sulla spalla.
Non sapeva da quanto tempo fosse lì ma ormai non era più solo da un po.

Alzò lo sguardo e incontrò un petto ampio e coperto da una maglia blu di cotone leggero, alzò ulteriormente lo svuardo e vide il volto di un ragazzo, probabilmente del quinto anno, che gnignava. Una mano dello sconosciuto si allungò verso di lui e gli sfilò una cuffieta.

-Piacere sono Brian-

La scorsa volta nessuno lo aveva avvicinato ma tutti lo avevano visto in compagnia di Noah e questo sembrava dire che ormai era parte del gruppo e quindi potevano anche avvicinarsi.

-Come ti chiami?-
-Alessanrdo-

Quel tipo non gli piaceva, era ovviamente un possibile Alpha, il suo essere omega gli permetteva di intuire facilmente i gradi altrui.

-Ieri eri al tavolo del capo, lascia che anche io e i miei amici ti diamo il benvenuto-

Che avrebbe dovuto fare? Non sopportava quelli come lui.
Gli alfa e i quasi alfa.

Suo padre gli aveva spiegato questa cosa anni fa. In un branco c'è un solo alfa che viene eletto in base alle sue qualità dai membri del branco. Ovviamente non vi è un solo individuo che ha l'attitudine al comando e questi soni gli aspiranti alfa, più forti di un beta e irraggiungibili per quelli come lui. Per fortuna erano pochi.

-Grazie dell'invito ma ho da fare-

Si infilò la cuffiette che era stata tolta e si allontanò. Era ovvio che quella era una scusa, non voleva neanche fingere che non lo fosse. Non sarebbe stato accondiscendente con persone del genere.
Una grossa mano gli afferrò il polso e lo fece girare.

-Dai angioletto, ti divertirai-

Col cavolo che si sarebbe divertito. Strattonò la mano e cercò di allontanarsi ma il suo rifiuto sembrava non giungere al mittente.
L'altro non aveva uno sguardo cattivo, semplicemente l'idea che qualcuno non lo desiderasse non si affacciava neanche all'anticamera del minuscolo e atrofizzato cervello che madre natura gli aveva così gentilmente donato.

Stava per rispondere troppo brusamente (mandarlo a quel paese e ricordagrli che pompato non era sinonimo di pompino sicuro) ma venne bloccato da una terza persona.

-Ciao Brian, scusa se ti interrompo ma ho bisogno di Alessandro-

La morsa al polso si sciolse e una mano si appoggiò alla base della schiena per allontanarlo da lì.

-Di cosa hai bisogno Noah?-

Voleva davvero essere gentile ma sentirsi trascinare come un oggetto non lo aiutava.

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