Noah quel giorno era arrivato con qualche minuti di anticipo rispetto il solito.
Forse 30 ma decise che 29 era da approssimarsi a 20.
La scusa era che non gli andava di stare sveglio a letto, era una cosa del tutto improduttiva e lui odiava sprecare il proprio tempo.Quando arrivò a scuola e iniziò a guardarsi intorno alla ricerca di una chioma mora e sbarazzima si disse che no, lui non voleva avere tra i piedi quella mezza cartuccia ma qualcuno doveva pur tenerlo sotto controllo e lui era il capo.
Per poco non uccideva Brian, lo aveva sempre odiato, era atezzoso e pensava di poterlo sostituire quindi quando decise che dopo scuola lo avrebbe massacrato di botte. La giustificazione era il bisogno di sfogare la rabbia repressa, non c'era nessun altro motivo.
Poi nel momento in cui aveva sentito l'ansia di Alessandro prima di abbracciarlo aveva ignorato l'irritazione, probabilmente era dovuta all'incontro di pochi minuti prima con quella faccia di cazzo.
Decise che come minimo gli avrebbe rotto la spalla, tanto sarebbe guarito senza ripercussioni .
Forse avrebbe potuto rompergli anche il polso e le dita della mano.
Poi però la vicinanza di quel corpicino esile ebbe la capacità di rassicurarlo.
Ok si sarebbe limitato al buon vecchio pestaggio provocandogli solo qualche contusione.La giornata andò avanti così in una continua indecisione sul tipo di dolore fisico che avrebbe procurato a quel pezzente.
Durante il primo intervallo mandò qualcuno a riferire a Brian di aspettarlo fuori scuola.
Quando la giornata si concluse si rese conto che mancava qualche ora all'incontro in palestra quindi si appoggio alla parete posteriore della scuola, quella che non affacciava sulla strada, e aspettò il ragazzo.
Appena lo vide senti la rabbia montargli dentro, aveva ancora stampato in faccia quel sorriso strafottente che aveva la mattina e i capelli castani spettinati; non sapeva perche ma sentiva la voglia di strappargleli uno a uno.-Giorno Noah, come va amico?-
Si avvicino con passo lento e gli sferro un pugno allo stomaco.
-Per cos'era?- Si vedeva che voleva attaccare ma colpire il capo sarebbe stato un rischio.
-Non fai altro che minare la mia autorità e ignorare gli ordini-
E gli diede un pugno in pieno viso, dal naso del castano cominciò a uacire del sangue.
-E adesso chiedimi com'è andata la mia giornata-
L'altro non volle assecondarlo allora gli afferro il collo.
-Chiedimi com'è andata la mia cazzo di giornata-
-C-com'è andata la t-tua giornata-
La voce faceva fatica a uscire e il viso era viola, mollò allora la presa e lo lasciò cadere a terra.
-È andata di merda. Prima il mio nuovo sottoposto sembra odiarmi e poi mi odora come se fossu tu davanti a delle femmine in calore-
Era uno strinzo a cui bastava un buco di chi fosse non importava.
E lì gli assestò un paio di calci alle costole-La lezione non è stata per niente interessante e non ho fatto altro che pensare a te che facevi il gradasso con chi è sotto la mia tutela-
Lo prese per il colletto e lo schiacciò contro la parete.
-Durante l'intervallo ho dovuto cercare Alessandro per assicurarmi che stesse bene dopo le tue molestie ma non l'ho trovato-
Decise che spaccargli il labbro era un buon compromesso visto che non poteva strapparglielo a morsi.-Sono dunque stato costretto a parlare con lui durante il pranzo ma ssmbrava ignorarmi, ignorava me, io sono il suo cazzo di Alfa-
Prese il polso di Brian e lo girò in maniera innaturale.
-Però faceva l'amicone con gli altri-
E per ogni nome dei propri amici che pronunciava rompeva un dito.
-Perché allora non sei da lui a fargli quello che fai a me?-
Una rabbia cieca lo avvolse.
Perché non gli metteva le mani addosso? Tecnicamente parlando lo aveva toccato parecchio.
Quindi la domanda divenne, perché non riesco a fargli del male?Non trovando nessuna risposta e reputando il castano un vero idiota buono solo a creare danni e a fare da saccone da box decise di picchiarlo ancora.
-Bene per oggi abbiamo finito-
Si alzò come niente fosse e decise di andare a casa e farsi una doccia per togliersi il sangue dalle mani.
Dopo la doccia cercò i vestiti da mettere.
Optò per una maglia a maniche corte bianca aderente e di cotone leggero poi dei pantaloni della falpa neri.
Si guardò allo specchio e si sistemò i capelli.
Era davvero attraente, non c'era nessumo che non cadesse ai suoi piedi femmima o maschio che fosse.Con quel pensiero in testa si diresse fuori. Schiacciare gli scarafaggi lo metteva decisamente di buon umore.
♥ piccolo angolo sclero♥
Questo capitolo è un po più corto degli altri ma ci tenevo davvero tanto.
Spero che la storia vi piaccia.
STAI LEGGENDO
omega
RandomAlessandro si è trasferito molte volte e ha avuto modo di farsi una propria idea delle persone, dei branchi e della gerarchia che lo governa. Le cose però sembrano cambiare quando il suo essere omega diventa il trampolino di lancio verso la vita che...