Cos'era capitato al lupo?? Perché reaggiva in quel modo?
Quando questo si fu allontanato di pochi passi iniziò a ringhiare e mosse qualche passo verso destra dando le spalle ad Alessandro poi tornò indietro afferrandogli coi denti il pantalone; voleva ovviamente che lo seguissi.Camminò dietro al lupo che ogni tanto si girava e lo osservava, fino a che non arrivarono a un vicolo, in realtà era un piccolo corridoio creato dallo spazio lasciato da due case.
Il lupo si fece spazio e lui lo seguì arrivando in uno spazio un po più grande che era recintato da un muro di mattoni e dagli edifici che avevano affiancato, del tutto protetti dallo sguardo altrui.Osservava il lupo che lo guardava a sua volta e aspettava qualcosa: un gesto, un suono o che semplicemente qualcuno li scoprisse facendo scappare l'animale.
Guardò gli edififi e notò che avevano le finestre serrate.Poi l'omega si concentrò nuovamente sul canide e lo vidi cambiare forma.
Se lo sarebbe dovuto aspettare? Forse, ma quel comportamento gioioso e affettuoso non lo avrebbe mai atrribuito a Noah.
-Cosa cazzo pensavi di fare eh? La puttana?-
-Io non-
-Se sei qui per creare guai vattene ora-
Il moro stava per apeire bocca ma venne nuovamente interrotto.
-Stavi per dire che non volevi? Che non era tua intenzione? La prossima volta che vai in calore allora prendi quelle merda di pasticche o te le infilo in gola io; anzi te la squarcio la gola.
Perché forse non ti è chiaro ma se vieni stuprato dovrà esserci un processo. E se non ci sarà perché nella tua bacata testolina avrai capito che sei solo uno stronzo e che la colpa è tua, in quel caso l'opinione pubblica cambierà; e quella povera persona verrà considerata un violentatore pedofilo-Ti prego fermati
-Sai non tutti sono mannari e non possiamo urlare ai quattro venti che è colpa del tuo maledetto calore del cazzo ha fatto quel che ha fatto. Se vuoi aprire le tue luride gambe te lo ripeto, non ci sarà un altro avvertimento, sparisci dalla mia vita-
-Dalla tua vita? Non stavamo parlando dei cittadini? Ti rendi conto di quale cretinate stai dicendo?-
-Sai ho appena cambiato idea, la prossima volta mi assicurerò di scoparti a sangue prima di ucciderti. Sono stato chiaro?-
-Cristallino. E grazie per avermi salvato da uno stupro che a quanto pare ho causato io-
-Non fare lo spiritoso con me-Non lo avrebbe ammesso ma era davvero turbato per quello che gli era stato detto.
Tempo prima la cosa non lo avrebbe stupito, lui era un omega e quindi una valvola di sfogo, un capro espiatorio.
Merda merda merda, perché faceva così male?Gli venne lanciato qualcosa ai piedi.
-Prendi queste merde e poi fai quello che ti pare-
Si chinò a raccogliere una confezione di soppressori. Era caduto così in basso?
-Davvero gentile-
Dopo quelle parole Noah se ne andò lasciandolo solo il moro e tornando lupo, quello rimase seduto per un po nel piccolo vicoletto a rigirarsi tra le mani la scatola bianca.
Voleva pensare che quello fosse un regalo fatto con cortesia ma poi si ricordava di come lo aveva trattato e il sorriso appena accennato se ne andava sostituito da una smorfia.
Che cosa si aspettava? Era uno sciocco.
Quando finalmente tornò a casa sentiva ancora l'ira ribolligli il sangue.-La prossima volta che accade una cosa del genere non aspetto di essere cacciato, me ne vado da solo-
Iniziò a dare calci ai mobili e buttare a terra tutto ciò che aveva sulla scrivania in un tentativo al quanto assurdo di calmarsi.
