Cap 22 Spuntano come funghi

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Per favore leggete

Il capitolo non è stato riletto ma appena possibile lo ricontrollerò grazie mille


Seduto al suo solito tavolo Noah non riusciva a prestare il giusto interesse a ciò che gli veniva detto.

Era come un fastidioso ronzio di sottofondo, quando si rendeva conto di essersi distratto allora si sforza a di voltare nuovamente lo sguardo al suo interlocutore, e in quei rari casi riusciva a carpire qualche parola, ma dopo poco nuovamente tutti i suoni diventavano attutiti; no, forse non proprio tutti.

La risata di Alessandro.

Era piacevole, calda e rassicurante, per un attimo si sentiva persuaso dal buon umore, ma poi si ricordava che quello scoppio di ilarità era dovuto a Brian e dunque diventava cupo, aggrottava le sopracciglia e iniziava a ringhiare.

Perchè uno come Alessandro, simpatico carino e intelligente; non che lui lo pensasse, questo era ciò che dicevano i suoi amici, sua madre (che sentiva il bisogno di aggiungere alla lista di pregi anche ben educato) suo padre (lui invece non aveva detto un gran che, anzi non aveva detto proprio niente, si era limitato ad annuire alle parole della moglie) lui solo si limitava a non dissentire. Comunque non si spiegava proprio come Alessandro volesse passare il suo tempo con uno come Brian, che invece era pieno di innumerevoli difetti e capace di irritare chiunque soltanto mostrando la sua insopportabile faccia da schiaffi, tenendo conto che quando apriva bocca era anche peggio.

Senza contare che poteva passare il suo tempo con lui, che non era minimamente indaffarato e disponeva di molto tempo libero al momento (in realtà doveva pianificare alcuni giri di ronda sul confini insieme al padre e occuparsi di allenare piccole reclute per il suo branco; ora che ci pensava doveva allenare anche gli attuali membri, ma dettagli aveva comunque tempo o lo avrebbe trovato in un modo o nell'altro) e poi era diecimila volte meglio di quell'ammasso di merda umana.

Era primo alle manifestazioni sportive, aveva una media dei voti di tutto rispetto e cosa da non trascurare era un alfa, forse quest'ultima cosa era più un difetto che un pregio dal punto di vista di Alessandro.

-Alfa calma, stai facendo innervosire tutti-

Leonida gli aveva poggiato una mano sulla spalla risvegliandolo così dalle sue elucubrazioni.

Si guardò attorno e notò come il suo cattivo umore e l'odore di agitazione e nervosismo che emanava avevano messo sull'attenti tutti i lupi nella stanza, perfino gli sembravano aver percepito un cambiamento nell'atmosfera.

Riportò la sua attenzione verso il motivo di tanti pensieri e si rese conto che quei due si comportavano normalente, possibile fossero così tanto presi l'uno dall'altro?

Marck che aveva seguito la direzione del suo sguardo si era diventato a sua volta nervoso, si chiese se fosse colpa della sua influenza in quanto capo del branco o fosse una preoccupazione che affliggeva anche il suo amico, non se ne curò molto e si alzò senza rivolgere parola a nessuno.

Soltanto quando fu a tre metri dal tavolo Alessandro sembrò percepirlo e la cosa lo irritò maggiormente, quasi avesse subito un affronto , almeno aveva avuto la decenza di dimostrarsi preoccupato

Allora sai di aver fatto una cazzata

Quando fu dietro a Brian gli poggiò una mano sulla spalla e fece forse più pressione del dovuto.

Quell'idiota patentato sapeva che era lì ma lo aveva ignorato, peggio per lui.

-Ciao-

A quella parola aveva seguito uno scricchiolio per niente rassicurante e una smorfia di dolore di Brian, questa sembrò migliorare un poco l'umore di Noah ma non fu sufficiente a placcarlo visto che la breve conversazione che seguì fu accompagnata da altre pacche sulla schiena e strette non esattamente delicate e casuali minacce velate, anche se pensandoci bene non erano ne casuali ne velate.

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