cap 14 Marck

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Qualche secondo dopo che Noah uscì dal portone d'ingresso Alessandro vide sua sorella entrare e stringerlo in un abbraccio soffocante.

-Oh tesoro, sarei voluta stare con te appena tornata ma lui era lì-
-Tranquilla lo so-
-Non potevo rischiare che sentisse il mio odore e capisse qualcosa-
-Sta tranquilla i sopressori coprivano il mio cambio di odore non avrebbe potuto associare le due cose-
-Avrei voluto spedirlo via a calci. La mamma ha detto che ti era steso vicino e che ti ha, lui ti ha leccato. Non lo sopporto-

Zoe lo teneva stretto a se, le teste poggiate uno sulla spalla dell'altro mentre il moro le carezzava la folta chioma rossa.

-Lo so ha una faccia insopportabile-
-Si esatto, se si avvicina di nuovo... Però è colpa mia, non lascerò che accada si nuovo-
-Non potevi saperlo tine-
-Ma da anni il mio compito è proteggerti piccolo laoch-
-E lo stai facendo-
-Non accadrà più te lo giuro-

La stretta si fece più decisa e Alessandro capì quanto quella situazione avesse influito sulla sorella, erano legati e i sentimenti dell'uno fluivano all'altro, erano uniti più di quanto tutti potessero capire.

-Bene adesso basta piagnistei o mi si formeranno delle orribili rughe e come si può anche solo pensare di rovinare un viso bello quanto il mio?-
-Certo che tu pecchi proprio di modestia-
-È una tra le mie tante qualità, che puoi farci?-

Se a casa di Alessandro l'atmosfera si era fatta decisamente più leggera a scuola invece quella mattina la situazione era stata ben più grave è opprimente.

Durante l'intervallo nonostante l'assenza del loro Alfa il gruppo si era riunito.

-Alessandro è assente anche oggi?-
-Che ne dici? Lo vedi per caso-
-Beh forse ha altre persone con cui passare il tempo-
-Non scherziamo quel ragazzino non ha altri amici-
Leonida era un tipo piuttosto calmo e difficilmente rispondeva alle provocazioni continue di Marck; i gemelli invece sembravano quelli maggiormente in conflitto col moro e ben più propensi a a una scazzottata.

-Se è per questo neanche tu non ne hai-
-Preferisco stare solo che con voi teste di cazzo-
-Che c'è?Nervoso per non aver picchiato nessuno questa settimana?-
-Potrei rimediare subito-

Il ragazzo aveva fatto un passo in avanti con l'intezione di dare il primo pungno che poi avrebbe dato il via a qualcosa di ben peggio.

David mise una mano sulla spalla del fratello.

-Lasciamo stare se proprio vogliamo scontrarci lo faremo durante gli allenamenti-
-Cos'è paura?-
-C'è qualcosa che non va?-
-Fatti i fatti tuoi Sara-
-Fai parte del branco,sono fatti nei-
-Non sei l'Alfa ne il suo braccio destro smettila di sopravvalutarti-
-Sei solo...-
-David tieni al guinzaglio tuo fratello-
-Smettilla Marck stai esagerando-
-Fermami se ne hai il coraggio-

Prima che la situazione potesse peggiorare Leonida prese parola.

-A Noah non farebbe piacere e neanche a me così forse va meglio?-
-Me ne vado-

I gemelli volevano rispondere ma vennero fermati da una delle rare occhiatacce di Kate.

Mark era rissoso e a scuola anche piuttosto temuto, le sue infatti non erano vane minacce e se ti assicurva che una sola parola in più, durante una giornata per lui stressante, ti avrebbe portato un braccio rotto; allora potevi stare certo che chiunque si fosse azzardato ad attacar botte si
sarebbe ritrovato costretto a portare il gesso per mesi.

Noah preferiva mettersi da parte e starsene sulle sue, era al di sopra di tutto e tutti e Marck ammirava profondamente questo suo incutere timore con un'occhiata, sentirsi inattaccabile perché lo era; probabilmente ai suoi occhi era l'unico che poteva rifiutarsi di dar pugni senza dimostrare debolezza.

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