-Adesso le prendo le tue pillole, contento??-
Aprì la confezione e si infilò in bocca due pillole, il tempo di azione era di quattro minuti.
In quel l'arco di tempo iniziò a calciare tutto ciò che trovava a terra: fogli, libri, vestiti e alcune cianfrusaglie.
Più i soppressori facevano effetto più la collera lasciava il posto a melanconia e rassegnazione.
Anche le forse lo abbandonarono e si ritrovò accasciato sul pavimento in legno.Con lo sguardo accarezzò la foto che ritraeva lui e Zoe abbraciati; lei come al solito era venuta benissimo mentre lui era buffamente imbronciato.
Quella volta era nervoso perché un suo amichetto gli aveva dato buca e sua sorella aveva cercato di sollevagli l'umore portandolo fuori.
Zoe non era portata a gestire i ragazzini quindi andarono a fare shopping, dall'estetista (le ragazze che gestivano il posto lo avevano spupazzato per bene e si erano divertite con lui usando oli creme e massaggiandolo rendendo la sua pelle ancora più morbida) e poi in un pab.
Chissa com'era riuscito ad entrare dato che ovviamente non aveva l'età giusta.
Quando era tornato dai genitori aveva completamente dimenticato il dispiacere della mattina e sorrideva come un cretino perché si era davvero nonostante le stranezze della sorella.
Poi vide il Caramella, il coniglietto di peluche color crema che si era fatto comprare dopo tante insistenze all'età di sette anni.
Lo aveva chiamato così perché gli ispirava dolcezza, l'espressione era pacata, il pelo siffice ed aveva forme tondeggianti e morbide.
Lo prese in mano e iniziò ad accarezzarlo.
Senza rendersene conto aveva cominciato a piangere.- F-forse si sentono ancora...gli ormoni-
E prese un altra pillola
-Adesso d-dovrebbe andare bene-
Continuò ad accarezzare Caramella fino ad addormentarsi.
Di quello che accadde dopo non ricordava molto, solo una voce e una figura sfuocata che si aggirava per la camera e che poi lo scuoteva.
Il nero dell'inconscienza era altrernato a brevi attimi di dormiveglia.
Ricordava la senzazione di voler vomitare e poi lo spiacevole sapore di acido in bocca.
Aveva anche visto la figura spostare delle cose per metterle sulla scrivania.
In altri momenti si era sentito solo mentre in altri percepiva la figura toccarlo, coprirlo con cura, stopicciargli il cuscino e sussurare qualcosa.Un'altra cosa che ricordava era uno strano sogno.
Si trovava in un bosco e tutto il suolo era ricoperto di calendule, erano ovunque come un triste presagio.
Poi un lupo, steso tra i petali dei fiori, si alzò per venirgli in contro, gli si strusciava sulle gambe come avrebbe fatto un gatto, in cerca di carezze e affetto. Si sentiva timoroso, il problema però non era la bestia o la sua mole ma accarezzarlo, aveva la sensazione che fosse sbagliato ma quello sguardo che lo cercava e lo supplicava lo fece crollare. Quando però senti il pelo sotto i polpastrelli vide nel buio un bagliore e l'animale incominciò a contorcersi per poi cadere a terra.
L'aria era piena di grida e pianti che sembravano provenire dalle calendule che ora si dibattevano come aveva fatto poco prima il lupo e all'ora pianse anche lui.
Non ne capiva il motivo ma sapeva che era colpa sua e ne soffriva; non voleva ucciderlo, era così bello.
Il bagliore si faceva più vicino.-Solo calendulo per il piccolo Alessandro-
Poi più niente; per diverse ore solo nero e silenzio
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omega
RandomAlessandro si è trasferito molte volte e ha avuto modo di farsi una propria idea delle persone, dei branchi e della gerarchia che lo governa. Le cose però sembrano cambiare quando il suo essere omega diventa il trampolino di lancio verso la vita che...