Dopo essersi separato da Noah Alessandro si diresse verso la propria classe, in fondo non era stato così male passare del tempo con quell'idiota. Era stato tutto sommato gentile e dsponibile, meno dispotico ed in alcuni momenti si era chiesto perchè gli fosse così ostile.
La sua voce era così piacevole da ascoltare che alle volte si dimenticava di far caso a cosa effettivamente dicesse, e quando rideva era... era elettrizzante. Una piccola fitta al cuore e poi questo correva all'impazzata e anche lui si sentiva felice e rideva senza alcun motivo e quando se ne rendeva conto la risata si faceva più forte e lo scuoteva tutto.
Camminava tranquillamente, si poteva dire che quasi saltellasse e perchè no: sorridesse.
Quando finalmente arrivò davanti alla porta della sua aula vide Marck e tutta la spensieratezza di poco prima lo abbandonò. Non aveva più pensato alla loro "chiacchierata" e non sapeva cosa aspettarsi.
Quando era arrivato più di una settimana fa in quella piccola cittadella isolata non avrebbe mai pensato che avrebbe raccontato a qualcuno quello che era successo, eppure lui era arrivato e glielo aveva chiesto così direttamente che la domanda lo aveva lascito intontito; come se fosse stato appena colpito in faccia da un pugno ben assestato.
Aveva avuto un attimo di esitazione poi lo aveva osservato attentamente e aveva capito che anche se avesse saputo ciò che gli era successo non lo avrebbe biasimato per le sue azioni. Non lo avrebbe trattato diversamente, non sarebbe stato cauto e non si sarebbe finto addolorato.
Poteva dirglielo, a lui e a nessun altro sarebbe stato concesso sapere.
Il silenzio di Mack lo aveva sconvolto, era rimasto al suo fianco senza far domande e quando i ricordi si sovrapponevano al passato allora lui gli poggiava una mano sulla spalla, lo fissava dritto negli occhi e gli rivolgeva un lieve cenno del capo.
Forse voleva dirgli che andava tutto bene e che non lo avrebbe costretto a continuare, forse voleva dimostrargli che era fiero della forza che stava dimostrando nel confidargli quel segreto che lo aveva tanto segnato.
Non lo avrebbe mai saputo.
Poi quando erano arrivati a casa del minore il lupo gli aveva accarezzato piano i capelli e gli aveva detto che era stato bravo e che avrebbe dovuto riposarsi; poi aveva fatto un breve sorriso che lo aveva sciolto e se ne era andato.
Adesso che però se lo trovava davanti e aveva paura.
Era paralizzato davanti la porta e lo guardava senza sapere che fare ma poi il beta aveva fatto un cenno del capo verso l'interno dell'aula.
Forse si era preoccupato per niente.
Le prime ore passarono tranquillamente, per sbaglio una ragazza gli aveva fatto cadere l'astuccio a terra e beccandolo col piede aveva sparso il suo contenuto; allora Marck dopo uno sbuffo si era chinato al suo fianco per raccogliere biro matite temperini gomme e altri oggetti di cancelleria.
Quando la lupa, era sicuro che fosse una mannara, tornó indietro gli chiese scusa e proseguì.Dopo la prima ora ne avevano due di ginnastica, la volta precedente aveva vomitato per l'ansia di entrare in spogliatoio e cambiarsi davanti a tutti quindi aveva saltato, oggi invece aveva deciso di ovviare al problema cambiandosi in uno dei bagni della scuola.
Quando entró in palestra Marck fece segno al minore di avvicinarsi così gli corse incontro.
Vennero divisi in due squadre per giocare a palla prigioniera, mentre si formavano i due gruppi diverse ragazze gli si erano avvicinate
Ognuna cercava di attirare la sua attenzione, lo tiravano, lo strattonavono e lui cominciava a sentire un lieve senso di claustrofobia circondato in quella maniera.
-Vorremmo tanto essere tue amiche-
-Potremmo pranzare insieme, ci invieresti a sederci al tuo tavolo? Vorremmo conoscere i tuoi amici? -
-Ti abbiamo visto parlare con Sara, l'amica di Noah, sei in confidenza con entrambi? -
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omega
RandomAlessandro si è trasferito molte volte e ha avuto modo di farsi una propria idea delle persone, dei branchi e della gerarchia che lo governa. Le cose però sembrano cambiare quando il suo essere omega diventa il trampolino di lancio verso la vita che...