Il giorno dopo Noah si presentò a lezione senza la benché minima voglia, era annoiato e svogliato; non che di solito fosse molto partecipe ma quel venerdì fu davvero uno strazio.
Era un tipo che le emozioni le viveva e non se ne chiedeva l'origene, c'erano e quindi bisognava lasciarsi travolgere; l'atteggiamento di Noah non andrebbe mai imitato perché rendeva ciechi e in una qualche misura anche deboli.
Non conprendersi e non potersi controllare avrebbe portato a delle orribili conseguenza di cui al momento non sembrava rendersi conto.Anche durante la merenda si era dimostrato scostante, Sara lo aveva sgridato per non aver risposto a nessuno degli innumerevoli messaggi che gli aveva lasciato nella segreteria telefonica; e gli rimproverò (ovviamente esagerando la faccenda col suo fare teatrale) lo stato angoscioso in cui l'aveva lasciata, sostenendo che era arrivata a strapparsi i capelli dall'ansia e amordersi le unghie per l'agitazione (non aveva fatto nessuna delle due cose ovviamente, i suoi capelli erano ancora perfetti e la sua manicure ancora intatta).
La ragazza era stata così incalzante nel suo discorso che nessuno pensò di rincarare la dose nonostante tutti si fossero preoccupati.
Marck stanco del discorso senza fine della bionda fece qualche domanda stupendo tutti.
Chiese che fine aveva fatto il marmocchio, se stava bene e quando sarebbe tornato, il modo in cui lo disse parve disinteressato e casuale come se avesse aperto bocca solo per fare conversazione; il punto era che Marck non voleva mai fare conversazione e tanto meno si preoccupava degli altri.
Il gruppo si guardò negli occhi esprimendo silenziosamente tutti gli interrogativi che frullavano nelle loro teste, nussuno aveva delle risposte e quindi accantonarono la cosa presi dalla prospettiva ottimistica che Marck, il lupo più scontroso che avessero avuto la fortuna o la sfortua di conoscere, si stesse affezionando ad Alessandro.
Prima di accettare un nuovo membro del branco era importante verificare le reazioni allo stesso, di chi ne faceva già parte.Il resto della giornata fu noioso e quindi passeremo direttamente al momento in cui Noah si presentò a casa dell'omega.
Questa volta sentì di poter bussare e entrare dall'entrata principale senza problemi.
La madre lo aveva già conosciuto e lite era acqua passta
Ad aprire fu la stessa signora dell'altra volta.
Era molto simile ad Alessandro: i tratti dolci, il naso piccolo e all'insù gli stessi capelli ricci e mori, ma il colore degli occhi era diverso, di un verde screziato di ocra.
-Ciao ragazzo, sei l'amico di mio figlio che è venuto a cercarlo qualche giorno fa, entra accomodati-
-Grazie signora-
-Oh che maleducata non mi sono neanche presentata, mi chiamo Clarissa-
-Io Noah-
-Mio figlio è in camera sua, ti accompagnano-Mentre salivano al piano superiore Noah si guardò intorno, era un bel posto ordinato e essenziale ma non per questo freddo; c'erano delle foto di famiglia e qualche soprammobile, l'arredamento era prevalentemente di legno come a casa sua anche se di qualche tonalità più scura.
Davanti alla camera di Alesssndro la donna aprì la porta.
-Mamma potresti bussare qualche volta-Calarissa ignorò il commento del figlio.
-Tesoro è arrivato Noah-
A quelle parole il biondo scattò in piedi e come un fulmine uscì dalla stanza e chiuse la porta alle sue spalle per poi rispondere alla madre con un sorriso tirato.
-Ci penso io ora-
Clarissa lo guardò un po sospetta ma poi sorrise e gli diede un bacio sulla guancia prima di andarsene.
Il sorriso sulle labbra di Alessandro a quel giesto fu qualcosa di davvero sensazionale, era piccolo e un timido ma splendeva è sembrava urlare tante cose: rinfraziamenti promesse forse giuramento.
Chissà se un giorno quel sorriso sarebbe stato anche per lui, se anche a lui avrebbe mai pensato con quella dolcezza.
Per il momento di certo avrebbe dovuto aspettare visto che appena si era voltato verso la sua direzzione tutti quei sentimenti erano scivolati via.
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omega
RandomAlessandro si è trasferito molte volte e ha avuto modo di farsi una propria idea delle persone, dei branchi e della gerarchia che lo governa. Le cose però sembrano cambiare quando il suo essere omega diventa il trampolino di lancio verso la vita che...